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Intervista a Paolo Barbieri

Creato il 11 gennaio 2014 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Da Fralerighe Fantastico n. 5

Prima di iniziare l’intervista, è necessario presentarvi al meglio l’ospite di questo mese.

Intervista a Paolo Barbieri
Paolo Barbieri è nato a Mantova il 13 Agosto 1971, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti Applicate a Milano. Ha realizzato le copertine di tutti i romanzi di Licia Troisi editi Mondadori, le cover dei fumetti della miniserie sul Mondo Emerso edita e prodotta da Panini Comics ed il libro illustrato Creature del Mondo Emerso con circa centocinquanta illustrazioni diverse raffiguranti personaggi, luoghi, creature e guerre presenti nella prima trilogia fantasy del Mondo Emerso. Ha illustrato anche copertine per scrittori di fama internazionale come Ursula K. Le Guin, George R. R. Martin, Clive Clusser, Umberto Eco, Sergej Luk’Janenko, Cornelia Funke, Marion Zimmer Bradley, Michael Crichton e tanti altri. La sua specializzazione nel settore del fantastico è iniziata alla fine degli anni 90, realizzando varie illustrazioni per la storica testata di Urania e grazie al ruolo ottenuto nell’ambito del cinema come responsabile per le Key-backgrounds (nella sezione “scenografie colore”) di Aida degli Alberi, un lungometraggio di animazione della torinese “Lanterna magica”. Tutt’ora Paolo Barbieri si dedica all’illustrazione con particolare interesse per l’ambito fantasy, fantascientifico e steampunk.

– Innanzitutto, grazie per essere qui con noi. È un onore per la nostra rivista ospitare un artista del suo livello. Iniziamo con qualche domanda di rito: chi è Paolo Barbieri? Com’è nata la sua passione per l’illustrazione e com’è riuscito a farsi conoscere da un’importante casa editrice come Mondadori?

Intervista a Paolo Barbieri
Paolo Barbieri: Un saluto a tutti! Io sono un illustratore, e da circa quindici anni lavoro nel campo editoriale. Ho disegnato centinaia di copertine per libri di ogni genere, pubblicati sia in Italia che all’estero. Sono specializzato nei disegni a tematiche fantasy, e ho anche realizzato 4 libri illustrati: Creature del Mondo Emerso (Mondadori, 2008), Guerre del Mondo Emerso – Guerrieri e Creature (Mondadori, 2010), basati entrambi sulle trilogie scritte da Licia Troisi. Nel 2011 ho realizzato sempre per Mondadori il mio primo libro da autore completo, ovvero Favole degli Dei (testi e illustrazioni), e per il 23 Ottobre 2012 è prevista la pubblicazione del nuovo libro illustrato, in cui ho disegnato i mondi e i personaggi creati dal sommo poeta: L’inferno di Dante illustrato da Paolo Barbieri. Come mi sono fatto conoscere da Mondadori? Semplice, ho disegnato tantissimo, e ho sempre cercato di migliorarmi di volta in volta, fin dalle prime copertine realizzate nel 1996/97. Il mio lavoro è stato sempre più apprezzato dalle case editrici, e il “passaparola” è arrivato fino a Mondadori.

- Quali sono le tecniche artistiche, gli strumenti e i programmi che preferisce utilizzare per realizzare i suoi lavori?

P: Io ho lavorato con pennelli, fogli, tele e acrilici fino al 2005. Poi sono passato al computer e alla pittura digitale.
Disegno con una tavoletta grafica (Wacom Intuos 4), e utilizzo soprattutto Photoshop, e la sua gamma infinita e versatile di pennelli.

– Oggigiorno la parola “arte” è fonte di diverse reazioni e discussioni per molti aspiranti illustratori, fumettisti e designer. C’è chi crede fermamente che per diventare un artista professionista sia necessario perfezionare lo stile e la tecnica e c’è chi crede ancora che l’arte sia un “dono innato”; infine, c’è chi crede che al giorno d’oggi per un artista sia necessario conoscere i programmi al PC per modificare e correggere i propri lavori e c’è chi crede fortemente che l’arte vera e propria sia quella rappresentata su carta o/e su tela (attraverso i vecchi metodi, con l’utilizzo dell’inchiostro, delle matite e dei colori). Qual è la sua opinione a riguardo? Cos’è per lei l’ “arte”?

