Magazine Cultura
Ciao a tutti, sono mamma di una bimba di due anni e mezzo che ha letteralmente cambiato la mia vita in meglio, anche se ultimamente mi lascia ben poco tempo da dedicare alla scrittura! Sono sempre stata una grande divoratrice di libri, amo leggere e scrivere romance storici, mi piace immergermi in tempi lontani, ricostruire la storia passata e perdermi nelle ricerche necessarie a stendere un libro di questo genere. Sono un'appassionata di musica, mi piace cucinare dolci e adoro progettare gli ambienti della mia casa... Fosse per me, mio marito sarebbe sempre a tinteggiare pareti e a spostare mobili!
Sei mamma e moglie. Quando ti dedichi alla passione per la scrittura e com’è nata in te?Durante la gravidanza e nei due anni successivi ho avuto molto tempo da impiegare nella stesura del mio secondo romanzo, ora invece la bimba mi tiene impegnata da mattina a sera quindi non sempre riesco a ritagliarmi quel paio d'ore che vorrei dedicare alla scrittura. Ho bisogno di concentrazione per poter lavorare al meglio e farlo con una peste che nel frattempo ti distrugge la casa, può portare sull'orlo dell'esaurimento nervoso! Scrivo fin dall'adolescenza, perché ho sempre avvertito il bisogno di dare sfogo alla mia fantasia, di inventare storie, personaggi e dar loro vita nelle pagine di un libro. Conservo con gelosia i miei primi romanzetti scritti a mano su vecchi quaderni e, anche se sono solo opera di una ragazzina senza esperienza, li rileggo sempre con il sorriso sulle labbra.
Sei appassionata dell’epopea western e dei nativi d’America. Parlacene.
Tutto è iniziato alla fine degli anni '90, dopo aver letto il libro di Mary Sandoz “Cavallo Pazzo”che mi ha appassionato molto, portandomi a cercare altri testi dai quali attingere informazioni sulla storia dei nativi e, di conseguenza, sulla colonizzazione del West americano. È iniziata così una vera passione, ad oggi nella mia libreria sono presenti numerosi volumi riguardanti l'argomento e sono un'assidua frequentatrice sia del sitoFarwest.it, per il quale ho scritto un paio di articoli, sia del forum. Proprio questa mia passione mi ha portato ad ambientare nel West il mio secondo romanzo che attualmente è al vaglio degli editori.Nel 1999 partecipi al concorso ‘Scrivi la musica’ con il racconto “Il glam festival: che sogno!”che viene inserito nell’omonima antologia. Raccontaci questa esperienza.
Quello è stato il mio primo approccio serio nel mondo della scrittura. Fino a quel momento avevo scritto senza mai pensare di dare alle stampe i miei lavori, ma poi è capitato questo concorso indetto dal comune di Genova e ho deciso di partecipare. Il mio racconto non ha vinto ma è stato comunque inserito nell'antologia e questo è bastato a rendermi felice, anzi, ha fatto molto di più, mi ha dato la voglia di coltivare più a fondo questa mia passione.
Nel 2007 partecipi al concorso ‘La Lanterna, Faro e Simbolo di Genova’ e la tua poesia “Dedicato a te” viene esposta nel museo della Lanterna. Ricordi le emozioni provate nel vedere un tuo scritto esposto proprio nella tua città?Sì, è stata un'emozione fortissima, quasi non ci credevo! Ricordo che sono andata con mio marito e che mi tremavano le gambe, perché in un luogo così antico e significativo per la mia città era stata esposto un qualcosa nato dalla mia fantasia, qualcosa che io avevo dedicato proprio alla nostra Lanterna e che stava lì tra quadri, sculture e altre opere di sognatori come me. Oltretutto non ero mai stata all'interno della Lanterna, ci passavo davanti ogni giorno, la vedevo dalla finestra di casa e per anni ho lavorato a un passo da lei, ma ritrovarsi tra le sue mura è stato davvero emozionante.
