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Intervista a Matteo Strukul (II)

Creato il 22 ottobre 2013 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Da Fralerighe Crime n. 8

Intervista a Matteo Strukul (II)AT : Ciao Matteo, ben ritornato su Fralerighe!

MS: Ciao Aniello, anzitutto grazie a "Fralerighe" e allo spazio che mi dedicate sempre generosamente.

AT : Prima di iniziare con le domande, ti avverto: a un romanzo provocatorio come Regina Nera non posso non dedicare un'intervista altrettanto provocatoria. Sei pronto?

MS: Boh, non sono mai pronto, spara.

1) Iniziamo con una domanda tranquilla. In cosa è cambiato Matteo Strukul dalla pubblicazione di La ballata di Mila?

MS: Ma', bella domanda, sicuramente c'è più esperienza legata allo scrivere romanzi, è innegabile. Nel senso che fra "La ballata di Mila" e "Regina nera" c'è stato un secondo romanzo che ho scritto e che, prima o poi, sarà pubblicato quindi in realtà questo è il mio terzo romanzo. Detto questo, per me ogni libro è un terno al lotto, cioè non so come uscirà e quando arrivo alla fine è sempre un piccolo miracolo, non potrei dire di avere un metodo, nel senso che cerco sempre di preservare l'istinto, voglio che la storia vada dove VUOLE andare, costi quel che costi. Come dice Tim Willocks, sono fedele alla storia che devo raccontare e sono fedele a quello che vogliono dirmi i personaggi, non posso tradirli, insomma, proprio non esiste. Ecco, in questo c'è sicuramente una maggior consapevolezza. E anche quando, come in questo romanzo, ho temuto per un istante che i lettori potessero non apprezzare, ebbene sono stato invece puntualmente smentito: non solo hanno apprezzato ma hanno anche capito fin nel profondo la storia e di questo li ringrazio. Perché sono stati così generosi con me. La stampa è stata come sempre molto buona e attenta e il romanzo - e il personaggio - sono piaciuti così tanto che l'anno prossimo la serie verrà pubblicata in USA, UK, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica per Exhibit A, la nuova collana di crime fiction di Angry Robot, prestigioso editore inglese del gruppo Osprey e distribuito negli States daRandom House. Quindi alla fine - dico io - viva la fedeltà alla storia e ai personaggi eh eh.

Intervista a Matteo Strukul (II)
2) Come è nata l'idea per Regina Nera?

MS: Le mie idee per le storie sono sempre un po' come delle valanghe. Comincio da una pallina di neve che poi diventa sempre più grande e articolata fino a diventare... una valanga appunto. Insomma ho questa cosa che mi gira in testa e quando ci resta vuol dire che è buona. Nel caso di Mila poi non puoi fare strategie, è lei che decide. Dico sempre che se mi chiedessero prima la sinossi sui romanzi di Mila sarei fottuto. Nel senso che tanto con lei non puoi fare programmi, decide lei dalla a alla zeta, io posso solo cercare di non farla arrabbiare troppo, ma tanto non ci riesco eh eh.

3) Partiamo con la prima provocazione. La setta di metallari pagani maschilisti: ce n'era bisogno? Da cosa prende spunto?

MS: Secondo me ce n'era bisogno eccome. Primo c'è l'elemento delle sette, legato a casi di cronaca come le Bestie di Satana e al Black Metal Norvegese, fra l'altro è divertente perché proprio questo mese XL di Repubblica ha dedicato un intero numero al tema gotico e al black metal italiano. Insomma non mi sono inventato niente. Poi c'è l'aspetto stilistico diciamo così, nel senso che ho cercato di proporre una moderna favola gotica rileggendomi Ernst Theodor Amadeus Hoffman, Friedrich Schiller, Theodor Storm, Novalis e molti altri autori del romantico-gotico tedesco. Prendiamo un racconto come la donna vampiro di Hoffman, be' molta di quell'atmosfera onirica e violenta ho provato a trasfonderla in questo romanzo. E cosa c'è meglio del metal, anzi del folk metal in questo caso con le sue radici "pagane"? In realtà è tutto piuttosto coerente, ad esempio mi piaceva rileggere in chiave pop e moderna "La canzone dei Nibelunghi". Pensa a Crimilde e alla sua vendetta: l'assassinio del suo amore, Sigfrido, per mano di Hagen di Tronje, il traditore. E da lì la vendetta per l'amore spezzato e, parliamoci chiaro, per avere soddisfazione Crimilde fa sterminare un'intera popolazione o quasi: i Burgundi. In questo senso, Crimilde è certamente un'ispirazione assoluta per il personaggio di Mila. Ripeto, il metal è la chiave moderna a quelle saghe nordiche e poi era stato poco utilizzato nei romanzi pulp-noir. Quindi, come vedi, per tornare alla tua domanda, la risposta è: assolutamente sì. Almeno per il tipo di storia che volevo raccontare. E poi, se ci pensi, i meccanismi psicologici delle sette sono molto legati anche alla capacità di fascinazione che ha una particolare iconografia. Anche da questo punto di vista, come dicevo, il metal era perfetto.

4) Seconda provocazione: a pagina 83 Mila dice: "Odio gli uomini. [...] Sono forte, non ho bisogno di loro. Posso colpirli come e quando voglio. Non li temo. Mai." Se a tali frasi aggiungiamo poi i continui colpi allo scroto, si ha l'impressione che l'anti maschilismo si sia trasformato in misandria. Che ne dici?

