(di Alessandra Giorda) Per Voi, miei cari lettori, ho intervistato un attore di grande successo, eccelsa simpatia e massima abilità nel mettere le persone a proprio agio. In questo periodo è in tv con la fiction Cugino&Cugino su Raiuno. Diventato noto al grande pubblico con Incantesimo, tra i suoi successi si annoverano Capitano 1, Carabinieri, Le ragazze di San Frediano. Sguardo languido, voce profonda, bello ed intrigante ecco a Voi Giorgio Borghetti!
Curiosando tra pubblico e privato, Giorgio si lascia scoprire e si racconta. Qual è lo sport da lui preferito? Cosa si cela dietro? Da mito per il sesso femminile, a padre alle prese con un bimbo piccolo avuto dalla compagna che è la sorella di un famoso campione e per lei ha compiuto il viaggio più bello e rischioso della sua vita. Chi è lei, la donna che lui definisce la sua esatta metà e di cui ne è innamoratissimo?
D: Attualmente sei su Raiuno nella fiction Cugino&Cugino con Nino Frassica e Giulio Scarpati. Subentrato alla terza puntata rimarrai fino alla fine. Parlami del tuo ruolo?
R: Il mio personaggio si chiama Alex Maini è un musicista jazz, suona il sax e compagno di scuola di Filippo Raimondi, alias, Giulio Scarpati. Ci rincontriamo in carcere dopo 22 anni che non ci vediamo. Il mio personaggio non è un delinquente, è solo uno che ha conosciuto persone sbagliate, fatto investimenti non corretti e si trova in grave situazione economica. Mette in circolazione assegni scoperti che finiscono in mano alla persona meno giusta.
D: Nella tua vita reale, qual è il rapporto che hai con la musica?
R: Ho un rapporto meraviglioso nel senso che ascolto ogni tipo di musica. Dalla classica al jazz a quella italiana; un po’ di tutto. La amo in tutta la sua interezza.
D: Sei un grande doppiatore ed attore. Dovessi scegliere cosa scarteresti?
R: Per come la vedo una cosa non esclude l’altra. La settorialità è una mentalità tipicamente italiana. Ci sono attori americani, francesi e tedeschi che fanno tutto. Tom Hanks, grande attore, vincitore di due Oscar, ha doppiato Polar Express. Considera che nel mio CV, che presento in giro, il doppiaggio non è menzionato. Per i registi piuttosto che per quelli del casting non va bene, infatti dicono: “Ah questo fa doppiaggio, ha la voce impostata e basta, non scritturiamolo”. E’ un brutto modus vivendi italiano, nel settore artistico.
D: L’Italia è fanalino di coda nei confronti del resto del mondo occidentale per la recitazione?
R: Certo, perché non conosciamo bene la lingua inglese. Sono favorevole ad una scuola di doppiaggio. Sarei d’accordo alla proiezione di film 3 giorni a settimana in lingua italiana e gli altri 3 in lingua originale. Questo porterebbe a constatare se il doppiaggio è fatto bene ed ad attrarre persone straniere che possano vedere un film nella loro lingua madre. Qui si evidenzierebbe la vera globalizzazione.
D: A quale età hai mosso i primi passi nel settore artistico?
R: Ad otto anni come doppiatore.
D: Quali sono i tuoi progetti lavorativi futuri?
R: Una fiction con Enrico Brignano, che dovrebbe andare in onda in primavera su Mediaset. Sono in attesa dei risultati dei provini che ho appena fatto, sperando che qualcuno mi scritturi. Continuo intanto a cimentarmi nel doppiaggio che non ho mai mollato e mi diletto come papà.
D: Non hai mai pensato di scrivere un libro?
R: Si ho iniziato a scriverlo. Lo raccontai anche un po’ di tempo fa al Maurizio Costanzo Show, quando andai da Lui. Ho un’avversione nei confronti della video scrittura. Amo scrivere a mano, correggere, vedere le righe che traccio su parole o periodi che sono da modificare e rivedere quali sono stati i miei primi pensieri. Scrivo quasi sempre a mano ed invio molto cartaceo. Ho dovuto imparare, per dei contatti di lavoro, ad inviare mail. Comunque l’idea c’è, molto è ancora nella mia mente, parecchie pagine, però, sono già state scritte.
