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Intervista a Maria Rosaria Ferrò di Minimo Impatto: tips & tricks di un e-commerce green

Creato il 07 ottobre 2013 da Greenkika

Minimo Impatto è una società che propone la sostituzione di prodotti inquinanti con prodotti innovativi, ecologici ed economici, per contribuire alla sostenibilità ecologica e affrontare la crisi climatica e ambientale. Ecco un’intervista a Maria Rosaria Ferrò, assistente commerciale e amministrativa della società.

Quanto è importante che la mission di un’impresa corrisponda allo stile di vita dei suoi fondatori?
Minimo Impatto è nata dalla voglia di mio marito Giuseppe ed io di essere ecosostenibili in prima persona, a partire dalla nostra famiglia. In ogni lavoro ci vuole passione e crediamo che ciò valga a maggior ragione quando la propria attività indichi un cambiamento nello stile di vita delle persone. Da giovani genitori, qualche anno fa, ci siamo però resi conto che la buona volontà finiva ove non trovavamo alternative green di qualità ai beni comunque necessari per la vita di tutti i giorni. Man mano che la nostra scoperta green andava avanti abbiamo pensato di condividerla anche con gli altri e così è iniziata la nostra eco avventura.
Non solo a casa, ma anche nel nostro lavoro quotidiano cerchiamo ovviamente di essere ecosostenibili, ad esempio con gli imballaggi e la raccolta differenziata ciò che non può essere recuperato.

In un’epoca in cui il risparmio di denaro e la riduzione di produzione di rifiuti sono indispensabili, in che modo può il concetto di decrescita sposarsi con l’eco-shopping?
Essere distributori di prodotti ecosostenibili non ha mai voluto dire, per noi, spingere le persone a forme di ‘shopping compulsivo’ sebbene di beni green. Siamo per l’acquisto consapevole e anche questo è uno degli obiettivi delle nostre ampie campagne di comunicazione grazie alle quali raccontiamo i nostri prodotti e il perché li abbiamo scelti e dialoghiamo con quanti siano interessati a saperne di più. Abbiamo infatti un blog, una sezione news del sito, la newsletter, siamo presenti su tutti i social con decine di migliaia di fan e ora stiamo sperimentando la chat in diretta sul sito. Ovviamente il tutto si affianca agli strumenti classici di contatto. Tra i prodotti green di Minimo Impatto si spazia dai monouso per il catering biodegradabili e compostabili (che quindi potranno diventare ottimo concime e non rifiuti) ai pannolini lavabili, dai detersivi compatibili con l’ecosistema ai prodotti per il risparmio di luce, gas e acqua, dalla biocosmesi ai prodotti per bambini.

Come sarà Minimo Impatto fra cinque anni?
La nostra azienda è come un cammino attraverso un bellissimo parco naturale. Può essere impegnativo ma molto appagante. Lavoriamo su ‘più fronti’ dal B2B al B2C a cui è dedicato il nostro e-commerce.
Tra cinque anni speriamo di essere cresciuti ancora, di poter assumere sempre più persone ecosostenibili e di aver potuto rispondere con maggiori soluzioni green a tutte le richieste che costantemente ci arrivano.
Una sfida per il futuro fondamentale è poi quella di rendere i prodotti sempre più accessibili anche nel ridurre i prezzi e – con le economie di scala rese possibili dalla sempre più ampia diffusione – un passo per volta, si sta andando sempre più verso questa direzione.

Quali traguardi ha raggiunto Minimo Impatto nel cammino verso la sostenibilità?
Noi siamo ‘strumento di dialogo’ tra produttori e consumatori. Stiamo quindi attenti alle richieste e segnalazioni che arrivano dai clienti e cerchiamo di soddisfarle migliorando i prodotti e trovando chi possa realizzare in chiave green ciò che ancora non esiste. Inoltre capita anche di incontrare persone che hanno buone idee ma non hanno i mezzi o le capacità per farne impresa. In tali casi, ove possibile, li abbiamo messi in contatto con realtà imprenditoriali già consolidate per sviluppare l’idea e noi ci siamo offerti come piattaforma di lancio.

Dalla nascita di Minimo Impatto a oggi, cosa è cambiato nel vostro rapporto con i consumatori e cosa si può ancora migliorare?
Siamo sempre stati attenti alle richieste e le segnalazioni dei clienti e abbiamo iniziato a farne tesoro, specie da quando, ormai molti anni fa, aprimmo il sito di e-commerce. Raccogliendo le diverse domande che ci venivano fatte abbiamo deciso di dedicare sempre più tempo a strumenti di divulgazione e informazione. Dal blog alla newsletter ai social. Basti pensare che sui social network abbiamo oltre 30 mila contatti di cui 17 mila sulla sola pagina Facebook. Vogliamo essere chiari e trasparenti e dare più informazioni possibili sulle nostre attività e sul piccolo mondo ecosostenibile che abbiamo creato. Ultimamente stiamo sperimentando la chat in diretta con chi visita il nostro sito. Il tutto è impegnativo, ma noi ci teniamo molto, e per questo ci investiamo, anche in termini personali di tempo.

Cosa consigli a chi vuole avviare un’impresa simile?
In primis di conoscere bene ciò che si vuol proporre e di ‘sposarne’ il progetto. Devi essere il primo fan del tuo lavoro. Inoltre personalmente e come azienda riteniamo che i nostri competitor non siano chi commercializza prodotti a basso impatto (anzi più siamo e più creiamo una economia sana e collettiva), ma chi vende prodotti inquinanti. Quindi, tra le varie iniziative, abbiamo anche lanciato Easy Store per permettere a chi abbia un e-commerce da arricchire o ne voglia aprire uno di mettere in catalogo i nostri prodotti, senza spendere un centesimo in spese di magazzino né minimi d’ordine perché vogliamo fermamente che la nostra esperienza possa essere di insegnamento agli altri.
Fare impresa si può (nonostante la crisi) e può, anzi deve, essere green!

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