MS: Un'impressione legittima, dal tuo punto di vista, ma rispondendo con una provocazione direi che ti trovo curiosamente maschilista. Partiamo dal presupposto che Mila ha subito uno stupro da quattro dico quattro uomini, credo che una certa rabbia nei loro confronti la covi, non ti pare? Hai una pallida idea di cosa significhi? Guarda, non ce l'ho nemmeno io, ma liquidare una questione del genere come misandria mi pare risibile. E poi il taglio che fai nella lettura di pagina 83 è davvero bizzarro perché in realtà Mila dice: " Odio gli uomini. Vorrei amarli disperatamente e invece mi deludono, sempre. Stupidi, piccoli, egoisti. Forse non concedo a nessuno una possibilità. Forse frequento solo la feccia. Ma c'è qualcosa di più profondo e velenoso: non riesco a cancellare il problema. Eppure sono forte, non ho bisogno di loro. Posso colpirli come e quando voglio. Non li temo. Mai. Ma non riesco a vivere. Sono una donna morta che cammina e finge di essere viva ". Non è misandria, è la disperata, sanguinante contraddizione di un personaggio, poi, certo, se tagli le frasi di Mila a metà eh eh... ma appunto avevi bisogno di costruire una provocazione...

5) Ritorniamo a domande più standard. Ci racconti un aneddoto divertente legato alla stesura del romanzo?

MS: Be', un fatto davvero bello e, per certi aspetti divertente, è che alcuni elementi del romanzo mi sono stati suggeriti dai lettori. Amo fare presentazioni in giro per l'Italia, imparo un sacco di cose e il confronto costante e ribadito con i lettori mi aiuta a migliorare notevolmente le storie. Ad esempio il gatto Ozzy è stato voluto da una lettrice. Mi piaceva l'idea di chiudere con un gattino, un piccolo animale che stesse almeno un po' con Mila e così ecco un nuovo, piccolo personaggio che probabilmente tornerà nel prossimo romanzo.

6) Terza provocazione: nel romanzo dici più volte che in Italia ci vorrebbe un premier donna. Eppure, di politici donne tutt'altro che esemplari, pur non come premier, ne abbiamo avuti. Che sia una questione di mentalità, più che di genere sessuale?

MS: No, è proprio una questione di genere sessuale. Le donne sono molto meno corruttibili degli uomini, più coerenti, integre. Certo ci sono esempi negativi di politici donne, ma vogliamo parlare degli uomini? Ma dico, vogliamo prima o poi prenderci la responsabilità di quello che abbiamo fatto come uomini in politica? L'Italia mi pare messa alla grande, no? Chi l'ha governata fino ad ora? Trovami per favore un Primo Ministro donna italiano nella Storia della Repubblica. Trovami un Presidente della Repubblica donna. Trovami un segretario di partito donna. Il problema è che dobbiamo sempre assolverci come uomini. La differenza è che per me non è così, ma capisco che alcuni uomini non siano d'accordo, è un Paese libero quindi ognuno può pensarla come vuole, ma secondo me non è affatto un problema di mentalità. Siamo d'accordo sul fatto che le donne hanno quasi sempre avuto un ruolo subalterno nella politica italiana? E ce l'hanno tuttora? Gridiamo al miracolo perché adesso sono arrivate al 40% dei parlamentari, e siamo nel 2013... ah ah ah, giuro mi viene da ridere.

7) Che ruolo ha avuto la mitologia - nordica e non solo - nella tua formazione letteraria?

MS: Fondamentale. Ma forse ancor più che alla mitologia direi proprio che devo molto alla lettura e rilettura dei grandi poemi epici, almeno per quanto mi riguarda. Pensa all'Edda, all'Iliade, alla Canzone dei Nibelunghi, alla Gerusalemme Liberata. C'è già tutto: trame complesse, caratterizzazioni splendide, profondità assoluta nel tratteggiare i personaggi, lirismo, afflato eroico, ritmo, ritmo e ancora ritmo, bellezzaformale, armonia, divisione attenta degli eventi, esposizione lucida, insomma tutto quello che un gran romanzo deve avere. La rilettura di alcuni di questi testi è fonte di costante apprendimento per me. E di grande gioia come lettore.

8) Quarta provocazione: vedremo mai Mila fallire, come ogni essere umano?

MS: Mila ha un amore? No. Ha una famiglia? No. Nessuno sa che esiste, è una donna morta che cammina. Non riesce ad elaborare un lutto. Vorrebbe l'amore degli uomini che odia perché l'hanno fatta per quello che non è. Credo che i suoi fallimenti siano davvero tanti, questa davvero la trovo una domanda stravagante, anzi, scusa, una provocazione stravagante...

Intervista a Matteo Strukul (II)
9) In questo romanzo si nota un netto cambiamento stilistico, in meglio. Ci hai lavorato su o è avvenuto per "semplice" esperienza?

MS: Non so dire se c'è un miglioramento stilistico. Come dicevo, sicuramente ho più esperienza ma la cosa che più mi soddisfa è che i due romanzi di Mila sono profondamente diversi, pur mantenendo forte la continuità, e hanno due colori completamente differenti: uno più pop e intriso di umorismo camp, l'altro più cupo e politico.

10) Progetti per il futuro?

MS: Un thriller storico virato al gotico, una trilogia di romanzi urban fantasy con vampiri su cui sto lavorando, il terzo romanzo di Mila, una commedia pulp, parecchi fumetti in forno, alcune traduzioni, non ultime il nuovo romanzo di Christa Faust, la miniserie a fumetti di Victor Gischler dedicata a Spike e due fumetti di Joe R. Lansdale che riprendono due racconti fanta-horror: uno di H. P. Lovecraft e l'altro di Robert Bloch.

In bocca al lupo, ciao!

MS: A te, un abbraccio, è stata una bellissima intervista.

Matteo Strukul e Aniello Troiano

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