Magazine Arte
Intervista a Raffaella Cristiano del blog "Scarabocchiarte"
Creato il 30 luglio 2014 da Artesplorando @artesplorandoMi chiamo Raffaella Cristiano, sono nata a Ischia il 01 luglio del 1972, dopo aver conseguito il Diploma di Ragioneria ho proseguito gli studi alla Facoltà di Lettere Moderne indirizzo Storico-Artistico e dei Beni Culturali, che mi ha portata ad appassionarmi all'Arte intesa in tutte le sue forme. Fin da bambina sognavo di fare la scrittrice, e scrivo, ma non ho abbastanza coraggio per affrontare il mondo dell'editoria, ho pensato al blog perché avevo qualcosa da dire e piano piano la mia è diventata un'esigenza. Credo e spero, di riuscire a incuriosire le persone e invogliarle a guardare un'opera d'arte con nuovi occhi, non accademici, ma occhi di chi si trova davanti ad una meraviglia della natura, come può essere un fiore appena sbocciato o un tramonto. L'artista è un prescelto, ha avuto un dono, il suo destino è suscitare emozioni. Ebbene, molti non hanno la fortuna di godere di queste emozioni, perché l'arte, è stata bardata in una gabbia di luoghi comuni e di paroloni, che non servono, davanti ad un opera, basta il silenzio: il quadro, la statua, la foto, la musica se restassimo in silenzio le potremmo sentirli parlare.
Qual è il tuo rapporto, il tuo approccio con il luogo per eccellenza che custodisce le opere d'arte, cioè il museo: sei più da "turistodromo" o preferisci piccoli musei poco frequentati e quale ti sentiresti di consigliare ai lettori di Art'esplorando.
Amo girare per musei. ma non amo la folla e non sono una modaiola.Il museo che più mi ha lasciato estasiata, meravigliata, esterefatta, è stato” La Casa Museo” che c'era di fronte al Duomo di Napoli, la mia visita risale agli anni '90. E' stata l'esperienza museale più bella che abbia mai fatto. Si trattava della collezione di un nobile napoletano, vi erano delle stanze polverose e dense di opere e collezioni di ogni genere, dalla numismatica alle armi, una pinacoteca molto interessante di artisti conosciuti e non, busti, reperti archeologici, mobili antichi e anche di fattura giapponese come fu di moda negli ambienti nobiliari dell'epoca. L'allestimento non seguiva nessuna linea, non vi era climatizzazione, percorsi obbligati, non vi era risalto di eccellenze, il rapporto con l'arte era unico e intimo, e la permanenza in quei luoghi, fu ricca di sorprese ed emozioni, ad ogni angolo una scoperta, la conoscenza personale era l'unica didascalia dell'opera d'arte e il cuore poteva battere forte per l'entusiasmo provato e per la consapevolezza di sapere perché quel pezzo da collezione era lì, e quanto era importante per la storia dell'arte in se. Qualche anno fa sono tornata in quel luogo per mostrare quella collezione ai miei figli, ma ahime, ho trovato la porta chiusa, non so assolutamente che fine abbia fatto e dove sia stata sistemata, era prevedibile che non avrebbe retto alle dure leggi del mercato, non avendo risorse e non chiedendo un costo del biglietto all'ingresso, ma una semplice donazione, che evidentemente, non è bastata.
Che rapporto hai con le mostre? oggi spesso diventano eventi mediatici molto pubblicizzati, ma alla fine di poca sostanza. Quali sono le mostre che preferisci e se vuoi fai un esempio di una in particolare che ti ha colpito.
Non amo le mostre, mi annoiano terribilmente, ma questo fa parte del mio carattere, ultimamente mi entusiasmano però, le mostre fotografiche, sono le uniche capaci di scatenare la mia immaginazione.
Se fossi il ministro dei Beni Culturali e il Presidente del Consiglio ti desse carta bianca, quale sarebbe il tuo primo provvedimento?
I depositi dei più importanti musei sono zeppi di opere d'arte che non hanno spazio. Io, se avessi carta bianca , userei i luoghi espropriati alla malavita, per allestire mostre e permanenti, creando così una spirale economica e dando lavoro a moltissimi addetti ai lavori, come restauratori, allestitori, senza parlare di tutto il lavoro che produrrebbe preparare questi siti ad accogliere le opere d'arte come si conviene, a partire dalla climatizzazione, la messa in sicurezza e chi ne ha più ne metta; certo, la cosa richiederebbe un investimento iniziale, ma le persone sarebbero invogliate a visitare opere che non ha mai visto, perché relegate in sotterranei da anni, e allo stesso tempo si sentirebbe soddisfatta, perché si è potuto ottenere un risultato positivo da una vicenda negativa, quale può essere la camorra o la mafia.
Cosa proporresti di leggere a una persona che si avvicini per la prima volta alla storia dell'arte? un testo scolastico, un saggio, una monografia...
Le rime di Michelangelo o la biografia di Benvenuto Cellini, potranno così innamorarsi della bellezza, percepirne il Pathos, e poi il resto verrebbe da se.
Arriva il Diluvio Universale e tu hai la possibilità di mettere qualche opera d'arte nell'arca di Noé, quali sceglieresti?
La "Tazza farnese", la "Leda" di Tiziano, la "Vergine delle rocce" di Leonardo, la "Crocifissione" del Masaccio
Con quale artista (anche non più tra noi!) ti sentiresti di uscire a cena o a bere qualcosa? e perché?
Uscirei, per una chiachierata, con Frida Kalo, perchè mi somiglia, per la sua vita passionale, e per il suo carattere libero da qualsiasi convenzione sociale, una sua qualità che ammiro e invidio profondamente.
Oggi in TV e alla radio non c'è molta arte, e cultura in generale. Tu cosa consiglieresti di guardare (o ascoltare) al lettore di Art'esplorando. Può anche essere un programma non prettamente d'arte, ma al cui interno ci sia un approfondimento artistico. In onda ora, ma anche nel passato(ovviamente valgono anche le web-tv).
Io non rinuncerei mai, ad "Ulisse" o anche "Passaggio a nord-ovest", il modo semplice di trasmettere le informazioni di Alberto Angela, è qualcosa di ineguagliabile.
In un ipotetico processo alla storia dell'arte tu sei la difesa, l'accusa è di inutilità e di inadeguatezza ai nostri tempi, uno spreco di tempo e di soldi. Fai un'arringa finale in sua difesa.
Qui non siamo per processare la Storia dell'Arte, signori della giuria, perché essa è la vittima di un sistema perverso. Decade nel fallimento e nella noia, perché chi dovrebbe porla in risalto, ha posto in secondo piano il suo vero scopo, la vera funzione che essa dovrebbe svolgere, invece è stata sottomessa alla mercè del vile guadagno, Viviamo in un paese che esso stesso un'opera d'arte, e chi dovrebbe custodire e porre in risalto questa qualità, non fa altro, che contribuire al disfacimento di una nazione che invecchia e che non ricorda più i suoi sfarzi giovanili, quando era la più bella delle belle.
Concluderei con una bella citazione sull'arte, quella che più ti rappresenta!
” Ricordiamoci che non siamo animali, e che quello che ci distingue più di qualunque altra cosa è l’Arte, è attraverso l’Arte che lo spirito umano si eleva al suo massimo” ha così concluso la sua intervista l’Architetto Jack Diamond all’inaugurazione del nuovo grandissimo Teatro Marijnsky a San Pietroburgo.
Per chiunque di voi voglia approfondire questa conoscenza: http://scarabocchiarte.blogspot.it/ il blog sull'arte in tutte le accezioni!Alla prossima intervista ...
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