Intervista a gianluca di gennaro, una vita tra cinema, fiction e buoni sentimenti.

Creato il 11 giugno 2013 da Sankez @armandosanchez8

Cari amici lettori,

simpatico, disponibile, ma soprattutto bravo: Gianluca Di Gennaro, 22 anni, vero scugnizzo napoletano, nato sotto il segno del Sagittario, volto giovane del cinema e della televisione italiana, nonostante la sua giovane età ha già un curriculum di tutto rispetto. Recentemente è stato protagonista del Social World Film Festival svoltosi a Vico Equense (Na), dove ha ricevuto un importante riconoscimento assieme ai colleghi Massimiliano Gallo e Giuseppe Zeno. Impegnatissimo a girare film e fiction può essere considerato senza dubbi una valida promessa per lo showbusiness Made in Italy. Il giornalista Antonio D'Addio lo intervista in esclusiva per il settimanale VERO.


- Gianluca, Il Clan dei Camorristi ha avuto un grandissimo successo, come ti sei trovato in questa produzione?

"Molto bene, avevo capito fin da subito che si trattava di un progetto di spessore, ci tenevo veramente tanto a far parte del cast. Il mio è stato un ruolo molto duro, spietato, cinico, ma, come ben sappiamo, purtroppo, anche il male ha il suo fascino. Mi intrigava molto il percorso del mio personaggio, è stato graduale, da ragazzino di strada a capo clan con tutte le dovute sfumature, è stata una bella prova da attore".

- Che rapporti hai instaurato con Giuseppe Zeno e Stefano Accorsi?

"Con Giuseppe mi sono divertito tanto, ci accomuna la passione per la nostra squadra del cuore, il Napoli, quando giravamo eravamo in Champions, quindi ascoltavamo le partite alla radio tra una scena e l'altra. Stefano Accorsi è un grande professionista, lo ha dimostrato anche questa volta interpretando benissimo il ruolo del giudice, ma è soprattutto una bella persona, seria e disponibile con i giovani".


- E' andata in onda, su Canale 5, Come un delfino la serie, parlaci del tuo personaggio..

"Il ruolo di Andrea nella seconda serie ha avuto diversi problemi sentimentali, oltre a quelli sociali che aveva già nella prima. Forse il mio personaggio è il più problematico di tutti i Ragazzi del Sole, nella nuova serie a Roma rincontra Irene, della quale è ancora innamorato e farà di tutto per riconquistarla, ma non sarà affatto semplice. Sono felice di aver avuto l'opportunità di cambiare, da cattivo e spietato camorrista ad innamorato, ingenuo e romantico in questa produzione, il mestiere di attore è bello anche per questo!".

- La fiction è piaciuta molto...

"Sì, abbiamo avuto ottimi ascolti e la gente si è affezionata alle nostre storie: tra doping, intrecci d'amore, gare al limite della fatica fisica abbiamo dimostrato che lo sport vince sempre, anche contro la mafia. Il pubblico vuole eroi positivi. Io personalmente sono molto legato a questa serie, si è creata una splendida armonia tra noi ragazzi, Raoul Bova e tutto il resto della troupe, siamo molto affiatati e ci vogliamo bene. Si parla già di una terza serie".


- Il tuo rapporto con Raoul Bova?

"Raoul per me rappresenta veramente una persona importante, artisticamente è straordinario e unico, umanamente è un qualcosa di eccezionale. Spesso gli ho chiesto dei consigli e lui mi ha trattato come se fossi un suo fratello minore. Si è creato un bel rapporto tra noi, ci vediamo e sentiamo molto spesso, sarà il padrino di mio figlio. E' uno dei volti puliti della tv ed è una persona molto impegnata nel sociale ".


- Hai respirato polvere di palcoscenico dalla nascita, che insegnamenti hai ricevuto da tuo nonno, Nunzio Gallo, e dai tuoi zii, Gianfranco e Massimiliano Gallo?