P: La verità si trova nel mezzo. Il talento insito nel DNA è necessario, ma questo dono di natura va allenato, con grande costanza e sacrificio. La capacità di disegnare anatomie credibili o sguardi convincenti, non nasce dal caso, ma solo attraverso infiniti disegni ed esercizi. Per quanto riguarda arte tradizionale vs arte digitale, credo che la cosa più importante sia il significato e la forza del disegno. Il supporto è soltanto un mezzo attraverso il quale i colori danno forma a figure e paesaggi. Certo, con l’arte tradizionale abbiamo il quadro, con il dipinto che assume un valore unico. Nell’arte digitale, il dipinto originale non esiste, e al suo posto c’è un file, spesso a livelli, celato dentro a vari hard disk. Indubbiamente l’arte digitale consente di correggere il disegno all’infinito, senza danneggiare il supporto o la vivacità dei colori, e questo, per un professionista, è importantissimo, in quanto spesso le richieste degli art director vanno in questa direzione. Per concludere l’arte è tutto quello che riesce a creare emozioni, in questo caso attraverso un disegno, un libro illustrato, o un semplice schizzo.

- Adesso parliamo del suo primo libro. I nostri lettori sono curiosi di sapere qualcosa riguardo la stesura di “Favole degli Dei”, edito dalla casa editrice Mondadori: com’è nata l’idea di voler scrivere questo libro? Perché ha scelto di ambientare la sua storia nel mondo Classico e quale personaggio le è rimasto particolarmente impresso?

P: – Come dicevo prima, il mio primo libro illustrato è stato Creature del Mondo Emerso. Favole degli Dei è stato il mio primo libro da autore completo, avendone realizzato illustrazioni e testi. L’idea è nata in modo piuttosto casuale.
Dopo vari “esperimenti” con alcune copertine, ho deciso di realizzare un guerriero seguendo quella direzione artistica. Terminato il disegno, ho “compreso” quanto quel personaggio potesse tramutarsi in Ares, il dio greco della guerra. Quell’interpretazione piuttosto particolare mi piacque a tal punto che a breve distanza realizzai Afrodite e Medusa. Al trio di personaggi aggiunsi dei testi, scritti di mio pugno e ovviamente ispirati alla mitologia greca, e proposi il tutto a Mondadori. Il progetto entusiasmò tutti, e io mi misi all’opera per creare il phanteon delle creature leggendarie contenute in Favole degli Dei. Il mondo della mitologia mi ha affascinato fin da piccolo, soprattutto grazie a film come Scontro di Titani (1981), e a tutte le opere incorniciate dalle splendide creature animate del genio di Ray Harryhausen. Di tutti i personaggi sono particolarmente affezionato ad Ares e Afrodite (i primi nati), Persefone, Ade, Poseidone e Artemide.

Intervista a Paolo Barbieri
- La sua opera più recente è “L’inferno di Dante”, il suo nuovo libro illustrato che uscirà per la casa editrice Mondadori il 23 Ottobre 2012; com’è nato e perché avete scelto proprio la prima cantica de “La Divina Commedia” di Dante Alighieri? Ci parli un po’ di questo progetto. 

P: – Questo progetto mi è stato proposto dalla casa editrice (Mondadori), e io ho accettato immediatamente. Non mi ricordo esattamente la mia espressione di quel momento, ma sicuramente l’emozione è stata enorme: confrontarmi con Dante e il suo “meraviglioso” Inferno, e poter reinterpretare una delle opere letterarie più importanti della storia umana. Indubbiamente una grande responsabilità, ma come ho detto, ho sempre cercato di migliorarmi e non potevo che accettare una sfida simile.

- È stato influenzato dallo stile e dalla tecnica di qualche artista in particolare? C’è un illustratore o/e un fumettista suo contemporaneo che ammira e che segue sempre e volentieri?

P: – Io sono cresciuto e maturato attraverso lo studio di opere di grandissimi illustratori e pittori: Frazetta, Michael Whelan, Alan Lee, Brian Froud, Giger, Brom, Luis Royo, Rodney Matthews, Chris Foss, John Howe. Ho trovato di grande ispirazione le loro meravigliose illustrazioni, e continuo a seguire le opere di molti di loro attraverso siti, blog e social network.

Grazie a Paolo Barbieri per aver risposto alle nostre domande!

Se volete guardare altre sue illustrazioni, potete visitare il suo sito ufficiale: http://www.paolobarbieriart.com

Paolo Barbieri e Laura Buffa



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