Dover introdurre Rubinacci è semplicemente ridicolo. Non si può parlare o cercare di descrivere una parte della nostra storia senza cadere nel banale, nel retorico o nel populista.
Un’attività sartoriale che risale alla prima metà del XIX secolo e che agli inizi degli anni Trenta diventò sartoria privilegiata di molti personaggi celebri, dai principi di Savoia ad Edoardo de Filippo e Vittorio de Sica perché si sapevano interpretare gusti ed esigenze di chi entrava in questo tempio dell’eleganza.
Oggi Mariano Rubinacci e il figlio Luca hanno atelier a Napoli, Roma, Milano, Londra, Tokyo e New York vestendo l’orgoglio dello stile italiano all’estero e dell’eccellenza in patria.
Abbiamo intervistato padre e figlio per avere qualche impressione sul tempo trascorso e sullo stile.
Buona scelta
IBD
stile.
Intervista a Mariano Rubinacci
Cos’è la storia per lei?
È una ragione per continuare l’ impegno nel lavoro con sempre rinnovato entusiasmo.
I primi passi in sartoria del giovane Mariano, cosa rappresentavano? Quali ricordi ha del suo inizio? Proseguire nel solco paterno rafforzandone i concetti e gli insegnamenti
Stile ed eleganza cosa sono per lei e come si vivono?
Sono ragioni di vita
Come vive il passare del tempo, il succedersi dei cambiamenti legati ai tessuti, ai tagli, agli “stili”?
Le cose belle non cambiano. La ricerca ci indica nuove soluzioni come in un caleidoscopio
Qual è la nazione con cui ama di più confrontarsi per la realizzazione e le idee circa gli abiti?
Si pensa ad una nazione e quando se ne scopre una nuova si rinnova e si rafforza l’ entusiasmo
Ha un momento particolare della lavorazione che ama più di altri?
La prova degli abiti dove si enfatizza lo stile e si ipotizza la silhouette ideale per il cliente
Cosa si nasconde nel dettaglio?
Tutto, l’ imperfezione è la caratteristica dello stile che personalizza l’abito
Cosa non funziona oggi nella scelta dei vestiti e degli accessori tra giovani e meno giovani, mi spiego meglio: perché si tende all’omologazione della propria persona?
Sarà una tendenza, io non sono d’accordo, sono per la personalizzazione
La semplicità è ancora un sinonimo di eleganza?
Certamente
Con la vostra forza imprenditoriale e di marchio internazionale potreste far riprodurre tessuti oramai introvabili (Sportex vero, flanelle da 900 gr, etc)? Credete che ci sia un mercato per questi tessuti, oltre a quello degli appassionati?
Facciamo certamente riprodurre tessuti che sono diventati simbolo dalla nostra Azienda, tipo gli Hopsack. Gli estremismi, anche se piacevoli, devono trovare il giusto cliente, altrimenti rischiano di diventare ridicoli.
RUBINACCI è …
Rubinacci
Intervista a Luca Rubinacci
Ereditare significa?
Una grande responsabilità, che associata ad un bel mestiere, diventa un piacere!
Come convivono il nuovo e la tradizione?
Una giacca è sempre una giacca, come il pantalone, sono i dettagli che cambiano, secondo me più che rispetto alle tendenze, cambiano rispetto ai clienti, ognuno deve essere capace di crearsi, con l’ aiuto di specialisti come noi, il proprio stile, rendendosi unico e felice di ciò che indossa.
Quali sono i cardini principali che sono alla base delle sue scelte stilistiche?
Il buon senso, è alla base di tutto. Si può creare un capo bellissimo, ma se poi non c’è nessuno che lo indossa, allora perchélo si è creato. Ognuno e’ diverso e lo stilista deve saper creare tutto per tutti e non solo per il proprio piacere personale.
Cos’è il classico per lei?
Un dress code.
Londra e Napoli: stili e vite diverse, nell’abbigliamento cosa la colpisce di una e cosa dell’altra?
Napoli è calda, frizzante,colorata; la gente è molto più sportiva, ama le giacche destrutturate, pantaloni con i risvolti , tessuti leggeri ;Londra è l’ ombelico del mondo, puoi trovare di tutto, dall’ imprenditore con l’abito da lavoro all’ artista con giacche sportive, fino al giovane che si veste dal sarto per il puro piacere di essere unico.
L’ostentazione. È mai caduto in questa trappola?
Non penso, ma lo bisogna chiederlo agli altri.
Rubinacci and the story of Neapolitan Tailoring: cosa ha rappresentato per lei questo libro?
Più che un libro di sartoria è un vero dizionario della moda maschile. Raccontato da Nick Foulkes, in un inglese molto divertente, è pieno di insegnamenti di stile, vecchie foto di clienti illustri, e verso la fine una vera e propria enciclopedia della sartoria napoletana.
Che rapporto ha con suo padre quando discutete del futuro?
Con mio padre abbiamo un bellissimo rapporto, le sue idee sono sempre incredibili, è un fiume in piena, un saggio, c’è sempre da imparare, e sul futuro entrambi ci teniamo molto e sappiamo benissimo che la nostra sartoria può arrivare molto lontano.
Immancabile nel suo abbigliamento?
Un blazer blu.
Stile e tendenza. Possono andare a braccetto?
Certo che si, anzi, è lo stile che fa la tendenza. Oggi siamo troppo abituati al fashion system, Basta! Cominciamo a differenziarci.
Perché si fa ritrarre senza calzini, anche con abiti eleganti, un vezzo?
No, assolutamente. D’estate non porto i calzini, perché fa caldo e le scarpe sono più leggere. Semplice. Amo i calzini d’inverno, più colorati sono più mi diverto, mi piacciono molto i vecchi Barlinghton.
Cosa vi impedisce di essere definiti una griffe?
Siamo un’azienda familiare, cerchiamo d’ingrandirci per quanto e’ possibile, ma pensiamo più alla qualità che hai numeri.
Rubinacci è …
Sinonimo di Eleganza, Gusto e Raffinatezza.
Ringraziamo Mariano e Luca Rubinacci per la cortesia dimostrata, l’ufficio stampa Rubinacci per la professionalità, Alfredo de Giglio, Paolo Tarulli e Ernest LeBeau per aver contribuito alla stesura di alcune domande.
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