D: Di che genere si tratta?
R: Della mia passione: la montagna. E’ una sorta di romanzo autobiografico.
D: Qual è il tuo rapporto con la montagna?
R: Simbiotico. Quando arrivo in un bosco mi soffermo a guardare, il tempo, gli alberi ed il rumore della neve; si la neve ha un suo rumore. Mi metto a contatto con me stesso e con la natura. Considera che in seggiovia, anche con temperature bassissime, mi tolgo i guanti per sentire il contatto con l’aria frizzante. Mi piace anche nel periodo estivo anche se il fascino è diverso.
Giorgio Borghetti, dopo la separazione dalla moglie avvocato penalista, ha trovato la donna della sua vita: Alessia Tomba, sorella del grande campione di sci Alberto, dalla quale nel 2008 ha avuto un bellissimo bimbo di nome Gianalberto.
D: Come hai conosciuto Alessia?
R: L’ho conosciuta, nel 2005, ad un evento sulla neve che era organizzato da lei. Ci siamo rivisti l’anno dopo, alle Olimpiadi di Torino, lì abbiamo approfondito la conoscenza e ci siamo innamorati. Mi sono trasferito a vivere a Bologna è nato, poi, Gianalberto e la mia vita è fantastica.
D: Pensate ad un secondo figlio?
R: Visto come è venuto il primo che è buonissimo e dicono anche bello non lo lasceremo da solo. Dobbiamo solo inquadrare le tempistiche.
D: Cosa sogni per la tua vita privata futura?
R: Che tutto rimanga sempre così. Sto vivendo un momento meraviglioso. Quando ho incontrato Alessia ho capito che avevo trovato l’altra metà della mela. Quindi non posso pensare alla mia vita senza lei.
D: Qual è stato il viaggio più bello che hai fatto?
R: Questa è una bella domanda! Sto pensando. C’è Alessia qui vicino a me che mi sta dicendo che la domanda è facile e che è bene che mi sbrighi a risponderti. Il punto è che ho fatto tanti bellissimi viaggi, ma non con lei. Quello che mi è venuto in mente quando mi hai posto la domanda è stato uno molto particolare.
D: Racconta.
R: Per raggiungere Alessia, poiché non vedevo l’ora di vederla, presi l’auto andando ad una velocità spaventosa. La polizia stradale mi fermò. La mia preoccupazione non era tanto, per la salatissima multa, quanto avevo il terrore che mi sequestrassero l’auto. Avrei avuto difficoltà a raggiungere la mia amata. Ero al telefono con Alessia e prima che la polizia stradale mi fermasse, le dissi: c’è un pazzo che si è messo in mezzo alla strada: era il poliziotto che mi disse “stiamo andando un po’ velocini, non le pare?” Per fortuna, mi ha riconosciuto subito, la moglie è una fan di Carabinieri e di me. Così ho aggiustato “la frittata” ed ho raggiunto il mio amore. Annovero questo viaggio Roma – Cortina come viaggio più bello perché molto desiderato e movimentato.
D: Che cosa ti fa paura nella vita?
R: Che mio figlio soffra e che qualcuno gli possa far del male.
D: Cosa si cela dietro al tuo sport preferito e dove eccelli?
R: Sto promozionado, quando posso, il libro scritto da un caro amico che lavora anche per il Tg5, Alessandro Mischi. Il titolo è Il Battito nelle Corde e parla di tennis. Quest’estate ero in vacanza con lui in costiera romagnola e quando mi vide giocare a tennis mi disse: “Tu sei il protagonista del mio libro”. Pensa che non lo aveva ancora ultimato. Quindi quando riesco lo accompagno per la promozione ed appena faranno il film sarò il protagonista.
Presto Alessandro Mischi, sarà nostro ospite su ilTelevisionario, in un’intervista dove ci presenterà Il Battito nelle Corde ed approfondiremo la sua conoscenza.