![](http://m2.paperblog.com/i/117/1173470/intervista-a-francesco-falconi-autore-di-muse-L-ziRsUP.jpeg)
Il suo nuovo romanzo Muses, edito da Mondadori, è diventato un vero e proprio libro cult al punto che, l’uscita prevista per oggi 15 maggio, è stata anticipata di qualche giorno.
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Grazie alla disponibilità, e all’intenso dialogo che lo scrittore intrattiene con i suoi lettori sui vari social network, ho avuto la possibilità di fare qualche domanda a Francesco Falconi ed è venuta fuori una piccola intervista.
Com’è nato “Muses”?
Muses è nato circa quattro anni fa. Lo definisco un romanzo Alice-centrico, perché il fulcro è proprio la protagonista Alice, una ragazza nata nella periferia di Roma e cresciuta con un padre alcolizzato e una madre succube del marito. Quando scopre di essere stata adottata Alice si dirige a Londra, dove troverà la zia e conoscerà la sua vera natura: essere la reincarnazione della Musa della Musica. Ma, al contempo, scoprirà anche che i suoi doni sono tanto pericolosi quanto ambiti… L’idea successiva è stata quella di reinventare le Muse ai giorni nostri: come ispirerebbero gli uomini? Come si sarebbero evolute le loro arti? Troveremo infatti le nuove Muse, come quella della Net.Art che riesce a influenzare tramite i Social Network e internet.
E’ stato difficile scrivere di una donna? A chi si è ispirato?
L’ho già fatto in passato, per diversi miei romanzi sia per young adults sia per ragazzi. Non c’è stata una vera ispirazione, ho semplicemente scritto quello che Alice mi diceva.
Il suo romanzo è stato classificato come “Young Adults”. Secondo Lei questa è un’etichetta dequalificante?
È un’etichetta commerciale che serve per indirizzare i librai. Muses a mio avviso sta a cavallo fra lo young adults e gli adulti, ma il target è sempre qualcosa che “scopro” a scrittura ultimata.
In “Muses” la protagonista va in cerca delle sue radici. Le sue dove sono?
Le mie sono in Maremma, a Grosseto. Là c’è la mia infanzia e adolescenza, tutti i miei affetti e la mia famiglia. Oggi vivo a Roma, una città che amo, ma Grosseto è sempre nel mio cuore. Infatti, quando mi chiedono a quale città sia più affezionato, riporto la citazione: “My home is where my heart is”.
Quali sono le opere sulle quali si è formato?
I classici che si studiano a scuola come Calvino, Verga, Dante e tanti altri. Poi mi sono rivolto, in modo più autonomo, alla letteratura moderna da McCarthy, Ende, Gaiman e molti altri. Impossibile segnalarli tutti, la mia libreria strabocca di libri!
Ho notato che Lei è molto attivo su vari social network. Che tipo di rapporto ha instaurato con i suoi lettori?
Un rapporto per lo più bellissimo. La rete ha sempre la doppia faccia, da un lato ti permette di conoscere, informarti e abbattere le distanze, dall’altro è un mare magnum di mistificazione e ipocrisia. Basta sapersi muovere e nuotare. Devo dire però che è un mezzo utile per rimanere in contatto con tutti i miei lettori che mi seguono con affetto sul mio sito (http://www.francescofalconi.it) sulla pagina facebook (www.facebook.com/Falconifrancesco) e su twitter (www.twitter.com/francescofalcon)
Ha incontrato qualche difficoltà nella pubblicazione del romanzo?
Più che altro nella stesura, che ho iniziato dopo due anni dall’idea di Muses. Aspettavo di essere pronto per scrivere una storia ruvida come Muses e concretizzare l’idea che avevo di Alice. Adesso, però, il giudizio spetta ai lettori.
Progetti futuri?Benché Muses sia un libro autoconclusivo, sto scrivendo adesso il sequel. Adoro le “duologie” e detesto le trilogie. Il resto è tutto top secret, ma forse svelerò qualcosa durante i miei prossimi incontri (www.francescofalconi.it/eventi)
E voi?Avete mai letto qualcosa di Falconi?Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.
Alla prossimaDiana