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Intervista a Massimo Cortese + Pensiero "L'amore delle donne. Le ragazze dei Blog letterari"

Creato il 07 dicembre 2011 da Maila Tritto
Buongiorno cari lettori. Oggi il blog ha il piacere di dare voce a Massimo Cortese, autore dellaTrilogia della speranza e di Lettera cortese all'onorevole Levi che potete trovare QUI. In questi giorni ho avuto modo di leggere l'ultimo scritto di Cortese, intitolato Le ragazze dei Blog letterari - presente nell'antologia L'amore delle donne, edita da MontaG - e, dal momento che anch'io mi trovo a gestire un Blog letterario, mi sono sentita coinvolta in prima persona. Andiamo con ordine. Prima di tutto vorrei lasciare il mio pensiero allo scritto di Cortese e, poi, vi presenterò l'intervista che ho avuto modo di fargli.
Pensiero su L'amore delle donne - Le ragazze dei Blog letterari

L'amore delle donne è un'antologia di racconti, edita dalla casa editrice MontaG. L'antologia si presenta come qualcosa che vorrebbe dare il giusto valore all'impegno e alla passione che le donne mettono in tutto ciò che fanno: dalla famiglia, al lavoro e perfino alla cultura. Tutto ciò rientra - pienamente - a far parte di un'unica parola: AMORE. Tra i 55 racconti, ritroviamo anche quello scritto da Massimo Cortese. Il racconto s'intitola Le ragazze dei Blog letterari. Come suggerisce già il titolo, Cortese ha voluto dedicare la sua attenzione a un'attività, ormai, molto diffusa sul Web: condividere con i propri lettori/utenti del blog la passione per la lettura e, in generale, la cultura. Leggendo il racconto, mi sono subito sentita coinvolta poiché anch'io ho iniziato questa bellissima esperienza di gestire un blog personale. Esperienza che mi sta portando delle soddisfazioni. So, perciò, con quanta passione le "giovani donne" - come le definisce Cortese - mettono il proprio impegno nel realizzare degli Spazi che siano in grado di coinvolgere le persone/lettori. Sono queste, donne che hanno voglia di diffondere qualcosa che - per quanto riguarda la realtà italiana - spesso non è valutata adeguatamente. Sebbene, da un po' di tempo a questa parte, le cose, pare, stiano avendo  uno sviluppo differente. Questo anche grazie alle giovani donne che - con i loro blog letterari - cercano di diffondere quanto più possibile la cultura. Curando generi di romanzi differenti. Perciò il racconto di Massimo Cortese mi ha indotto a riflettere su quanto noi - in quanto persone - abbiamo bisogno della cultura: un bene che non deve, solo, essere salvaguardato bensì anche valorizzato

INTERVISTA A MASSIMO CORTESE

Daniela: Benvenuto Cortese, inA dream of reading. Le andrebbe di presentarsi ai lettori del blog?
Massimo Cortese: Certamente. Mi chiamo Massimo Cortese, ho 50 anni, vivo e lavoro ad Ancona, dove sono nato. Ho pubblicato tre libri di Narrativa d’impatto sociale, “Candidato al Consiglio d’Istituto” sull’educazione, “Non dobbiamo perderci d’animo” sulla speranza, raccolta di dieci racconti scritta in occasione del 150° Anniversario dell’Unità Nazionale, e “Un’opera dalle molte pretese” sull’Italia di oggi. Ho dedicato il primo libro a mia figlia,  mentre gli altri due sono stati scritti per il nostro Paese. I tre testi fanno parte del progetto della “Trilogia della Speranza”, che ha come libro di completamento “L’opinione di uno scrittore- lettera cortese all’onorevole Levi, che ho scritto per protestare contro la nota legge che ha regolamentato il prezzo dei libri. Il mio scritto “Le ragazze dei Blog Letterari”,  pubblicato nell’antologia “L’amore delle donne”, è diretta conseguenza di questo impegno.
   D:Nella "Trilogia della speranza", leggiamo il suo tentativo di comunicare con i politici - attraverso le lettere a loro indirizzate. Perché lo fa?
M:
Perché è necessario far sentire la propria voce, anche se talvolta tutto sembra inutile. D’altra parte, io credo molto nelle Istituzioni: io faccio parte del Corpo Elettorale che elegge i propri Rappresentanti, ed ho il pieno diritto di scrivere a queste persone. Avrei anche un altro diritto, che è quello di ottenere una risposta alle mie lettere, ma questo generalmente non accade: sorge allora un problema politico. In questo modo, le Istituzioni non sono credibili, in quanto presentano un problema di credibilità. I Politici sono dei Rappresentanti eletti dai Cittadini, e quindi non comprendo come sia possibile, in Democrazia, che colui che rappresenta i Cittadini non risponda a coloro che lo eleggono. Nella nostra Costituzione i Deputati e Senatori sono eletti senza vincolo di mandato, e rappresentano  tutti gli Italiani, a prescindere dalla Circoscrizione Elettorale nella quale sono stati eletti. Gradirei che qualcuno mi rispondesse al riguardo: per il momento, continuo a scrivere ai Politici, anche sotto forma di racconti: l’ultimo dei miei libri ”Un’opera dalle molte pretese” è indirizzato in primo luogo alla Classe Politica. Battersi contro le ingiustizie rappresenta un dovere, ancor prima di essere un diritto.
 

