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Intervista a Marco Bettini

Creato il 19 luglio 2011 da Paolo Franchini

Nome: Marco
Cognome: Bettini
www.marcobettini.it
Ultimo lavoro: Polvere rossa

Intervista a Marco BettiniHai carta bianca: descriviti come preferisci.

Perennemente occupato a cercare con la scrittura una mediazione possibile tra i sentimenti, la logica, le parole e la carta. Cosciente che ci sono da fare decine di cose migliori che scrivere: leggere, guardare un bel film, uscire con gli amici, gustarsi una buona cena, fare sport, viaggiare, sognare, passare il tempo con le persone che si amano. E cosciente del fatto che, nonostante tutte queste nobili attività, se una storia mi entra in testa non se ne va via finché non l’ho scritta.

Ti va di raccontarci il tuo ultimo lavoro?

Difficile raccontare un thriller senza svelare qualcosa che è meglio nascondere. Diciamo che la storia parte da un omicidio atroce, per risolvere il quale bisogna frequentare luoghi dell’anima collettiva che preferiamo ignorare anche quando li abbiamo sotto gli occhi. Poi: se Polvere Rossa fosse un film, quindi pura fiction, per la spiegazione finale servirebbe un vero servizio giornalistico. Per girarlo in modo compiuto ci vuole una commistione di due generi diversi.

Intervista a Marco BettiniQuando hai iniziato a scrivere, sapevi già che – prima o poi – ti saresti imbattuto in un romanzo come questo?

No. C’è un solo romanzo che mi aspetta da quando ho iniziato e, curiosamente, non è un giallo.

Hai mai ballato sotto la pioggia?

No. Però ho corso, indugiato, giocato e ascoltato il vento sotto la pioggia.

Esiste un libro che avresti voluto scrivere tu?

A sangue freddo (di Truman Capote, n.d.r.).

La tua canzone preferita è…?

Molte. Una è dentro Polvere Rossa, una in Lei è il mio peccato, un’altra in Mai più la verità. Privilegio degli scrittori, usare le colonne sonore che preferiscono per le loro storie.

Che rapporto hai con la televisione?

Mi piacciono le serie più sperimentali, quelle per la tv via cavo. The Shield e Nip&Tuck. Tra le ultime Mad Men, scritta benissimo.

E con il cinema?

Con una tesi di laurea in Storia del cinema, direi di adesione totale e di amore che non si dimentica mai. Film preferiti: Otto e mezzo, C’era una volta il West, Shining e Blade Runner.

Hai mai parlato al telefono per più di due ore?

No.

Ti piacciono i proverbi? Ne usi uno più spesso?

No.

Intervista a Marco BettiniHai tre righe per dire quello che vuoi a chi vuoi tu. Ti va di usarle?

In un mondo dove la comunicazione è in crescita esponenziale, abbiamo ancora qualche possibilità di non rincoglionire del tutto. Continuando a leggere i libri.

Ti sei mai rapato i capelli a zero?

Tutte le settimane, con schiuma da barba e rasoio.

Se potessi cambiare una cosa (ma una soltanto) del tuo ultimo lavoro, che cosa sceglieresti? Il titolo? L’immagine di copertina? Altro?

Ne riscriverei alcune parti. Il punto è che però domani ne riscriverei parti diverse da quelle che riscriverei oggi. Quindi, tanto vale lasciarlo com’è.

Quando scrivi, hai un lettore di riferimento oppure scrivi solo per te stesso?

Quello che scrivo deve piacere a me. Quando è pubblicato spero solo che piaccia agli altri.

Tra due ore si parte per un viaggio su Marte: scegli tre oggetti da portare con te e un aggettivo per descrivere l’umanità ai marziani.

Un libro, un tablet e uno spazzolino da denti. L’aggettivo: intricata.

La cosa che più ti annoia, quella che più ti diverte e quella che più non sopporti.

Nell’ordine: le cerimonie, lo sport (se lo pratico io), l’ipocrisia.

Intervista a Marco BettiniStai già lavorando al tuo prossimo libro? Se sì, ci regali un’anticipazione?

Ho già la copertina e il titolo, ma sulla storia sono reticente. Diciamo che si svolge a Bologna, ma anche in tre diverse parti del mondo.

Prima di salutarci, l’ultima domanda è tua. Chiediti quello che vuoi, ma ricorda anche di risponderti.

Cosa vorresti dal futuro?

Continuare ad averne uno.


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