Grazie Dino!
Ecco il testo dell'intervista:
Intervista a “LA SFIDA”
Scritto da Dino Chiruzzi
ESAME INCROCIATO: il nuovo romanzo di Michele BarberaCaro Michele, permettimi di darti giornalisticamente del “tu”. Ed allora, dopo NERI DI SICILIA, come nasce quest’ultima fatica letteraria?
Ad essere precisi, ESAME INCROCIATO, cronologicamente, è nato prima di NERI DI SICILIA. Ne avevo abbozzato la trama diverse estati orsono. Poi, trattandosi di un progetto abbastanza impegnativo (la trama si snoda per circa cinquecento pagine) lo avevo un po’ trascurato. Comunque, è vero, che dopo NERI DI SICILIA ho ritrovato lo slancio per completarlo e presentarlo ad una realtà editoriale attiva quale LA ZISA di Palermo.
ESAME INCROCIATO e non solo… Ho visto, sbirciando sul tuo blog, che negli ultimi due anni ti sei dato da fare, ottenendo pure diversi riconoscimenti…
Non ti sfugge niente, eh? Diciamo che ho ritagliato maggiori momenti per questa passione dello scrivere, non più in forma giornalistica, come avevo fatto per INSIEME PER MENFI e diverse altri periodici locali, ma in forma narrativa. Ho mandato qualcosa a diversi concorsi e selezioni, più per il piacere di confrontarmi con gli altri che per la selezione in sé. Naturalmente, arrivare fra i primi, o, comunque, essere selezionati per una pubblicazione è qualcosa che gratifica moltissimo e ti incentiva allo scrivere. Consiglio sempre, agli aspiranti “scrittori” di partecipare a questo tipo di manifestazioni. Ci si incontra, anche virtualmente, con tanti altri bravi autori e si pongono a confronto stili ed espressioni. Ma sempre come passione.
Perché come semplice “passione”? Eppure ci sono scrittori che hanno avuto notevoli riscontri economici, volgarmente parlando, si sono arricchiti…
Purtroppo, almeno per la quasi totalità di scrittori italiani, debbo smentirti. La realtà editoriale è molto dura. Non è un problema di selezione o di bravura. La vera questione è il dato commerciale. Tira di più il libro scritto da una velina o da un conduttore televisivo di passaggio, anche se tratta del colore delle calzette della nonna, piuttosto di un romanzo valido scritto da un bravo autore, ahilui, sconosciuto. Senza parlare che per le opere prime farsi pubblicare da un editore importante è quasi impossibile. L’importante è non demordere mai, facendo comunque tesoro dei suggerimenti e dei consigli degli altri. L’umiltà e la tenacia credo siano le virtù più importanti di chi vuole affermarsi in campo editoriale.
Ora parliamo di ESAME INCROCIATO. Un legal thriller alla maniera americana?
Sì e no. Di americano c’è poco o niente, se non, come mi ha suggerito qualcuno una certa dinamica di tipo cinematografico. La trama è italianissima. Anzi, siciliana. Ma affrontata con gli occhi di un protagonista inusuale, un giovane avvocato alle prese con problemi reali, quotidiani, proiettato, però, all’improvviso in un contesto che lo coinvolge, sino a sconvolgerlo, mi si perdoni il gioco di parole.
La giustizia italiana è sinonimo di lentezza e di pesantezza burocratica e, pare, mal si adatti a riduzioni di tipo romanzesco. E’ così?
No. Non credo. Il rito penale accusatorio, questo sì, di ispirazione americana, ha spostato il baricentro dalla fase investigativa alla fase dibattimentale. Per questo, oggi è importante per un avvocato penalista sapere condurre bene il dibattimento. Ed, in fondo, il romanzo legal americano è indissolubilmente legato all’aula di udienza, al processo in sé. ESAME INCROCIATO si incentra sul processo e sui suoi protagonisti, non dimenticando, però, quello che avviene “fuori” dall’aula di udienza. Che spesso è importante tanto, se non di più, di quello che avviene dentro.
Cinquecento pagine non ti sembrano troppe?
Ahi, temevo questa domanda. Se vuoi saperlo, all’origine erano pure qualcosa in più. L’accurato editing che ho svolto nell’arco di circa otto mesi con gli esperti della casa editrice, ha portato ad una revisione totale del romanzo, con rimaneggiamenti e snellimenti, il tutto per rendere scorrevole la lettura e non annoiarla. Comunque, se vuoi saperlo, c’è un “record”, ed è quello di Maurizio Rizza, un editor di LA ZISA che ha letto il romanzo in prima battuta in un solo giorno!
Perché “ESAME INCROCIATO”?
Beh, nel processo penale americano cross examination, traduzione letterale di esame incrociato, è, forse, il momento culmine del processo ed indica il modo di condurre l’esame del teste da parte di accusa e difesa. Un esame, per l’appunto, incrociato. In realtà, il titolo mi è piaciuto perché metaforicamente si riallaccia a più livelli di percezione della narrazione. Nel romanzo si incrociano e si intrecciano, anche in modo conflittuale, sentimenti e situazioni, sia a livello personale che relazionale tra i protagonisti del romanzo stesso.
Una domanda è d’obbligo: progetti per il futuro, editorialmente parlando?
Tanti. Ma tendo sempre ad essere prudente ed a frenarmi. A luglio uscirà pure un giallo, in un’antologia pubblicata da Mondadori con protagonista il maresciallo Liberti. E’ un bel personaggio che ho ideato per una serie di gialli. Poi vedremo. Ho idee forti su un altro romanzo e, quasi sicuramente, sarà un giallo con forti connotazioni thriller.
Le ultime parole famose?
Sicuramente quelle con cui chiudo la pagina dei ringraziamenti del libro: spero che i lettori di ESAME INCROCIATO si divertano a leggere il romanzo, tanto quanto a me è piaciuto scriverlo.