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INTERVISTA A…/ Kledi Kadiu: “La danza è maestra di vita: forma il carattere e aiuta a stare bene con il corpo e con la psiche”

Creato il 24 febbraio 2011 da Iltelevisionario

INTERVISTA A…/ Kledi Kadiu: “La danza è maestra di vita: forma il carattere e aiuta a stare bene con il corpo e con la psiche”

Alessandra Giorda ci presenta oggi un’intervista al danzatore Kledi Kadiu, attualmente in tournèe con Non Solo Bolero (sabato 26 febbraio ore 21 al Teatro Nuovo di Torino), uno spettacolo pensato per raccontare le vicende di un gruppo di persone che si trovano insieme in un luogo, o in un’osteria come nella Carmen, o in taberna come nei Carmina Burana, o nella taverna come nel Bolero di Milloss o in un antico luogo come in Amores di Ovidio, dove ognuna racconta la propria storia. Il coreografo italo-africano Mvula Sungani, molto noto per la raffinatezza e l’innovazione dei suoi lavori, che negli ultimi anni ha ideato opere per artisti quali Raffaele Paganini e Giuseppe Picone, ha creato questo balletto per Kledi Kadiu. La pièce, infatti, necessitava di un interprete forte, intenso, mediterraneo e dal grande carisma da poter affiancare ad Emanuela Bianchini, nota stella dalla tecnica elegante e intensa, e ai solisti della Compagnia Sungani.

Inoltre Kledi Kadiu ha da poco concluso il programma in dodici puntate Step – Passi di danza sul canale digitale Rai 5. La trasmissione ritorna con quattro speciali dedicati alla Grande Danza con Vittoria Ottolenghi, Carla Fracci, Elisa Guzzo Vaccarino ed Eleonora Abbagnato, a partire da sabato 12 marzo alle ore 21. Di seguito trovate infatti un video che riassume i momenti più belli del programma.

INTERVISTA A…/ Kledi Kadiu: “La danza è maestra di vita: forma il carattere e aiuta a stare bene con il corpo e con la psiche”

Kledi Kadiu è l’esempio di chi, vivendo in una situazione non agevole, ha saputo cogliere l’aspetto positivo e trarne vantaggio. Nasce il 7 Aprile 1974 a Tirana, in Albania, sotto il regime totalitario che per molti anni ha dominato l’Est. Sarà proprio grazie alla situazione politica che riuscirà ad imporre il grande talento che ha nel DNA come ballerino. In quest’intervista capiremo come. Inoltre per Voi lettori che siete appassionati di danza Kledi vi darà ottimi consigli. Per Voi fans, quest’uomo di grande talento, modestia ed apertura mentale si scoprirà svelando le sue passioni.

 

D: Come e quando nasce l’amore per la danza?

R: La danza ti prende in tenera età un po’ per divertimento, un po’ giocando senza renderti conto che potrebbe diventare la tua professione, una volta scoperti talento e requisiti necessari. Ero piccolino, avevo circa 5 anni ed alle feste mi muovevo nei balli folcloristici, quando vivevo ancora a Tirana. In queste occasioni i miei genitori hanno visto che ero disinvolto, improvvisavo senza timidezza e senza  rendermi conto dei contesti di dove mi trovavo. Ero tranquillo, buono e riservato, così mi ha sempre detto mia mamma, ma appena sentivo la musica mi trasformavo. Questo ha fatto si che i miei genitori mi hanno portato a  “vedere” da chi era specialista nel settore. Il tutto era coadiuvato dalla cultura che si respirava nei Paesi dell’Est in quei tempi. La danza, come tutte le altre discipline dello sport, aveva una grande importanza e lo Stato dava la priorità a chi si occupava di sport in generale. In pratica il ragionamento era il seguente: lo Stato ti aiutava nel darti la possibilità di praticare il settore nel quale avevi la predisposizione, in cambio tu saresti andato in per il mondo presentando al meglio il tuo Paese vincendo medaglie e titoli così “portavi in alto” la bandiera nazionale.

 

D: Quanta soddisfazione hai provato quando sei diventato primo ballerino al Teatro dell’Opera di Tirana?

R: Inizialmente ho avuto ruoli solistici, poi di primo ballerino come il Torero nel Don Chisciotte e subito dopo sono venuto in Italia. La soddisfazione è stata enorme. Ho lavorato solo un anno a Tirana. In teatro si segue questa graduatoria: da corpo di ballo, solista del corpo di ballo, primo solista, primo ballerino per raggiungere il più importante ed ambito ruolo che è quello di etoile. In Italia, la maggior parte della gente non conosce il significato di etoile e lo usa con estrema facilità non rendendosi conto che pochissimi sono coloro che si fregiano di questo titolo. Tra i quali non posso non menzionare, Carla Fracci e Roberto Bolle.

INTERVISTA A…/ Kledi Kadiu: “La danza è maestra di vita: forma il carattere e aiuta a stare bene con il corpo e con la psiche”

D: Quanto è differente oggi la danza in Albania rispetto all’Italia?

R: Non è più quella di un tempo! Prima c’era un grandissimo rispetto per chi era un primo ballerino o un etoile, godevi di tutti i privilegi che il Governo ti dava. Eri paragonato quasi ad un Ministro. Molto considerato dai media e nel sociale. Dagli anni 90 ad oggi sono cambiate tante cose. La danza è stata un po’ “sporcata”. Con il regime esisteva solo quella classica. Oggi l’attenzione per la cultura e l’arte è passata in seconda serie, non hanno più la priorità. Non si sfornano più i ballerini di una volta. Tuttavia ritengo che l’Albania, come l’Est in generale, abbiano una marcia in più dell’Italia, senza togliere nulla a quest’ultima che è il Paese in cui vivo e che mi ha dato il successo. L’Italia, ad esempio, primeggia nella lirica. La danza fino a pochi anni fa era ritenuta per intellettuali e per l’alta borghesia. Oggi vive un momento di prestigio e notorietà grazie alla televisione e non vorrei che fosse diventata una moda. La gente ragiona in questo modo: lo si vede e lo si dice in Tv, allora funziona. Spero non sparisca. E’ bene sottolineare che la danza è un lavoro serio non un passatempo. La televisione non è ancora riuscita a trasmettere il concetto di studio di questa disciplina. La tendenza attuale è di andare al sodo subito e spesso si pensa che in sei mesi al massimo un anno si diventa ballerini professionisti, mentre dietro c’è un lungo e faticoso lavoro. Devo dite grazie alla tv che mi ha fatto diventare popolare facendomi conoscere al grande pubblico. Ho un gran rispetto per questa professione ed ho investito la mia vita, il mio passato, presente e futuro. Sono serio e molto rigido nel concedere false illusioni ai ragazzi che ho incontrato, mi ritengo essere uno psicologo della danza.

Mi hai fatto una domanda che mi dà l’occasione di spaziare e aggiungo che l’arte come la danza attraversa un momento buio in Italia. Ci sono meno spazi, meno soldi e meno pubblico in teatro. Non si fa pubblicità all’arte e le nuove generazioni crescono con una mentalità, a mio parere, sbagliata, che pagheremo tutti un domani poiché loro sono il nostro futuro. La mia tournèe vede i teatri pieni e di questo sono contento. Mi ritengo un ballerino preparato, al di là di quello che la massa ha visto di me in tv. La danza è nata per esprimersi in teatro non negli studi televisivi che sono solo un mezzo per lanciare messaggi positivi e farla conoscere.

 

D: Parlami della tua scuola di danza fondata  nel 2004?

R: Oggi le scuole di danza, in Italia, pullulano. C’è troppa pubblicità negativa, su questa disciplina, che fa la televisione. Ho lavorato in una trasmissione come quella di Amici ed è l’unica che salvo perché seria. Si vive nell’era della commercializzazione, dove tutto è improvvisato in tutti i settori e tutto semplice. Nasce così da parte degli individui la prepotenza di sapere fare tutto senza aver fatto la gavetta. Ci sono ragazzi di 20 anni che aprono scuole di danza senza avere un minimo di esperienza sul palcoscenico. C’è un caos totale. Ognuno è maestro di se stesso, tutti hanno una loro idea che non è basata sui libri e su scuole. E’ un vero disastro! Ti dico tutto questo, perché mi spiace che si rovinino ragazzi che possono avere i requisiti giusti per diventare dei nuovi Bolle o Anbeta o Kledi. La danza è una disciplina delicata, si lavora con la trasformazione del  proprio corpo negli anni. Lo vedo perché giro tutta l’Italia ed in dieci anni ho visto il cambiamento totale in negativo. La mia è una scuola di danza normale con insegnanti qualificati. Il nostro obiettivo è l’insegnamento corretto e la formazione. A me non interessa che si dica ho frequentato la scuola di Kledi, bensì che gli allievi abbiamo imparato in maniera giusta. La danza è una forma di sport che aiuta a stare bene con il corpo e con la psiche. Insegna ad affrontare le asperità della vita. Forma il carattere, poiché richiede una disciplina rigorosa. La danza è maestra di vita.

