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Intervista a roberto modolo

Creato il 09 marzo 2014 da Linda Bertasi @lindabertasi

INTERVISTA A ROBERTO MODOLOCiao Roberto, benvenuto nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda! Ti ringrazio di avermi invitato nel tuo blog. Mi chiamo Roberto Modolo e sono nato a Milano il 25 maggio 1962 . Non so se l’anagrafe è traditrice o se il tempo è mio alleato, ma al momento me ne sento 35 (forse 40 nelle giornate storte…) Amo definirmi cittadino d’Europa, dato che ho avuto la fortuna di avere parenti sparsi in diversi paesi comunitari. Questo mi ha permesso di conoscere mentalità e lingue diverse, ha affinato la mia capacità di adattamento ed integrazione e certamente ha arricchito il mio bagaglio personale. Sono infelicemente divorziato (lo considero una sconfitta dell’amore, anche se sono rimasto in buoni rapporti con l’ex moglie..) e a causa del lavoro ma anche per motivi affettivi mi trovo a percorrere quotidianamente una media di 150 km (fine settimana compresi!!) Attualmente vivo a Borgomanero in provincia di Novara. Un paese a metà strada tra il lago Maggiore ed il lago d’Orta. Qui, tra aria buona e vista sul Monte Rosa, coltivo una miriade d’interessi che spesso mi portano a caricarmi di troppi impegni con conseguente stress conclamato….
Il diploma in Ragioneria, l’impiego in un ufficio amministrativo e la condizione di pendolare che ti fa macinare chilometri e chilometri ogni giorno. Dove trovi il tempo per scrivere?
Amo scrivere la sera, anche tarda sera. Un po’ perché uscendo di casa alle 6 e rientrando dopo le 19 non riesco a liberarmi prima delle 21. Ma anche, e soprattutto, perché è proprio la sera tardi, quando i rumori esterni si fanno ovattati ed il silenzio cala lentamente sulla quotidianità, che la mia mente si affina, riesce a focalizzare meglio le scene che descrivo nei miei romanzi, mi apre davanti agli occhi il mondo che sto descrivendo.
Qual è stato l’input che ti ha convinto a prendere in mano la penna?
Amo questa domanda! Mi è sempre piaciuto scrivere. Avevo 9 anni quando prendeva vita il mio primo “romanzo” d’avventura. Ovviamente la semplicità della storia rispecchiava la mia giovane età ma, ancora oggi, conservo gelosamente lo scritto originale con la mia grafia da bambino. Crescendo però la vita mi ha subissato di altri impegni e quella passione è rimasta a covare sotto le ceneri. Toccati i quarant’anni ho voluto fare un bilancio della mia vita. Dal fallimentare responso mi sono deciso a coltivare i sogni che non ero riuscito a rendere reali nella prima parte della mia esistenza: primo fra tutti scrivere!
Quali sono le letture e gli autori che prediligi e quanto di loro c’è nei tuoi scritti?
Mediamente spengo la luce a mezzanotte e mezza e l’ultima mezz’ora la dedico alla lettura. Normalmente leggo libri abbastanza “tecnici”, sui transatlantici e la loro meravigliosa era ma anche libri d’avventura o che parlano delle antiche vestigia Egiziane o di quei meravigliosi posti sparsi per il mondo che non potrò mai visitare. Leggo anche libri più “leggeri”, per scaricare la mente. Non mi precludo nemmeno i libri d’amore e devo ammettere che mi hanno riservato delle belle sorprese. Sicuramente però il libro che ha fatto la differenza è stato: “Le grandi avventure del mare” di John Kerans. Ricevuto in regalo quando avevo 11 anni. Mi ha aperto nella mente e nel cuore un mondo di avventura, sfide, gesta eroiche che insieme all’amore per il mare, sicuramente sono stati i semi dei miei futuri romanzi.
Nel Dicembre 2005, pubblichi il tuo romanzo d’esordio “Krill”. Vuoi darcene un assaggio?
“Krill” è come il primo figlio. Neppure il tempo di prendere la decisione di rimettermi a scrivere e la storia è nata nella mia mente già praticamente completa. E’ come vedere due binari che partono da una stazione (l’inizio del libro..) per arrivare ad un altra stazione (la fine..). Le stazioni intermedie rappresentano le ramificazioni della storia. Ricordo la tenacia che accompagnò la stesura di questo romanzo. Non avevo ancora il computer ed utilizzavo una vecchia e rumorosa macchina da scrivere. Data la tarda ora temevo le ire dei vicini… poi si guastò e continuai a scrivere a mano fino all’acquisto del computer.  Il romanzo narra la storia di Christian, giovane a cavallo dei vent’anni che si mette alla ricerca dei genitori misteriosamente scomparsi. La ricerca lo porterà a correre seri pericoli, tra gli scenari immacolati dell’Alaska, dove potrà contare anche sull’aiuto della sua amica Ann, che avrà un ruolo fondamentale nel prosieguo della storia. Un’emozione infinita scriverlo!   E, nel Dicembre 2012, pubblichi con la Butterfly Edizioni “Il tesoro della Vera Cruz”. Com’è nata l’idea per questo romanzo?
