Intervista a Leonardo.

SOCRATE: Gentile Leonardo. Ecco proprio così: gentile. Un fatto abbastanza atipico nel mondo del calcio, la gentilezza.LEONARDO: Sommo intervistatore la ringrazio per il complimento.SOCRATE: Contento di essere all'Inter?LEONARDO: La mia è una vicenda fatta di elementi disparati, ma guardandomi indietro credo di aver preso la giusta decisione.SOCRATE: E' cambiato molto da quando allenava il Milan?LEONARDO: No, direi, o almeno sono cambiato in modo non sostanziale. Ho imparato molto, sperimentato molte cose, ma in tutta onestà, o come piace dire a me "sinceramente", non posso dire che le mie convinzioni e il mio atteggiamento verso il gioco del calcio abbiano subito mutamenti significativi. Privilegio sempre il calcio champagne.SOCRATE: Beh, almeno in fatto di eleganza Lei è cambiato. Si dice che Lei sia l'unico capace di indossare abiti Dolce & Gabbana senza sembrare un barbaro tamarro.LEONARDO: Io ho sempre vestito Dolce & Gabbana. La mia eleganza non dipende dalla griffe.SOCRATE: Si dice di Lei, in una serrata analisi del comportamento che il fatto che i giocatori dell'Inter la seguano così entusiasticamente, più che a suo merito, si possa spiegare quasi integralmente in termini di contingenze ambientali. Cioè è l'ambiente che rende una persona saggia, pronta, disponibile. Dunque il comportamento è determinato dai "rinforzi". Può essere che i rinforzi del Milan non erano come quelli dell'Inter?
LEONARDO: Devo dire che ci sono state delle incomprensioni con il presidente Berlusconi.
SOCRATE: Si come quando Lei lo definì " un uomo con dentro strane cose".
LEONARDO: Acqua passata.
SOCRATE: E' vero che Lei parla correttamente 6 lingue? Non le sembra di esagerare?
LEONARDO: Non per niente lavoro per una squadra che si chiama "Internazionale".
SOCRATE: Siginifica che se lei fosse ancora al Milan parlerebbe soltanto il dialetto milanese.
LEONARDO: Parlo anche quello. In che lingua crede che ci spieghiamo il presidente Moratti ed io?