(già pubblicato su Develop.med dell’Istituto Paralleli)
Prosegue l’inchiesta sulle imprese italiane che investono nell’area Med con l’intervista a Ferdinando Angeletti, general manager della filiale hub di Intesa San Paolo di Dubai e responsabile per l’area Medio Oriente, Nord Africa e Turchia, che racconta a DevelopMed dell’aiuto fornito da Intesa San Paolo alle PMI che vogliano investire in Turchia.
Le relazioni di Intesa Sanpaolo con la Turchia sono più che consolidate; la prima presenza del gruppo nel paese risale addirittura al 1919, quando l’allora Banca commerciale italiana aprì il suo primo ufficio di rappresentanza ad Ankara. Oggi, si propone come sostegno alle piccole e medie imprese italiane che in Turchia si sono insediate o sono in procinto di farlo; ne abbiamo parlato con Ferdinando Angeletti, general manager della filiale hub di Intesa Sanpaolo di Dubai e responsabile per l’area Medio Oriente, Nord Africa e Turchia.
Come valuta l’andamento dell’economia turca?
Per il gruppo Intesa Sanpaolo la Turchia, insieme a India, Brasile e Polonia, rappresenta uno dei “nuovi mercati” in cui la clientela può trovare quella crescita che è sempre più difficile trovare in Italia e nell’eurozona in generale; dopo la contrazione del 2009, la Turchia è tornata infatti a una crescita del PIL tra le più alte delle grandi economie mondiali, con un 9.2% nel 2010 e un 8.5% nel 2011. Anche se nel periodo 2012-2013 il ritmo dovesse attestarsi su un livello più moderato – stimato tra un 3 e un 5% – parliamo pur sempre di una delle migliori performance tra le grandi economie. Oggi, oltre a molte delle principali multinazionali, hanno una sede in Turchia numerose aziende italiane.
Naturalmente anche la Turchia presenta fattori di vulnerabilità. Tra questi, il più rilevante è sicuramente rappresentato dall’elevato disavanzo della bilancia commerciale e dal conseguente indebitamento estero. Va ricordato, tuttavia, che il disavanzo e il debito sono essenzialmente frutto di un formidabile processo di modernizzazione e industrializzazione, che ha richiesto e continua a richiedere grandi investimenti in infrastrutture e stabilimenti industriali. In un paese trasformatore e povero di materie prime, ciò non può che tradursi in un deficit delle partite correnti e nella necessità di attrarre investimenti e finanziamenti esteri. Allo stesso tempo, la solida crescita dell’economia, il trend positivo di tutte le variabili macroeconomiche e la credibilità che il paese ha costruito nei confronti della comunità internazionale hanno fatto sì che, in un periodo in cui molte delle economie con un livello di debito elevato sono state fortemente penalizzate in termini di costo del debito, i famigerati CDS – o spread sul debito turco – siano andati progressivamente migliorando – in piena controtendenza con quanto sperimentato dall’Europa mediterranea.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’investire in Turchia?
La Turchia è un paese aperto e accogliente nei confronti degli investitori esteri, che non sono soggetti a particolari restrizioni in termini di attività. Le società costituite in Turchia da investitori stranieri hanno esattamente gli stessi diritti e godono degli stessi trattamenti di quelle locali. L’apparato amministrativo è molto efficiente (occorre meno di una settimana per registrare una società) e i Free Trade Agreements in essere con 20 paesi – oltre all’unione doganale con l’Ue (che copre anche l’Italia) – ne fanno un’ottima base per il commercio estero e sono alcune delle molte ragioni per considerare con attenzione un investimento in questo paese.