Paradossalmente, ho trovato qualche difficoltà nel terminare il primo romanzo. Non perché avessi perso la vena ispiratrice ma perché già si affollavano nella mia testa le idee del secondo romanzo. Terminato “Krill” la mia fantasia si scatenò e spesso mi trovai a scrivere fino alle due di notte, pur sapendo che il mattino dopo mi aspettava un tragitto anche di 300 km. E’ stata dura ma ne è valsa la pena! Assecondando la mia frenetica voglia di scrivere in 100 giorni esatti “Il tesoro della Vera Cruz” aveva preso forma.
http://www.blomming.com/mm/ShopButterflyEdizioni/items/il-tesoro-della-vera-cruz-di-roberto-modolo
Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Troveranno sicuramente l’avventura, l’amore per il mare, un pizzico di suspance a causa del cattivo di turno, splendidi scenari tropicali e… il resto è una sorpresa!!
Quali temi affronti nel tuo romanzo?
La fratellanza, l’amicizia, il cameratismo e l’amore. Può sembrare strano trovare tutti questi temi all’interno di un solo libro ma è così. E’ un po’ come lo snocciolarsi della vita, queste cose si verificano, con tempistiche e modalità differenti, ma ognuno di noi le troverà sul suo cammino.
Ne “Il tesoro della Vera Cruz” trasuda una preparazione forense su mare e transatlantici. Sono solo frutto di studio e ricerche approfondite o sei un appassionato del genere?
Sono un grande appassionato di transatlantici. Un periodo storico compreso tra il 1890 ed il 1970 dove l’uomo riuscì a costruire gigantesche navi in grado di viaggiare attraverso gli oceani a velocità per l’epoca impensabili, quando ancora gli aerei erano solo allo stadio progettuale. Avrebbero impiegato decenni questi ultimi a vincere la battaglia per la velocità. Ed è un peccato però notare come questa velocità noi l’abbiamo trasferita anche nel nostro modo di vivere, impedendoci di assaporare appieno la vita che ci circonda.. Nello specifico del romanzo parlo di un galeone, il Vera Cruz ma è stato comunque bello ed appagante documentarsi sui tempi di decompressione, le correnti marine, la tipologia dei reperti, la tecnologia utilizzata dai protagonisti, coerente nel contesto del romanzo ma ovviamente non a livello di aziende specializzate nel recupero di oggetti giacenti sul fondale marino.  Hai qualche progetto in cantiere di cui vuoi metterci a parte?
Al momento sto lavorando al terzo romanzo. Un progetto che ho volutamente rallentato per gestire meglio la pubblicazione de “il tesoro della Vera Cruz”.  Sono circa al sessanta per cento della stesura e, come i precedenti romanzi, mi sta dando un grande senso di appagamento. Narra la storia di un uomo che vive forse il peggior incubo nel quale può incappare un genitore: la figlia viene data per dispersa a seguito di uno “strano” incidente. Con la tenacità stoica che solo un genitore può avere, ed aiutato da un rapporto quasi onirico con la figlia, scoprirà uno scenario inquietante… Anche in questo romanzo è presente una figura femminile importante ai fini della storia. Non è l’unico punto d’incontro con i precedenti romanzi. In tutti infatti le storie sono di totale fantasia ma i luoghi, le distante, gli scenari, sono accertati e verificati. Amo inserire gli eventi dei protagonisti in posti reali.  Infine, ma non meno importante, ho pensato che i lettori dei miei romanzi potessero essere anche molto giovani quindi ho volutamente tralasciato l’uso di parolacce. Non le considero utili ai fini della storia.
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!
Sono io che ringrazio te, Linda!! Partecipando a questa simpatica “chiacchierata” mi hai fatto tornare in mente l’emozione di finire un libro e la gioia di poter stringere tra le mani le prime copie!! Un caloroso saluto a tutti!!
Per seguire Roberto  KRILL E IL TESORO DELLA VERA CRUZ - ROBERTO MODOLO
http://www.youtube.com/watch?v=KqQkZ96XOkU
 

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