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Intervista a Micol Giusti, autrice di: “I cristalli di Mithra”

Creato il 13 febbraio 2016 da Soleeluna
  • 600x600bb_85Ciao Micol, innanzitutto ti diamo il benvenuto nel nostro blog. Vuoi presentarti al nostro pubblico?

Ciao Laura, è un piacere conoscerti.

Sono una ventitreenne che vive a Massa, una piccola città Toscana.

Mi sono laureata in Lingue e letterature straniere lo scorso dicembre e in questo momento sono alla ricerca di un’occupazione. Le mie passioni più grandi, oltre alla lettura e alla scrittura, sono praticare l’equitazione, viaggiare e cucinare.

“I cristalli di Mithra” è il mio primo romanzo, anche se ho sempre avuto la passione della scrittura. La differenza è che adesso ho trovato il coraggio e la voglia di aprirmi al mondo, mentre una volta usavo la scrittura solo come una valvola di sfogo, un modo per superare i momenti difficili.

  • Raccontaci qualcosa del romanzo che presto la nostra Patrizia recensirà. Com’è nata l’idea? E come si è sviluppata la storia?

Onestamente non ho mai progettato di scrivere un romanzo. Ho iniziato a scriverlo mentre frequentavo l’Università e ci ho lavorato un po’ ogni giorno, nei momenti in cui finiva la voglia di studiare e iniziava lo svago. L’idea iniziale è arrivata come un flash e ho subito deciso che la mia protagonista sarebbe stata catapultata in un nuovo mondo che, nonostante sia pericoloso e colmo di sfide, riesce da subito ad attrarla e ad interessarla. In un secondo momento, mentre mi chiedevo il motivo per il quale Astrid sarebbe dovuta rimanere là, è nata l’intuizione della creazione dei quattro regni elementali, e della storia passata degli Eterei, gli elfi che incontra nel villaggio di Mithra. Per questa seconda idea devo ringraziare anche il mio fidanzato Davide, che mi ha offerto qualche spunto.

  • Scegliere il titolo di un libro è molto difficile, come è avvenuta la decisione per il tuo?

Il titolo di un libro deve dare l’idea di ciò che racconta ma anche avere la capacità di attrarre il lettore. Per questo ho scartato le idee più banali, titoli che avrebbero illustrato la storia ma anche limitato la cattura dell’attenzione degli interessati.

A quel punto mi sono chiesta: a parte il viaggio di Astrid, la conoscenza di un nuovo popolo, le avversità, qual’è il punto centrale della storia? La risposta mi ha fatto capire che “I cristalli di Mithra” era l’ideale.

  • Hai scritto un romanzo fantasy in un periodo in cui il fantasy, prima portato ai massimi livelli, viene considerato un genere di nicchia. Io ti confesso di amare questa tipologia di romanzi, anche se trovo sia molto difficile scriverne uno senza cadere nel banale, tu come ti sei avvicinata al fantasy? Quali gli autori che ti hanno fatto amare questo genere letterario?

Io mi sono avvicinata al fantasy pian piano, e solamente negli ultimi anni.

E’ un genere che mi attira e che mi fa vivere emozioni uniche, e questo perché mi permette di fuggire dalla realtà di ogni giorno.

Credo che il primo libro fantasy che io abbia letto sia stato Twilight. Avevo quattordici anni e  mi sono subito innamorata della storia e dei personaggi. Dopo aver letto la saga, ho iniziato a comprare libri incentrati su quel genere, come la collana di Laurell Hamilton o quella di  J. R. Ward.

Ho adorato Graceling di Kristin Cashore, i capolavori classici del genere, come Lo Hobbit, ma i fantasy che in assoluto ho amato di più sono quelli scritti da Cassandra Clare. La saga di Shadowhunters mi ha fatto impazzire ed è dopo averla letta che ho deciso di provare a scrivere una storia tutta mia.

  • Quali sono gli ingredienti di un buon romanzo?

Io credo che un buon romanzo debba emozionare, spingere il lettore a sbrigare in fretta i suoi impegni per poter tornare il prima possibile alla lettura.

La chiave per scrivere un romanzo del genere è la spontaneità. Non bisogna forzare la propria fantasia, imporgli di pensare a un determinato scenario o a una caratteristica particolare, ma creare, immaginare e provare a scrivere di getto quello che ci viene in mente.

Personalmente credo che un buon libro debba essere diretto, chiaro e innovativo.

  • Tu che tipo di scrittrice sei? Metodica e da scaletta o imprevedibile?

Mi considero una scrittrice imprevedibile e dico questo perché non sono una che programma ogni dialogo, azione o avvenimento.