 

D: Quale consiglio dai ai giovani per non sbagliare scuola e seguire un percorso corretto?

R: Il consiglio è per i giovani, ma ti assicuro che oggi giorno non sono loro, purtroppo, a scegliere, ma i genitori che vogliono “scrivere” il futuro dei propri figli. Ecco le dritte: controllare il curriculum degli insegnanti. Se sono maestri giovanissimi, non possono avere l’esperienza richiesta. Ci sono, invece, scuole aperte da 30 anni con insegnanti validissimi. E’ importante capire da dove provengono. Le Accademie riconosciute sono: la Scala di Milano, quella di Roma e del San Carlo di Napoli. Quando si inizia a danzare si devono mettere in conto i sacrifici che si devono affrontare, la situazione economica e gli spostamenti. Ovviamente alla base ci deve essere il talento.

 

D: Come hai conosciuto Maria De Filippi e come hai iniziato a lavorare con Lei?

R: Dopo aver fatto delle audizioni ero stato scelto per lavorare in Buona Domenica. Un giorno Maria mi vide e mi scelse per fare una scommessa a C’è Posta per Te. Questo gioco ha funzionato. Lei ha una grande ironia ed lo pseudo balletto che facevamo è stato un successo. Indubbiamente quando sono stato scelto ero anche nel posto giusto al momento giusto. Sono diventato il personaggio del momento e con l’arrivo di Amici, la gente ha conosciuto Kledi come ballerino professionista.

 

D: Nel 2008 ti è stata riconosciuta la cittadinanza italiana dal Presidente Napoletano. Quali vantaggi ti ha dato?

R: Un altro tipo di libertà. Prima non potevo uscire dai confini della Comunità Europea; non avevo questo diritto. Ora si. Penso che dopo 14 anni di attività in un Paese che, dopo l’Albania dove ho le mie radici, ritengo mio, dove ho trovato il successo non solo mediatico, ma anche di vita, sia giusto ottenere la cittadinanza anche se ritengo che gli artisti dovrebbero essere senza passaporto. Comunque ora puoi scrivere che sono italo-albanese.

INTERVISTA A…/ Kledi Kadiu: “La danza è maestra di vita: forma il carattere e aiuta a stare bene con il corpo e con la psiche”

D: Quali sono i tuoi progetti professionali futuri?

R: Fino al 4 Marzo sono in tournèe con Non solo Bolero ed il 26 febbraio sarò al Teatro Nuovo a Torino. Fino a quando il fisico me lo permetterà  farò il ballerino. Come diceva il grande Nureyev: “Quando si è giovani si ha energia ed entusiasmo dati dall’età, quando non  lo si è più si ha la maturità d’espressione, movimento ed il vissuto sulle spalle, ma è troppo tardi perché il fisico non è più quello di prima”. Non è ancora venuto per me questo momento. Da poco ho concluso un programma su Rai 5, nuovo canale digitale,  in 12 puntate. L’esperienza è stata positiva. Ho avuto l’occasione di incontrare dei grandi personaggi e critici nel settore. (Eleonora Abbagnato, Alessio Carbone ecc). Li ho intervistati per raccontare la danza in modo approfondito per un pubblico mirato e ansioso di sapere. Ci sarà il seguito di questo programma “Step – Passi di danza”. Mi ha dato grandi soddisfazioni ed è stato piacevole lavorare con il regista Alessandro Tresa. E’ una persona fantastica.

 

D:  Chi sei nel privato e cosa ti piace fare?

R: Sono una persona normale. Sono attratto da tutto ciò che è tecnologico: fotografia, videocamera. Sono un piccolo regista, filmo i miei amici, le mie tournèe ed ho un vasto repertorio da quando ero piccolo. Mi appassionano i computer e ci passo ore. Amo il cinema, viaggiare e non ho vizi o manie strane. Sono, direi, normale.



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