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intervista a Garba.

Creato il 16 marzo 2012 da Pa1978 @peverina
Credevate che fossi già nel mood weekend e mi fossi scordata di voi?Sì, il mood è già quello, con tanto di tuta di felpina grigia (la mia coperta di Linus), ma ho ancora nel cassetto un'intervista alla quale tengo tantissimo, e quindi eccoci qua. Poi per il momento non ne ho più, quindi questo è anche un appello a tutti voi blogger che mi seguite, non importa se da tanto tempo o da pochi giorni. Scrivete! Scrivete! Scrivete!

intervista a Garba.

nomeGarbanome del suo blognothing owed
di cosa parladi poesia. la poesia di garba! e di musica. e poi ancora di poesia.come l'ho conosciutonon me lo ricordo più! per farmi perdonare non posso che consigliarvi una visita alle sue parole, al suo mondo. è giovanissimo e scrive poesie così bene, che io credevo fosse più grande di me.
 intervista 
 Hai un soprannome? E se sì, ci racconti come è nato?
 Garba, un semplice abbreviativo di cognome. Nato alle elementari, credo per pura utilità pratica. Con gli anni ne sono derivati, dallo stesso, altri più o meno demenziali. GarbaTrash forse è l'unico con il suo ovvio perché, essendo io amante del e della trash.
 Come è iniziato il tuo blog?
 Nasce nel 2009 per voler diventare un blog di musica e filesharing, in inglese, perlopiù di gruppacci crust tutti scuri e con tanti teschi, fallendo miseramente dopo pochi post, per ovviamente mia mancanza di voglia (post in seguito eliminati). Risorge per qualche tempo con miei scatti e qualche micro racconto (inizialmente scritti per una sorta di micro-laboratorio libero di scrittura fatto con amici).
 Nel 2010 silenzio e melancolia.
 Nell'Aprile 2011 viene ritrovato tra vecchie password perdute e nasce una volta per tutte. Ad oggi resta punto dato all'immagazzinare i miei saltuari versi asintattici e pensieri più o meno definiti.
 Da piccolo cosa volevi diventare?
 Mio padre seguiva la Formula 1, io mi immaginavo in un abitacolo alla velocità di 300km/h tra il tavolo e la cucina, il Gran Premio in 2m quadrati. In verità non credo di aver mai voluto far nulla più di una qualsiasi altra cosa, non sono mai riuscito a pensare concretamente al mio futuro. I desideri e i sogni sono arrivati più tardi, anche perché non ho molti ricordi d'infanzia.

 Se potessi essere il protagonista di un film, chi saresti?

 Vorrei sempre essere troppe cose, come mi piacerebbe essere molti personaggi. Avrei la forza di Vanzetti (Volonté), la parola di Monnezza (Milian), il volopattino di Marty McFly (J Fox), la geniale demenzialità di Frank Drebin (Nielsen), l'astrazione di un qualsiasi Tarkovskij, l'intelligenza di Max (Sean Gullette), il fuoco (The Road), un sogno (Kurosawa).
 Cosa fa di un giorno come tutti gli altri un giorno di vacanza?
 La consapevolezza del poter perdere tempo.
 La mansione che ti piace di più svolgere al lavoro.
 Non ho lavoro attualmente e nella sola vera esperienza, in fabbrica, credo che la parte migliore fosse quando dalle scarpe antinfortunistiche tornassi alle mie piuttosto rotte Eliot Macbeth vegan.
 Qual è la musica che ti fa ballare?
 La trash, fino al mattino, mettendo tutti insieme i classici dagli anni '50 ai '90, ignoranti e non.
 Una cosa che da piccolo ti faceva tantissima paura.
 Quella che mi avrebbe afferrato da sotto il letto.
 Quello che più ti terrorizza ora che sei grande.
 Ho paura di entrare in mare, oltre che di commettere solo errori.
 Il libro che regaleresti al tuo migliore amico.
 Ecocidio, Rifkin.
 Di cosa parliamo quando parliamo d'amore, Carver.
 Sei un nerd?
 Più un computer-dipendente, per via di musica e the weird part of youtube, che un vero e proprio nerd.
 Qual è lo sport che ti sei rassegnato a fare per far finta di non essere un nerd?
 Ho appena ricominciato a correre e fare esercizio per conto mio, devo contrastare l'avanzata della mia pancia ormai fin troppo camionistica.
 Se tu fossi un pittore, che cosa raffigurerebbero le tue tele?
 Preferisco pensarla come fotografia. Cosa fotografare.
 Tutto. Tutto ha il suo lato di bellezza che vale la pena ricordare, quello da cui sentiamo arrivare un'emozione. Il volto, l'ombra, il muro, il deserto. Personalmente prediligo il bianco/nero, la desolazione e il dramma, seppur non raramente io abbia momenti di sole e pura luce.
 Twin Peaks: quale era il tuo personaggio preferito (non per forza quello in cui identificarsi)?
 Nato ad un anno dalla fine produzione della serie, fino ad oggi ancora non ho avuto la voglia di scaricare il tutto, nonostante il mio grande interesse per Lynch.