Io penso a come voglio che sia la storia generale, creo una trama scarna e aperta e poi inizio a scrivere. A riprova di questo fatto, confesso di essermi emozionata mentre scrivevo certi dialoghi, proprio per il motivo che non ho mai programmato ciò che volevo scrivere.

E’ come se i personaggi vivessero di vita propria: sono loro a decidere cosa dire o cosa fare e sono le loro caratteristiche caratteriali a determinarlo.

Può sembrare assurdo ma è così.. è una cosa che stupisce anche me!

  • C’è qualche aneddoto che vuoi raccontarci in merito alla stesura del tuo romanzo?

Non è un vero e proprio aneddoto ma devo confessare che ho dovuto scrivere due volte la prima parte del romanzo. La prima volta ho stupidamente evitato di fare delle copie, scrivendo nuove parti del testo sempre sullo stesso documento. Un giorno, mentre lo chiudevo, si è verificato un errore e il testo si è trasformato in un ammasso di simboli incomprensibili. Nessun tecnico è riuscito a recuperarlo e ho dovuto ricominciare da capo.

Anche se sono totalmente convinta di averlo reso molto più interessante nella seconda stesura, ho imparato a fare tante copie e a diffondere i miei documenti su hard disk e pen drive!

  • Self- publishing, pro e contro di questo nuovo mondo per noi scrittori.

Il mio libro è autopubblicato, quindi direi che sono totalmente a favore.

So che molti credono che grazie al self-publishing vengano venduti e diffusi molti testi pessimi, che raccontano storie banali e scritte in malo modo.

Io però, nonostante sia convinta che situazioni del genere possano verificarsi, credo che dia una possibilità a tutti, e che fra i molti che si autopubblicano ci siano scrittori validi di cui probabilmente nessuna casa editrice si sarebbe accorta.

Non ho nulla contro le case editrici, ma bisogna ammettere che spesso tendono a scartare testi interessanti e ben scritti solo perché in quel momento il mercato non ha posto per loro.

Io non ho nemmeno provato ad inviare il mio testo alle grandi case editrici perché sono curiosa di vedere se posso farcela da sola. Un libro autopubblicato non è stato revisionato e modificato da correttori di bozze o editori quindi mette in mostra le capacità e le competenze dello scrittore ma da un altro punto di vista, è più difficile da diffondere e pubblicizzare.

Per concludere, sono a favore del self-publishing perché offre l’opportunità di farsi conoscere e di immettersi in un settore di nicchia, e non obbliga gli scrittori esordienti a spendere inutili somme di denaro per pubblicare i loro manoscritti.

  • Ci lasci una citazione dal tuo romanzo?

“Io so come sono gli esseri umani.. quando arrivano in un posto nuovo, si comportano come selvaggi, senza accettare le condizioni o le regole di chi ci abita già: sono dei bruti, infimi. Gli Eterei invece vivono in simbiosi con la natura, una cosa che gli umani non potranno mai comprendere”

  • Qual è il libro che vorresti aver scritto? E quale invece, magari osannato dalla critica, non ha incontrato i tuoi gusti?

Mi piacerebbe aver scritto “Shadowhunters-Città di Ossa” e di conseguenza tutti gli altri volumi della saga perché, come ho già accennato, sono tra i miei preferiti.

Invece, tra i libri fantasy che mi hanno deluso ci sono quelli di Lisa Jane Smith, I diari del vampiro, perché non mi hanno fatto amare i personaggi ne apprezzare le loro azioni, intento in cui è riuscita la serie tv.

  • Perché il lettore dovrebbe scegliere il tuo romanzo?

Credo che il mio romanzo possa coinvolgere differenti tipologie di lettori perché tutti si possono immedesimare in una semplice ragazza umana che viene catapultata in un mondo fantasy dove si vive a contatto con la natura, non esiste la tecnologia, ci si muove a piedi o in rari casi a cavallo e bisogna imparare a combattere per riuscire a sopravvivere.

Inoltre ho deciso di non limitarmi ad inserire e descrivere razze fantasy già esistenti ma ne ho create di nuove e gli ho dato nomi e caratteristiche che le legano al territorio in cui Astrid le conosce. So che vengono scritti molti libri fantasy ogni anno ma credo che il mio sia originale ed interessante.. non resta che provare a leggerlo, no?

  • Progetti futuri? Dove può seguirti il pubblico?

Visto che chi ha letto il romanzo mi ha chiesto di continuare e di scrivere ancora dei protagonisti, sto lavorando al secondo capitolo.

I lettori, o chiunque sia interessato a saperne di più, può seguirmi sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/Micol-Giusti-992092137512631/?ref=ts&fref=ts

Grazie per la chiacchierata, Micol.

Grazie a voi per l’ospitalità sul vostro blog e per avermi dato la possibilità di parlare di me e dei miei personaggi.


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