D:
Ho avuto modo di leggere il suo scritto "L'opinione di uno scrittore- lettera cortese all'onorevole Levi". Qual è la sua opinione a proposito della Legge Levi?
M:
La mia opinione è totalmente negativa, come si può leggere nel mio scritto, che ho desiderato venisse reso pubblico, in quanto ho sempre pensato che l’onorevole in questione, in virtù del ragionamento fatto in occasione della presedente domanda, non rispondesse alla mia lettera. E’ una legge negativa per due ragioni essenziali: in primo luogo è paradossale, perché crea dei forti problemi alla lettura, mentre il suo scopo dovrebbe essere quello di favorirla; inoltre, non tiene in alcun conto la voce dei lettori, vale a dire dei consumatori di libri, ed in particolare dei giovani, che spesso trovano espressione nei Blog Letterari. Io ho 50 anni, e fino ad un anno fa non conoscevo i Blog Letterari, ma se uno si occupa del mondo della lettura, non può fare meno di considerare queste Palestre Culturali, spesso gestite, nell’indifferenza più assoluta, da giovani Donne, le famose Ragazze alle quali faccio riferimento nel mio scritto. La legge Levi si basa su un presupposto, e cioè che solo ascoltando gli Editori, i Librai e gli Intellettuali si possa risolvere il problema della diffusione dei libri: in realtà, l’analisi è sbagliata e porterà dei danni, in quanto l’idea stessa di una soluzione politica per pochi e non per tutti è destinata al fallimento.
D:Cosa ne pensa del ruolo svolto dalle Case editrici? La Legge ha contribuito a salvaguardare i Piccoli Editori?
M:
Le Case editrici hanno un ruolo importantissimo nella diffusione di un libro, se non altro per una semplice constatazione: il testo edito da un editore importante sarà presente in tutte le librerie italiane, mentre ciò non accade se la Casa editrice è piccola. Un libro presente in ogni libreria, andrà facilmente promosso in televisione, alla radio, verrà presentato dai critici nazionali e locali, sui giornali,  sulle riviste che contano, suscitando spesso l’interesse dei Politici.  Inoltre una Casa Editrice Importante cura al massimo la pubblicazione di un libro, disponendo della professionalità di tante persone. Riguardo al quesito specifico sui Piccoli Editori, fermo restando che questi hanno i loro rappresentanti, io credo che questa categoria non è favorita dalla Legge Levi, sulla base della penalizzazione delle Librerie online. Infatti, difficilmente una libreria territoriale vende i libri scritti da autori sconosciuti, e la penalizzazione delle Librerie online, che sono gli unici canali di vendita per questi testi, finisce con il colpire il Piccolo Editore.
D:
Si sostiene che la Legge Levi sia stata voluta per colpire i maggiori sconti praticati dalle Librerie on-line. Qual è la sua opinione a proposito?
M:
Sono fortemente contrario a questa impostazione. La legge Levi , colpendo i maggiori sconti praticati dalle Librerie on-line, non favorisce le librerie tradizionali, ma colpisce i giovani lettori, perché avranno testi più  costosi. Il giovane lettore si allontanerà in modo definitivo dalle librerie territoriali, con cui manteneva un certo rapporto, si rivolgerà per l’acquisto alle Librerie on-line, cercando libri anche con modalità alternative, come l’usato e via dicendo. La scomparsa del rapporto tra il giovane lettore e la libreria sarà una delle conseguenze più spiacevoli che forse il Legislatore non ha considerato: inoltre la Legge Levi porterà  a considerare il libro alla stregua di un bene di lusso, da acquistarsi con le vacanze di Natale, che è una conseguenza della norma che vieta gli sconti per tutto il mese di dicembre. Come ho già detto prima, colpendo la Libreria on-line, vengono penalizzati gli esordienti e gli autori sconosciuti, che possono contare solo su questo canale di vendita.
D:
Cosa ne pensa del ruolo del lettore? Secondo lei la Legge ha contribuito - in qualche modo - a ridurre la voglia di acquistare libri in Italia?
M:
La figura del lettore non è presa in considerazione dalla Legge, come risulta dalle audizioni riservate alle varie categorie di soggetti che operano nel mondo dell’editoria. Eppure, un legislatore attento non poteva non comprendere l’importanza del consumatore finale di libri, che naturalmente desidera acquistare libri ai costi più bassi. La Legge porterà ad una riduzione della voglia di acquistare libri in Italia: naturalmente spero di sbagliarmi, lo dico nella massima sincerità.

