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Ciao Stella, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda! Stella Spendente. Definita una scrittrice e una poetessa. In realtà mi definisco una “narratrice grafica” e un “azzecca rime”.
"Narratrice grafica" perché, nei miei libri o nei miei racconti, cerco sempre di riprodurre “la o le” situazioni in modo che il lettore sia spinto a viverle. Il lettore nei miei romanzi è parte integrante della storia, è lì sullo scenario, vede, sente, respira la paura. Viene coinvolto nel mio gioco del “pensare a cosa viene dopo” con i miei suggerimenti che fanno pensare che la storia stia per prendere una certa direzione, anche se poi la cambio sempre e li destabilizzo! E’ una specie di gioco psicologico che faccio con chi mi legge! Mi metto dalla parte del personaggio del libro e descrivo la situazione, dopo mi metto dalla parte del lettore e cerco di capire cosa penserei leggendo, infine faccio un mix e quello che ne esce è una storia con colpi di scena e risvolti inaspettati. Inoltre mi diverto a incrociare le storie. Non è una cosa facile ma mi piace farla. Mi armo delle mie famose “mappe mentali” su cui disegno situazioni e posizioni dei personaggi in modo da non perdere il filo in tempistica e logistica e riuscire a collimare tutto.
“Azzecca rime” invece perché son sempre alla ricerca delle rime baciate e alternate che cesellino quello che voglio esprimere: comicità, doppi sensi, amore, amicizia, dolore.
Dal punto di vista personale ti posso dire che sono una persona a metà tra il pensiero razionale e quello istintuale… dipende dalle situazioni. Mi baso sul mio “sesto senso e mezzo” (alla Dylan Dog il mio fumetto preferito) in molte situazioni. Ho molti hobby ed interessi tra i quali: disegnare caricature e fumetti, realizzare filmati professionali o meno, editare poster, biglietti da visita, brochure. Mi piace in definitiva tutto quello che riguarda la “Grafia” e la “Grafica”.
Sono molto portata ai rapporti umani e alle relazioni. Insomma ho tracciato un profilo buono?
Partiamo dal tuo pseudonimo. Perché questa scelta letteraria?
Potrei risponderti che come tutti i grandi Scrittori e Scrittrici si sceglie di utilizzare uno pseudonimo per essere entità silenti, che esistono solo come un nome sulle copertine dei loro romanzi. D’altronde per farti un esempio anche il grande Stephen Edwin King o J.K. Rowling, i miei scrittori preferiti, utilizzavano lo pseudonimo di Richard Bachman o Robert Galbraith. Inoltre sotto questo motivo ne esiste un altro. Per il mio lavoro preferisco separare ciò che scrivo per esigenze lavorative da ciò che scrivo per passione.
Sei un’assidua lettrice, appassionata di horror, fantasy e giallo-noir. Quale autore e quale romanzo porterai sempre con te?
Mi ripeto! Sicuramente King di cui ho tutta la collezione e J.K. Rowling. Di King non mi separei mai da "Dolores Claiborne", "Misery non deve morire", "Ossessione" e "Carry". Inoltre non potrei fare a meno della saga cartacea di Harry Potter della Rowling. Credo che invece di un libro mi dovrei portare dietro uno scaffale!
Tra le tue passioni c’è anche la Web Radio, in particolare “DeejayFox Radio Station”. Di cosa si tratta e di cosa ti occupi nello specifico?
E’ una Radio Web nata nel Luglio 2013. I Direttori Radio Oscar Pavanello e Flavio Zagato sono miei amici e per conto loro mi occupo della gestione di immagine della radio sui Social Network. Inoltre collaboro con la mia “Socia” Lucia alla gestione della Segreteria di DeejayFox Radio Station. Questa Radio Web è “occupata” da persone favolose che si impegnano a trasmettere “On Air” format radio che si occupano di musica, spettacolo, letteratura, notizie. Anzi permettimi di dire che tra poco mi proporrò in radio con il Format “Crazy News… il gossip a portata di radio”. Questa è una scelta personale, caldeggiata dai Direttori, di scrivere in modo diverso le notizie nel mondo, arricchendole con ironia ed ilarità, e poi proporle on-air con la mia voce. Anche questo è scrivere in fin dei conti rielaborando la notizia!
Tra i tuoi film preferiti c’è la pellicola “Io speriamo che me la cavo” con la regia di Lina Wertmüller, che rappresenta anche la tua filosofia di vita. Approfondiamo questa definizione.
"Io speriamo che me la cavo" è un film del 1992 diretto da Lina Wertmüller. Il film è tratto dall'omonimo libro di Marcello D'Orta in cui si racconta di un maestro trasferito per errore al Sud in cui viene catalputato in una realtà in cui i bambini vivono per la strada ed adottano quel linguaggio, non vengono a scuola, sono quasi tutti poveri, la preside non sa gestire la scuola e il custode non rispetta il suo ruolo. Inoltre il sindaco permette il lavoro minorile ed il maestro è costretto a raccoglierli sul lavoro uno per uno. Il maestro vivrà molte esperienze toccanti con i suoi alunni e cercherà di togliere un bambino, Raffaele, dalla strada. Proprio quando il maestro ha deciso di rimanere in quel paese con i suoi alunni arriverà una lettera di trasferimento per il Nord. L’ultima scena vede il maestro che prende il treno per ripartire e saluta per l’ultima volta i suoi alunni. Raffaele gli consegna il suo tema, l’unico che abbia mai scritto.
« Quale parabola preferisci? Svolgimento. Io, la parabola che preferisco è la fine del mondo, perché non ho paura, in quanto che sarò già morto da un secolo. Dio separerà le capre dai pastori, una a destra e una a sinistra. Al centro quelli che andranno in purgatorio, saranno più di mille migliardi! Più dei cinesi! E Dio avrà tre porte: una grandissima, che è l'inferno; una media, che è il purgatorio; e una strettissima, che è il paradiso. Poi Dio dirà: "Fate silenzio tutti quanti!". E poi li dividerà. A uno qua e a un altro là. Qualcuno che vuole fare il furbo vuole mettersi di qua, ma Dio lo vede e gli dice: "Uè, addò vai!". Il mondo scoppierà, le stelle scoppieranno, il cielo scoppierà, Corzano si farà in mille pezzi, i buoni rideranno e i cattivi piangeranno. Quelli del purgatorio un po' ridono e un po' piangono, i bambini del limbo diventeranno farfalle. Io, speriamo che me la cavo. »
Ognuno nella vita può fare poco, tanto o niente, ma arriverà un momento in cui dovremo fare il punto della situazione o rendere conto a qualcuno per quello che si è fatto. Quindi per mio conto spero che tutto quello che ho fatto, tutto quello che mi sono impegnata a fare, possa essere un giorno riconosciuto…. IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO
Qual è stato l’input che ti ha fatto impugnare carta e penna e dove trovi il tempo per scrivere?
Scrivo da sempre… non so dirvi neanche da quando…. Si è perso nella notte dei tempi… scrivo ad ampio raggio, perché mi ha colpito qualcosa o qualcuno, perchè mi sono imbattuta in una vicenda, perché ho in mente un racconto o una storia, perché mi devo liberare di un pensiero.Il tempo? Mi concentro la sera tardi o la notte a scrivere perché tutto intorno a me è silenzio, perché ho portato a termine gli impegni quotidiani. In quel momento le mie dita scorrono sulla tastiera del pc.
Gestisci personalmente la pagina 'Stella splendente – The Witch', dove pubblichi i tuoi scritti cha variano tra romanzi, racconti e poesie. Ma quale tra questi è il genere letterario che più ti realizza?
Sicuramente scrivere racconti o romanzi. I racconti son più facili da scrivere, più brevi con un personaggio principale e in genere un antagonista…. Quindi i pensieri fluiscono più veloci, si trovano gli elementi chiave e poi via…. Partono le dita. I romanzi però d’altra parte ti portano via più tempo ma ti permettono si spaziare di più in termini di lunghezza testo.
Il tuo romanzo di esordio è “L’eredità di Zio Oliver”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Come parole chiave metterei: intrigo, mistero, lotta del Bene Vs male, giallo, noir.
Quale messaggio hai voluto lanciare con questo libro?
Che nonostante l’indole umana sia fallibile e possa scegliere strade sbagliate che la conducano al Vizio, c’è sempre il libero arbitrio che permette di operare scelte, riscattarsi e cambiare “strada” prima che sia troppo tardi.
Quale tematiche affronti ne “L’eredità di Zio Oliver”?
Si affrontano le tematiche della lotta del Bene contro il Male nelle pulsioni personali di ognuno di noi che fa “peccato” come lo definisce la Chiesa Cattolica ma che se perpetrato tanto da diventare indole della persona diventa “Vizio Capitale”. Cosi parlo dei Sette Vizi Capitali, della capacità di ogni essere umano che è fallibile in quanto umano di poter adoperare quello che si chiama Libero Arbitrio, operando delle scelte e decidendo quale strada intraprendere.
Il tuo pensiero sul self-publishing?
Io faccio Self-publishing per scelta. Semplicemente perché per mia esperienza mi sono resa conto che è l’unico modo per pubblicare a costo zero. Paghi in definitiva solo quando vendi (in realtà non paghi ma ti danno il ricavato al netto dei costi di produzione e vendita). E’ invece molto più difficile far arrivare al pubblico il libro. Ti devi autopubblicizzare e non è facile. Devo dire la verità ho provato a proporre il libro a delle case editrici, di cui non dico il nome per correttezza, ma tutte chiedono delle cifre che si aggirano (le più basse) intorno ai 2000 euro per acquistare delle copie in modo obbligatorio.
Hai qualche altro progetto di cui vuoi metterci a parte?
Attualmente sto scrivendo una biografia romanzata su una persona che per professione suona e canta per locali e che ha vissuto delle vicende particolari oltre ad incontrare personaggi famosi, che vorrei presentare al Concorso “La Giara” della Rai e un altro che è una biografia irriverente e critica sulla storia di una mia amica alle prese con la peggio categoria maschile: “I Pirla”.
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto!
Per seguire Stella STELLA SPLENDENTE - THE WITCH
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