La Turchia esprime anche un’ottima classe manageriale, giovane, ben preparata e con disponibilità e vocazione a esperienze internazionali; per posizione geografica e tradizione, può rappresentare un’eccellente piattaforma per sviluppare una serie di mercati tradizionalmente meno vicini all’Italia, come ad esempio Azerbaigian, Turkmenistan, Armenia, regione autonoma del Kurdistan iracheno. Naturalmente ciò non significa che la Turchia sia un mercato “facile” da penetrare: è un paese di grandi tradizioni, con una cultura forte e un grande orgoglio nazionale; è molto importante approcciarla con la giusta apertura, capirla ed essere pronti ad adeguarsi, senza pretendere di volervi replicare in maniera acritica le strutture e i modelli di business di casa nostra. Per investire in Turchia è fondamentale avere idee chiare, identificare bene i propri punti di forza e i propri obiettivi e affrontare il mercato con convinzione e con risorse adeguate: è un paese da avvicinare con serietà se si vogliono ottenere buoni risultati anche perché non va dimenticato che le aziende Turche sono moderne, aggressive, ben organizzate e sono concorrenti estremamente agguerriti. La Turchia non è un paese a cui guardare con l’obiettivo di delocalizzare la produzione alla ricerca di bassi costi o di vantaggi fiscali; è un grande mercato e un ponte naturale verso regioni del mondo in grande crescita, che va approcciato in un’ottica strategica di sviluppo.
Qual è il ruolo di Intesa San Paolo in Turchia?
Intesa Sanpaolo può fornire un aiuto determinante alle aziende che guardano alla Turchia. La lunga presenza del gruppo nel paese ha consolidato ottime relazioni sia con le principali banche turche sia con molti dei principali grandi gruppi industriali locali. Inoltre, la significativa esposizione – superiore a €2 miliardi – che Intesa Sanpaolo ha verso il paese è ulteriore testimonianza del rapporto di fiducia reciproco. L’Ufficio di rappresentanza di Istanbul è perfettamente attrezzato per sostenere i clienti, sia aiutandoli nell’organizzare incontri con enti governativi sia offrendo informazioni su potenziali partner locali, oltre a facilitare l’ottenimento di finanziamenti da parte delle banche turche dietro garanzia del gruppo.
Quali sono i vostri programmi per il futuro?
Al fine di rafforzare la propria presenza nel paese, Intesa Sanpaolo ha in programma l’apertura di una filiale dedicata al servizio della propria clientela Corporate e PMI italiane. Proprio l’apertura della filiale, prevista nella seconda metà del prossimo anno, consentirà di ampliare notevolmente la gamma di servizi a favore dei clienti. Sarà allora possibile offrire direttamente finanziamenti ed emettere garanzie sia in valuta sia in lire turche, gestire incassi e pagamenti sia domestici sia per operazioni di importazione ed esportazione effettuate dalla Turchia, oltre a numerosi altri servizi, così come già avviene in Italia e negli altri paesi dove la banca è presente con unità operative.
La futura filiale di Istanbul sarà in grado di fornire un ampio sostegno a tutta la nostra clientela interessata a investire e crescere in Turchia, clientela che comunque già oggi può contare sulla profonda conoscenza del mercato del nostro Ufficio di rappresentanza, sull’assistenza e la consulenza dei nostri specialisti esteri sui territori e sul servizio dedicato all’internazionalizzazione delle imprese, nonché sulle strutture di finanziamento che il gruppo Intesa Sanpaolo può offrire, sia tramite le consolidate e pluriennali relazioni con le banche corrispondenti turche sia direttamente attraverso le proprie strutture.
Per accompagnare lo sbocco sui mercati esteri della propria clientela, Intesa Sanpaolo ha costituito al proprio interno una struttura specializzata, il servizio Internazionalizzazione Imprese, che opera sull’intero territorio nazionale in stretta sinergia con i gestori imprese di filiale e che accompagna l’azienda in ogni fase del processo di internazionalizzazione, sostenendola sia nell’operatività ordinaria sia nelle decisioni strategiche. Le aziende possono così accedere ai prodotti e ai servizi delle strutture internazionali del gruppo senza doversi necessariamente recare all’estero, ma rivolgendosi direttamente alle filiali italiane dove opera una rete costituita da oltre 500 specialisti.
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