Copertina del romanzo
Ciao, Sergio, innanzitutto grazie per aver scelto per l’intervista il nostro sito “Appunti di Scienze Sociali ed Altro”…
Con una breve introduzione al testo, illustraci di cosa parla questo tuo nuovo libro “Generazione oltre la linea” della collana Noir.
È una storia ambientata nel 2040, in una visionaria metropoli sul Tirreno chiamata Sìagora, l’evoluzione della mia città natale, Civitavecchia. Diciotto ragazzi si troveranno a passare giorni indimenticabili in un casale vicino al mare, una sorta di scuola di vita tenuta da Sir Gabriel.
Cosa ti ha spinto a scriverlo ?
Tutto è partito da un sogno di molti anni fa, in cui vidi molto bene un signore altero con mantella, alto, capelli scuri un po’ brizzolati, occhi grigio azzurri che mi folgorarono nel sogno. Divenne il maestro della scuola, chiamata l’Officina degli uomini. Ancora stento a crederci: quel pazzoide onirico ha dato via al mio primo libro…
Il romanzo, mi accennavi, ha un impianto ‘sociologico’. Cosa intendi per ‘romanzo sociologico’ ?
Nel senso che è incentrato sulla vita di comunità di un manipolo di ragazzi talentuosi, che vengono divisi in cinque gruppi di lavoro dal maestro, e interagiranno fra loro sperimentando amore, odio, alleanze e quant’altro che non anticipo. Fra l’altro siamo in una società diversa, dove i giovani si sono staccati presto dalle proprie famiglie, e vivono in gruppi di diversa natura; perlomeno in questa futuristica Sìagora, che fa parlare di sé più di Roma ed è divenuta un fulcro giovanile di dimensione europea…
In soldoni, è la generazione nata nel 2020 o giù di lì, sarebbero i figli dei nostri figli, caro Roberto. Una generazione molto più coraggiosa e “selvaggia” di quella precedente, a mio avviso viziata e anestetizzata da diavolerie digitali e centri commerciali.
Cosa pensi possa attrarre di più il lettore, nella vasta offerta di volumi editi ed inediti in circolazione ?
La giostra mentale contenuta dentro: beninteso, non bisognerà essere pigri di spirito. E questa Nuova Aria che soffia potente fra le 260 pagine, un vento che considero “new romantic”. Che spero vellichi e frusti ed ecciti il lettore.
Leggevo nel testo, di strutture complesse, di comunità del futuro… ce ne puoi accennare qualche caratteristica ?
Questo è l’aspetto fantasociologico della storia, che vorrei omettere, per non svelare certe cose anzitempo.
A parte il tuo impegno di scrittore, tu Sergio cosa fai nella vita? Intendo, lavoro, famiglia, interessi personali…
Lavoro in un centro di telecomunicazioni da oltre un ventennio; sono padre di due stelline; adoro il tennis, il cinema che fa riflettere, il giardinaggio, il mare e la montagna, cazzeggiare e chiacchierare.
Cosa ti aspetti da questo “Generazione oltre la linea” ?
Mi aspetto che chiunque lo legga, possa dire alla fine: e no! Voglio che questi giorni nell’istituto di Gabriel continuino per sempre! Una dolcezza consapevole che non si plachi…
A chi lo consiglieresti, e perché ?
A tutti coloro che sanno leggere e assaporare una pagina lentamente, che vogliono magari riflettere su una pagina già sfogliata. Magari sarà la redenzione per i lettori più frettolosi, chissà! Aha.
Ti ringrazio per la tua disponibilità. Un ultimo messaggio per i nostri visitatori.
Bene: leggete leggete leggete! Magari anche il libro della Zia Polly, perché un lettore riesce sempre a creare un proprio percorso interpretativo ed emozionale. E non è magico, questo legame morboso fra il “cuoco scribacchino” e il tiranno lettore-vampiro mai sazio? Cosa che, forse, lo distingue da molti altri prodotti
Intervista tratta da
http://www.appuntidiscienzesociali.it/Recensioni/new-romantic-sergio-messere.htm
Collegamento alla scheda del romanzo:
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=209&controller=product