Magazine Cultura

Intervista a Pablo Montagne, prima parte

Creato il 09 giugno 2011 da Empedocle70
Intervista a Pablo Montagne, prima parte
Allora Pablo, poco più di qualche mese fa è uscita sia la tua realese per AlchEmistica e il cd Solo Immobile per Setola di Maiale, ora questo nuovo Crudités … non ce la fai proprio a stare fermo?
P.M. In realtà il disco lo abbiamo registrato verso settembre 2010, ci è voluto un po’ per farlo uscire, ma sembra sia venuto bene e siamo contenti. Il problema di non riuscire a stare fermo è perchè con questo approccio alla musica non si può e non si deve stare fermi. L’atteggiamento verso il “suonare” e il comporre è sempre tendente ad approfondire dei Microaspetti ( Sonori, Performativi, di Relazione/Intenzione nel caso di brani in duo o trio e più, Costruttivi sullo strumento, Gestuali etc…), così ci si ritrova sempre con tanto materiale sotto le mani, forse troppo….
Sei già al secondo lavoro per Setola di Maiale, vuoi parlare di questi due dischi? A me è sembrato che con Crudités analizzi e approfondisci alcuni temi che erano già presenti su Solo Immobile ...
P.M. Beh, sicuramente il mio approccio sullo strumento (per quanto cerchi sempre di completarlo)è quello di “Solo Immobile”, poi una certa propensione a “organizzare” il suono in un certo modo, direi anche il continuo contrasto fra le varie tracce è una cosa che accomuna i due dischi, ….. anche “Chaque Objet” per Evil Rabbit Records è così.Il motivo del duo Chitarra/Batteria …beh c’è ne sono molti, due forse sono i più importanti:1- Ho un modo di suonare molto percussivo , non inteso come percuotere lo strumento ( che comunque faccio), ma inteso proprio come organizzazione del materiale sonoro, mi interessa materiale con cicli ritmici, poliritmici, l’idea di ruotare sempre attorno a qualcosa,diciamo che mi piace l’idea della circolarità…2- Ho spesso lavorato con mio materiale su brani in Quartetto, Trio, e molto sul Solo.Il “Solo” è un genere musicale, il “trio” è un genere musicale, e così via…Sul genere musicale del “Duo” non avevo mai lavorato, fra l’altro nel disco Crudités sono tutti brani in duo , “nessun Solo”, come specificato all’interno del disco.Forse il “Duo” alla fine è quello più difficile, non hai la libertà del solo (dove non devi rendere conto a nessuno), e non hai la massa sonora e la densità di eventi rassicurante del trio o del quartetto. Diciamo che l’inconveniente del “Duo” è che si stanno facendo due “Soli” ma bisogna vedersi e mettersi d’accordo per fare le prove!
Ti mantieni sempre su un confine, sempre in bilico tra composizione e improvvisazione, tra decostruzione e ricostruzione .. sono davvero questi alla fine gli elementi che proponi nella tua musica? Riesci a gestire queste componenti indipendentemente dai generi musicali con i quali giochi?
P.M. Non esiste un genere musicale se non per classificarlo nei negozi di dischi, o per rassicurare qualche ascoltatore ottuso in modo che non possa incorrere in spiacevoli incontri.Sono i processi “sinceramente” messi in ballo che mi interessano principalmente, il risultato finale non è la prima cosa.Non voglio dire che “non mi interessa il risultato finale” , che comunque è “FINALE” e va messo alla fine non all’inizio, ……………………direi che basta così!.Aggiungerei che la musica cosiddetta commerciale ma anche un certo Jazz fighetto che va molto di moda , utilizza processi dove il risultato finale è la sola cosa che conta.
Ascoltandoti mi sembra a volte di vedere Steve Reich che va a spasso con Derek Bailey, nella tua musica avverto un forte rigore associato alla volontà di buttare tutte le carte per aria, ogni volta di riscrivere per decifrare, di riassemblare per poi distruggere, un radicalismo che si pone tra gli Einsturzende Neubauten e Luigi Nono .. esagero?
P.M. Non saprei, …. se è così vorrà dire che stiamo indietro di almeno Trent’anni. La prossima volta se ci va bene cercheremo di arrivare indietro di Venti anni!?!Riguardo al fatto di buttare le cose per aria è divertente.La scrittura può servire a diverse cose, normalmente la si usa per fissare/organizzare contemporaneamente Altezze, Durate e altri parametri volute dal compositore per tutta la durata della composizione, a me piace fissare solo alcuni parametri, spesso uno solo e fare ruotare gli altri attorno. Per me la scrittura è un parametro come tanti altri , ne più ne meno.
continua domanihttp://feeds.feedburner.com/ChitarraEDintorni

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :