Magazine Cultura
Ciao Sergio, benvenuto nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ho 43 anni, sono nato a Civitavecchia e vivo da molti anni a Roma. Sono sposato e padre di due meravigliose farfalline. Un diploma in elettronica, un master in marketing e lavori come tecnico di settore in un centro di coordinamento e supervisione delle reti Mediaset. Come coniughi il lavoro, la famiglia e la tua passione per la scrittura?
La coniugo con estrema difficoltà, se si pensa che lavoro continuamente con PC e monitor e sono padre di due bimbette. Ma il trucco c’è… la forza me la dà Laura.
Citando le tue parole ‘credo di essere sempre stato cosciente delle mie inclinazioni verso l'immaginazione, a volte sull'orlo del "visionario'. Approfondiamo questa tua definizione.
Fin da piccolo vedevo volti di persone sconosciute nei miei sogni, sognavo a occhi aperti, a quattro anni ripetevo più volte il mio nome e cognome. Sono cose che capitano a tutti, OK, ma la differenza, a mio avviso, la fa il grado di consapevolezza di una data percezione.Sino ad arrivare a quel Natale dell’81, quando, in modo inaspettato, “vidi” dall’alto il mio corpo che riposava sul letto. Fu la mia prima esperienza OBE, ovverosia “il viaggio al di fuori del corpo”.
Orbene, tutte queste cose nel tempo si stratificano, e ti spediscono in un territorio psichico piuttosto che in un altro. Non decidiamo noi come diventeremo…
Sempre citando le tue parole: ‘da circa 20 anni la mente mi veicola voce e profumo di Laura, una creatura diafana, forse appartenente a un’altra dimensione’. Credi negli spiriti guida? Raccontaci la tua esperienza.
Non posso dire con sicurezza matematica che Laura sia il mio spirito-guida. In linea generale, in certe tematiche paranormali, sono uno “scettico possibilista”.
Quindi credo che tutti noi procediamo per tentativi, siamo “operai” della vita stessa, un po’ com’è successo per il cammino del Sapiens che, se Dio dovesse ritirare da capo i dadi, non nascerebbe più in nessun caso… E questo lo trovo sublime.
Diciamo che nel tempo questa idea di Laura spirito-guida ha preso corpo, giacché in questo volto armonioso e dagli occhi grandi, con i capelli neri raccolti a cipolla, trovo risposta e conforto ogni qualvolta scivolo in un momento difficile: spesso mi aggrappo a Lei che – questa è la mia fortissima percezione – mi aiuta in tutto, e mi irrora vibrazioni di benessere. Cos’altro potrei desiderare?
Alla fin fine, mi chiedo e lo chiedo a tutti voi: è più importante etichettare un qualcosa come “reale” o veritas oppure assaporare sul palato la percezione chiara e potente di un qualcosa che si manifesta in noi?
Sei un appassionato di cinema, viaggi, sport e letture paranormali. Cosa ti ha fatto avvicinare a questa tua ultima predilezione? Quale il libro che consiglieresti ai lettori?
Indubbiamente una forte curiosità, e la consapevolezza che tutto ciò che è visibile dai nostri occhi è solo una piccola parte del “mondo reale”. C’è molto altro… e la magia è che qui ognuno si crea a poco a poco un percorso personale.
Libro? Senza ombra di dubbio "Frammenti di un insegnamento sconosciuto", dove il discepolo Ouspenskij racconta gli otto anni passati col maestro armeno Gurdjieff.
E poi quel capolavoro a metà fra la scienza e il fantastico di Pauwels e Berger: "Il mattino dei maghi". Un libro che esalta al contempo mente e cuore, e ti spinge ad andare a cercare in giro i libri citati all’interno.
Mi è piaciuto anche "Leielui" di Andrea De Carlo.
Dal 2011 gestisci il blog ‘Giorni strani’ che si forgia con successo del titolo di ‘Gold blogger’. Qui alterni le tue opere letterarie alla politica, alle esperienze quotidiane e ai presunti contatti alieni. Parlacene.