D:
Restiamo sempre nella realtà italiana. Quanto è difficile, oggi, fare lo scrittore in Italia?
M:
Per gli scrittori noti, che pubblicano libri con Casi Editrici importanti, non è difficile fare lo scrittore. Il problema si pone per coloro  che non possono contare sui soliti cordoni ombelicali che servono a vendere i libri. Non voglio polemizzare con nessuno,  ma le condizioni di censo, parentali e lavorative, con il conseguente tam-tam, serve non poco. Chi non ha conoscenze ha vita impossibile, anche se in questi ultimi tempi le moderne tecnologie informatiche offrono delle interessanti opportunità.

D: 
Se dovesse dare un consiglio a uno scrittore emergente, cosa proporrebbe di fare?
M:
Lo inviterei a rimanere con i piedi sulla terra, a non credere alle illusioni, a non perdere il rapporto con la realtà, ma di non  rinunciare a sognare. Inoltre egli dve rimanere sempre sé stesso e, soprattutto, non abbandonare quel patrimonio di passione che è alla base del suo impegno letterario.
 

D:
Lei ha pubblicato uno scritto intitolato "Le ragazze dei Blog letterari" - contenuto nell'antologia di racconti edita dalla MontaG. Qual è la sua opinione a proposito dei Blog?
M:
I Blog Letterari rappresentano una grande ricchezza per questo bizzarro Paese, perché sono gli unici luoghi ove è possibile diffondere il libro di uno sconosciuto, come è il caso del sottoscritto, e questa è una grande lezione di libertà. I Blog Letterari non vengono considerati, eppure sono molto curati, benché, almeno per quelli che conosco io, la passione per la lettura e tanto volontariato sono alla base della loro  missione.
  

D:
Ha dei progetti per il suo futuro di scrittore?
M:
Per il momento sono interessato a far conoscere i miei scritti, poi vedremo: non ho progetti particolari.D:Grazie mille per la sua disponibilità e le auguro buona fortuna per i suoi futuri progetti letterari.
M:Sono io a ringraziarla, per avermi consentito di esprimere il mio punto di vista su tante questioni di cui spesso non si discute.

Massimo Cortese: Nato ad Ancona nel 1961, è funzionario di un ente locale. Scrive racconti dalle ore 14.52 del 2 dicembre 2006, a seguito della nomina a Consigliere d’Istituto nella scuola frequentata dalla figlia. Nei suoi scritti sollecita sempre il lettore alla riflessione sulla realtà incontrata. Con Il Carnevale dei Ragazzi si è aggiudicato il XXIV Premio Nazionale Riviera Adriatica di Ancona. Scrive sulla rivista Visione della UILDM di Ancona, dove cura lo spazio intitolato Cortese…mente.

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