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Intervista a Federico Ligotti

Creato il 07 febbraio 2013 da Temperamente

Intervista a Federico Ligottidi Simona Leo

Federico Ligotti nasce, da zelante lavoratore, il primo maggio del 1986 a Roma. Il suo genetliaco ogni anno crea imbarazzo tra gli amici, costretti a scegliere tra le baldorie di Marina di San Nicola (graziosa frazione di Ladispoli) e quelle di piazza San Giovanni. Dal febbraio 2009 è giornalista pubblicista. Collabora con varie testate. Pubblica racconti sulle e-zine TerraNullius, BooksBrothers, Musicaos, Il Paradiso degli Orchi. Ha vinto l’edizione 2004/05, sezione giovani, del Premio Nazionale di Poesia “Mario Luzi”, condotto dallo scrittore Giuseppe Elio Ligotti. Sogna scudetti e improbabili finali Champions della Roma. Tra un sogno e l’altro, scrive: Parola di Dio – Kalimat Allah (Lupo Editore) è il suo primo romanzo.

Federico benvenuto nel nostro salotto virtuale. Parola di Dio – Kalimat Allah è un romanzo di forte impegno civile, pubblicato nel 2010. Come è nato e in che modo affronta la questione israelo-palestinese? Secondo te è cambiato qualcosa in questi tre anni?

Attraverso la mia operazione di dissacrante (ri)attualizzazione della questione israelo-palestinese, ho inteso coniugare la dimensione dell’idealità civile della letteratura (e sappiamo quanto in un’epoca scarna di affetti e valori come la nostra la letteratura possa e debba recuperare la sua vocazione etico-civile) con l’attualità del contesto: il più aberrante, quello dei territori occupati della Striscia di Gaza, per l’appunto, durante i bombardamenti dell’operazione Piombo Fuso che si protrasse per un intero anno, dal 2008 al 2009. La questione israelo-palestinese è vista attraverso gli occhi di un bambino di Gaza City, Kamil, cui la guerra ha portato via tutti gli affetti più cari. Penso che in questi tre anni la situazione non abbia mai conosciuto miglioramenti, per poi degenerare nell’ennesimo assurdo conflitto degli ultimi mesi.

Secondo te l’ateismo può portare a una svolta?

La vera chiave di svolta credo sia il reciproco riconoscimento di due popoli liberi in due liberi stati. Sull’ateismo non mi pronuncio: ognuno è padrone di credere o non credere in qualsiasi entità naturale o soprannaturale.

La narrazione è accompagnata dalle illustrazioni di Boris Colorblind, ma è opportuno parlare di graphic novel?

Mi piace ricordare il lavoro di abile illustratrice dell’amica salentina Chiara Verdesca: Boris Colorblind è uno pseudonimo, dove “colorblind” sta per “daltonico”; mi ha anche regalato una delle mani-combuste dall’incendio della Biblioteca di Ghibli (uno degli episodi chiave del libro), da lei appositamente realizzata per un’installazione su Parola di Dio. Più che una graphic novel, io preferisco definire Parola di Dio un romanzo breve a illustrazioni, sul modello virtuoso e intramontabile de Il Piccolo principe di Antoine deSaint-Exupery.

Anche la Biblioteca di Ghibli viene distrutta dalle bombe. Quanto è importante la cultura per un popolo e cosa rappresentano per te i libri?

Il libro rappresenta il respiro dell’anima per l’individuo singolo ed è fonte di sostentamento culturale e miniera di tradizione per l’intero popolo. E quando il libro svanirà, tutto svanirà. Non a caso in quarta di copertina di Parola di Dio sta scritto: “L’eco del lamento. La cultura comincia il suo veloce processo di combustione e soffocamento – segno che il vento è mutato – sulla rovente griglia di violenza che perpetua il dolore del nostro popolo…”

Un manoscritto si salva dalla distruzione, L’amore nel principio di Federico Ligotti. Puoi spiegarmi la scelta di questo espediente letterario?

Hai colto nel segno. Quello del fittizio manoscritto ritrovato è un espediente letterario che attraversa i secoli, da Cervantes a Manzoni: mi sono voluto rifare a questa illustre tradizione, riagganciandomi anche all’operazione che compie in Trilogia di New York il mio scrittore angloamericano vivente preferito, Paul Auster. Lui stesso mette in campo la propria soggettività autoriale per conquistare i lettori della sua storia dentro la storia.

Ringraziamo Federico Ligotti per la sua disponibilità. Se volete saperne di più, potete cliccare qui:

http://www.lupoeditore.it/lupo/catalogo/pgxso-product-details/prx-114.html


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