È un contenitore che mi riflette in toto: sono curioso di tutto e si svaria su qualsiasi argomento, fra l’altro ospito volentieri anche post di blogger amici. In particolare, mi sono molto cari le vicende sentimentali e i rapporti odierni fra uomo e donna. Credo siamo in un momento cruciale, dove la classica figura dell’uomo e della donna, nelle case e nella società, è stata scomposta ed è tutto un cantiere aperto.
Nello specifico, sostengo che ci sia stata un’emancipazione/crescita delle donne che negli anni ha portato, nel vasto spazio del “mercato dei sentimenti”, a una difficoltà nell’incontro fra la curva della domanda e dell’offerta dei maschi e delle femmine. Per fare un esempio, la tipica figura di “uomo semplice”, spesso paesano, amante del bar, del calcio o delle tagliatelle della mamma (in senso lato), è ormai completamente fuori mercato. In soldoni; molte donne devono scegliere e “contendersi” un numero più ristretto di uomini papabili. Le donne sono più esigenti, decise, a volte aggressive: da qui il palpabile dirottamento dei man verso donzelle di altri paesi e culture, a primo acchito meno “impegnative” e con meno pippe mentali.
Da alcuni mesi curi la Community ‘Scrittori in erba’ su Google Plus, a cui hanno aderito più di 300 membri. Di cosa si tratta nello specifico?
Tutti gli scrittori aspiranti o quelli che hanno già esordito possono postare frammenti o link delle loro opere, cercando il confronto con altri cervelli. E qua ho scoperto che in Italia ci sono molti, molti sconosciuti che scrivono bene. Ma noi siamo un paese esterofilo, sicché leggere una storia ambientata a Parigi o New York ha molto più appeal… Questa cosa mi irrita e manco poco, cribbio!
Da pochi giorni è in vendita il tuo primo romanzo “Generazione oltre la linea”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Narrerò i giorni di una comunità di ragazzi dell’anno 2040, ai margini di una visionaria metropoli tirrenica chiamata Sìagora. Odio, amore & sex, alleanze, avventure sportive e non solo, tirocinio con i Kalash, situazioni grottesche e continui rovesciamenti sentimentali… finanche la Manifestazione di Sìagora e lidi, una sorta di Woodstock del 2040…
Quali temi affronti nel tuo libro?
Pungolati dal maestro, i ragazzi affronteranno argomenti scientifici come le teorie sull’Evoluzione delle specie, dibattiti musicali e sulle società del passato, pettegolezzi. Poi ci si soffermerà sul delicato tema degli OGM. E mi fermo qua…
In “Generazione oltre la linea” focalizzi l’attenzione sui giovani, sui rapporti uomo-donna, sulla difficoltà d’instaurare un legame sentimentale. Parlacene.
Ne ho già parlato in una risposta precedente. Comunque, nel romanzo, questi diciotto ragazzi di comunità avranno modo di conoscersi da ogni punto di vista, eros compreso (non vi annoierete, ehe).
Com’è nata l’idea per questo romanzo?
Un sogno di molti anni fa, in cui vidi nitidamente in volto un uomo altero, alto e con la mantella nera, magnetici occhi grigio azzurri che, credetemi, letteralmente mi flesharono. Bene, costui sarebbe diventato Gabriel, il maestro dell’Officina degli uomini.
Hai altri progetti di cui vuoi darci un assaggio?
Sto scrivendo un secondo romanzo, ora sono a metà. Un mix di thriller e amore, e, a differenza del primo, qua tratterò uomini e donne quarantenni e cinquantenni. Il folle amore fra Sabrina e Nero, biologo con padre ungherese e mamma milanese.
È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!
Grazie e… mi raccomando: venite tutti a farmi compagnia nell’Istituto di Gabriel, eh. Che questi ragazzi mi faranno uscire di senno! Besos a todos.
Per seguire Sergio GIORNI STRANI
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