"Mio nonno Nunzio Gallo, grande cantante e attore, è stato da sempre come un secondo padre per me, purtroppo adesso non c'è più, sarei stato felice se avesse visto i miei ultimi lavori, era molto orgoglioso di me, vorrei tanto potergli dire la stessa cosa! Mi ha formato caratterialmente, come uomo! Con i miei zii, invece, ho avuto il piacere di iniziare questo lavoro, mi hanno trasmesso la passione, mi hanno mostrato i lati positivi e negativi, mi hanno dato e continuano a darmi consigli preziosi. Non li ringrazierò mai abbastanza".


- I ricordi più belli della tua carriera?

"Fortunatamente ne sono tanti. Il primo è legato al mio esordio in assoluto a teatro, avevo 11 anni e recitavo in Quartieri Spagnoli. Poi il mio primo film da protagonista, nel 2004, Certi bambini per la regia di Andrea e Antonio Frazzi, una pellicola di forte impatto sociale che mi ha fatto vincere numerosi premi prestigiosi come migliore attore, un'esperienza unica. Era un film davvero molto duro ed io avevo soltanto 13 anni, ma sul set ricordo di essere stato sempre seguito e protetto dai bravissimi registi e da mia madre che, essendo io ancora minorenne, mi accompagnava spesso. È stata un esperienza davvero bellissima ed indimenticabile che porto ancora nel cuore. Ed ancora la soap Un posto al sole e La Squadra, tante fiction tra cui Il coraggio di Angela con Lunetta Savino, ‘O professore con Sergio Castellitto e Luisa Ranieri, Il caso Enzo Tortora - Dove eravamo rimasti? con Ricky Tognazzi ed Enzo De Caro. Uno più recente è sicuramente quello che ho vissuto in Come un delfino, dove ho avuto l'opportunità di nuotare appunto con i delfini, una prova molto emozionante".

- Prossimi progetti?

"Attualmente sto girando con Beppe Fiorello e Anna Foglietta L'oro di Scampia, il film tv per Rai Uno diretto da Marco Pontecorvo, che racconterà la storia di Gianni Maddaloni, padre del judoka Pino Maddaloni, medaglia d'oro olimpica, il maestro di arti marziali che, con la sua palestra a Scampia, ha aiutato tanti ragazzi a stare lontano da scelte sbagliate. Torno a parlare della mia bella città raccontandone un aspetto positivo, io sarò Pino, oro olimpico nel 2000, Beppe Fiorello sarà mio padre, sarà un'altra sfida interessante!"

- Hai già programmato le vacanze?

"Ancora no, sto lavorando e non so quanto mi impegneranno le riprese, mi piacerebbe tornare in Francia".

- Cosa fai nel tempo libero?

"Seguo il calcio, sono molto tifoso del Napoli, amo pescare e ascolto musica hip hop".


- Passiamo al gossip, giovanissimo sei già papà....

"Mio figlio Gabriele, che ha compiuto due anni lo scorso 24 maggio, è la cosa più bella che mi sia capitata, sono follemente innamorato di lui, iniziamo ad interagire, a ridere e a scherzare insieme, non c'è nulla di più emozionante, la paternità ha cambiato il modo di vedere la vita, un figlio ti fa maturare, ti fa diventare più responsabile e ti stimola a fare sempre di più. Vorrei passare più tempo con lui, ma il lavoro non sempre me lo consente".

- La tua compagna è gelosa?

"Sì, molto, anche se ormai si è abituata, ma la capisco, non è facile vedere il proprio compagno baciare altre donne anche se solo per esigenze di copione".

- A quando le nozze?

"Per ora non ci stiamo pensando, stiamo bene così, stiamo vivendo questa storia nel miglior modo possibile godendoci il meglio. Spero di essere un buon compagno e di crescere insieme a lei nostro figlio provando a non fargli commettere gli errori fatti da me in passato".

Con affetto, Armando Sanchez


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