Ieri abbiamo parlato di Iss4U, una bella applicazione per rilevare i passaggi della ISS ed osservarla ad occhio nudo.
Oggi, come promesso, ecco l'intervista con Iacopo, lo sviluppatore che l'ha realizzata.
Innanzitutto presentiamo l'applicazione: cos'è iss4u e a cosa serve?
Iss4u è l’app per chi si vuole godere lo spettacolo di vedere ad occhio nudo, ogni qual volta se ne presenti l’opportunità, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) volare nel cielo, come una stella luminosissima che viaggia a 28000Km/h a 400Km dalla superficie terrestre.
Iss4u si rivolge sia all’esperto che al profano. Si distingue da altre applicazioni del genere per la grande precisione delle sue previsioni e per il modo intuitivo in cui le informazioni complesse vengono presentate; mai numeri incomprensibili, ma solo elementi visuali molto intuitivi in “realtà aumentata”, in mappe e grafici.
Parliamo dello sviluppo: La tua passione per le stelle è anche il tuo lavoro?
Ogni volta è per me una grande emozione vedere la ISS volare come una stella nel cielo. In quel punto luminoso, che ruota intorno alla terra per ben 16 volte al giorno, ci sono 6 persone che ci vivono e lavorano... e anche un po’ del mio lavoro.
Per poterla osservare ho utilizzato diverse fonti d’informazione nel passato: siti web e app di vario tipo. Molte volte ho riscontrato un’enorme imprecisione nelle previsioni, riconducibile a diversi fattori tecnici e teorici. Per me è stato un passo naturale pensare ad iss4u, che ho poi sviluppato in parte del mio tempo libero, nell’arco di 5 mesi.
La base su cui poggia iss4u è complessa, soprattutto per i profani. Che accorgimenti hai utilizzato per rendere iss4u comprensibile e gradevole anche al pubblico non specializzato?
Iss4u, inizialmente, si doveva rivolgere ad un pubblico non specializzato.
La ricerca di soluzioni per mostrare le informazioni “complesse” ha portato a rappresentazioni grafiche particolarmente efficaci, sia in termini di contenuto veicolato, sia nell’immediatezza dell’interpretazione, avvicinando iss4u al pubblico profano ma anche a quello esperto alla fine.
Faccio un esempio.
Altre applicazioni, per ogni passaggio della ISS, forniscono una serie di numeri e di direzioni che solo l’esperto può comprendere. Ma anche l’esperto ci mette un pochino prima di alzare gli occhi al cielo, per poi muovere lo sguardo in qua ed in la alla ricerca di quel punto luminoso che si muove.
Iss4u, per ogni passaggio della ISS, fornisce una proiezione in realtà aumentata, una sovraimpressione grafica sulla visuale della telecamera, che mostra il movimento del passaggio, quando la ISS e’ visibile o meno, ed eventualmente dove si trova in quel momento. Uno strumento del tipo ti permette di vedere la ISS anche quando c’e’ qualche nuvola, perché mentre sta passando sai dove si trova e dove eventualmente la puoi osservare a breve.
Altri accorgimenti sono andati poi nella direzione di rendere l’app veramente gradevole da usare, con elementi grafici piacevoli, con le informazioni raggruppate opportunamente, tutto in “punta di dito”.
Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutte quelle persone che con i loro commenti e suggerimenti mi hanno consentito di affinare questo tipo di soluzioni.
Quale parte di tutto il lavoro che ha portato a iss4u è stata a tuo avviso la più impegnativa?
Ci sono stati due punti veramente critici nello sviluppo di iss4u.
Il primo riguarda la minimizzazione dello sforzo computazionale richiesto dai modelli matematici in gioco, senza alterarne la precisione e per fare in modo che iss4u funzionasse bene sui normali dispositivi android in commercio. Il lavoro è stato quello di “sagomare” i modelli matematici generali di meccanica orbitale per satelliti a bassa quota al caso specifico della ISS. Lo sforzo computazionale è stato così ridotto del 75% circa.
L’altro punto critico riguarda la definizione dei criteri necessari per stabilire con buona precisione la visibilità della ISS. In gioco non ci sono solo quei criteri legati alle posizioni relative tra la ISS, il sole e la posizione dell’utente. La ISS e’ grande come un campo di calcio di serie A, ma la sua geometria, e quindi la sua possibile visibilità, cambia in modo significativo in base all’orientamento dei suoi enormi pannelli solari e dei suoi radiatori; cosa che le altre applicazioni non tengono assolutamente di conto. La definizione di questa classe di criteri ha richiesto molto lavoro, ma anche alcuni affinamenti suggeriti da osservazioni fatte poi “sul campo”.