 Come sei vestito in questo momento? E, se potessi scegliere, cosa indosseresti per tutta la vita?

 In questo momento tuta decathlon di grossa taglia da hip hop casalingo. A vita metterei Vans Old School nere (modello vegan), pantaloni neri skinny come i tipici da donna, maglietta XL di qualche gruppo casuale + felpone + giacca invernale (tu sai ormai quanto io non sopporti il caldo) e l'immancabile cappello (trucker, quello old school con la retina dietro, per intenderci) con qualche toppa. Insomma il mio abbigliamento standard, tipo skater americano ignorante tra l'hardcore e l'hip hop, alla Tyler the Creator (nei pezzi non tamarri però).
 Il cibo di cui non riesci a fare proprio a meno.
 Pasta, definitivamente. Ho la fortuna/sfortuna di cavarmela bene in cucina, quindi sono specializzato nel fare sughi di ogni genere (purché senza carne). Forse il peperoncino, anche.
 Il difetto che più ti fa impazzire nella persona amata.
 Il chiudersi in sé, a volte, ma in fondo dovrei solo ringraziarla per tutta la sopportazione che ha lei di me.
 Descrivi cos'è, per te, un momento di felicità perfetta.
 Quando si inizia a sentire davvero la musica, una canzone, quando ne sentiamo la forza e la passione e la bellezza, che sia essa felice, malinconica o triste, elaborata o molto semplice. Mi viene da piangere con la genuinità di Paul Baribeau, o la miriade di sensazioni sentite coi Pianos Become the Teeth, o la poesia del nostro (a mio parere forse il massimo poeta di sempre) Fabrizio, o le atmosfere di Burial, o i beat di J Dee e Dj Gruff, o la rabbia dei Punch.
 Stai detestandomi per questa rottura di palle dell'intervista? Ti starò ancora simpatica o hai capito solo adesso quanto posso essere rompicoglioni?
 È stato un buon modo per passare il tempo, e domando scusa per la mole di tempo impiegata per finirla tutta, dopo sollecitamenti.

 I bambini, sono di sinistra?

 Non dovrebbero conoscere razze e colori e soldi, ma tutto dipende purtroppo dai genitori che, sin dai primi passi, li possono rendere potenziali persone stupide, al di fuori del destra o sinistra (seppur io ritenga la destra ben più ricolma di stupidità, mentre la sinistra, ormai inesistente, d'ipocrisia). Io, sinceramente e concordante con la mia indole libertaria, spero non siano né dell'una, né dell'altra parte, per quanto mi torni in mente Il Signore delle Mosche. Il problema sono le due fazioni, sono entrambe le parti, perché entrambe sono simbolo di potere, di Stato e dell'assenza di libertà, cancellando l'individuo.
Garba mi sta tanto simpatico. Ritrovo in lui tante cose di me, anche se con ogni probabilità conduciamo due vite molto diverse. Il bisogno di scrivere. Molta musica e molti film di cui ogni tanto ci scriviamo. L'amore per la fotografia e direi anche per la pasta (ora che sto facendo quel minimo di dieta, è l'unica cosa alla quale faccio davvero fatica a rinunciare). Anche la visione del mondo della politica è davvero molto simile; con la differenza che quando avevo la sua età credevo molto di più nella metà sinistra del mondo: ma, più si cresce, meno si hanno le idee chiare sulle questioni delicate della vita, no? E nel 2012 secondo me si cresce molto più in fretta che negli anni novanta.
Buona pasta col sugo a Garba e a tutti voi.Vado a rovistare nel frigor. 

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