Nel 2008 esordisci con il tuo primo romanzo “Sono solo un marinaio”. Di cosa tratta?“Sono solo un marinaio” è un romance ambientato nei Caraibi del XVII e racconta la storia d'amore tra Jack e Sophie. Lui è un pirata e lei la giovane naufraga alla quale salva la vita, ma la loro non sarà affatto una storia facile...L'ho scritto in un periodo molto particolare della mia vita, avevo sofferto parecchio e stavo cercando di rimettermi in piedi, così ho trovato nella scrittura un solido appiglio. L'ho portato a termine in poco più di sei mesi, ma una volta finito di scrivere mi sono ritrovata spersa nell'insidioso mondo dell'editoria. Non sapevo come muovermi, credevo fosse impossibile trovare un editore disposto a leggere il lavoro di una sconosciuta come me, così non ho nemmeno provato a inviarlo alle case editrici tradizionali. Sono capitata sul sito della Boopen Edizioni che pubblicava 'on demand', senza contributo, e ho dato il mio romanzo alle stampe. Il libro è piaciuto molto a chi lo ha letto e ho ricevuto anche una buona recensione, ma era un lavoro ancora immaturo che aveva bisogno di essere riletto e corretto con più attenzione, cosa che io, a causa della fretta di vederlo pubblicato, non avevo fatto con la giusta cura. Finalmente alla scadenza del contratto con la Boopen Edizioni ho tolto il romanzo dal commercio e ho rivisto alcune sue parti.
Ad oggi sto attendendo la risposta di un editore, nella speranza di vederlo nuovamente pubblicato.
E nel 2010 un tuo racconto “Angela e Gigi” viene inserito nel volume “La parola possibile. Voci della narrativain provincia di Alessandria”, seguito nel 2013 da un altro racconto “Una pallina natalizia... scorbutica” inserito nell'antologia “365 racconti di Natale”.Come approcci un racconto e da dove viene la tua ispirazione?Per “Angela e Gigi” è stato particolarmente facile trovare l'ispirazione. Il concorso chiedeva un racconto ambientato nell'alessandrino e io ho deciso di proporre la storia d'amore tra mio nonno e mia nonna che si conobbero in tempo di guerra, quando lei sfollò da Genova per trovare rifugio nelle campagne del basso Piemonte. Scriverlo è stato commovente quasi quanto scoprire che l'editore lo aveva selezionato per inserirlo nell'antologia. “Una pallina natalizia... scorbutica” è nato invece di getto, mi sono messa in gioco con un qualcosa di diverso dal mio genere e sono contenta che sia stato scelto. Ogni tanto sperimentare nuove vie può essere costruttivo!
Sempre nel 2013 pubblichi la raccolta “Parola di suocera e parenti vari”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?“Parola di suocera e parenti vari” è una raccolta di frasi e dialoghi realmente avvenuti principalmente tra suocere e nuore, ma dove cognate e zie del povero marito, non passano certo inosservate .L'intenzione è quella di dare un risvolto ironico alla guerra tra parenti più antica del mondo.
Quali temi affronti nel tuo libro?Direi che sono i classici argomenti sui quali nuore e suocere si trovano a fronteggiarsi come cane e gatto. Il lettore troverà suocere che si prodigano in complimenti poco gentili, madri che vogliono monopolizzare i preparativi per le nozze, cuoche provette che criticano le fatiche culinarie delle nuore, nonne che pensano di essere più importanti delle madri, cognate acide e zie un po' cafone, e poi i suoceri che, seppur meno fastidiosi delle loro mogli, sanno regalare certe perle di saggezza degne di un libro... appunto!
Come nasce l’idea per “Parola di suocera e parenti vari”?Quando si è ventenni i discorsi tra amiche riguardano spesso il nostro lui, ma avvicinandosi ai trenta, viene prepotentemente rimpiazzato da sua madre. La suocera! È stato proprio ascoltando i racconti delle mie amiche e, con il loro consenso, che ho messo insieme questo volumetto di 60 pagine. Il libro è uscito in una prima edizione nel 2008 con la Boopen Edizioni, poi l'ho proposto a Edizioni Galassia Arte che ha deciso di pubblicarlo nel giugno di quest'anno.
Hai qualche progetto futuro di cui vuoi metterci a parte?Sì, sto lavorando al seguito di “Sono solo un marinaio” e intanto incrocio le dita per gli altri due romanzi che sono in attesa di pubblicazione!
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog, in bocca al lupo per i tuoi scritti!Grazie a te per avermi dato la possibilità di farmi conoscere!
Per seguire Patrizia I LIBRI DI PATRIZIA INES ROGGERO
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