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Cari lettori,qualche giorno fa ho avuto modo di recensire — e di esprimere il mio parere favorevole — il libro d'esordio scritto da Valentina D'Urbano: Il rumore dei tuoi passi, edito da Longanesi. Nella mia recensione ne parlo come di un libro: "graffiante, incisivo e persino brutalmente ironico". Infatti, il romanzo si concentra sulla vita di due personaggi — protagonisti della storia: Beatrice e Alfredo, da tutti chiamati 'i gemelli'; che vivranno una vita difficile nel quartiere periferico definito come «la Fortezza»; in una condizione sociale degradante. In questi giorni ho avuto la possibilità di intervistare l'autrice, a cui ho posto una serie di domande: vi lascio le sue risposte affinché possiate conoscere qualcosa in più della sua personalità e passione per la scrittura.
Benvenuta, Valentina, nel blog A dream of reading. Ti va di presentarti ai lettori?Ciao a tutti e grazie per avermi ospitato sul vostro blog! Mi chiamo Valentina, ho ventisei anni e sono un'aspirante scrittrice al primo romanzo.
Il rumore dei tuoi passi, edito da Longanesi, è il tuo romanzo d'esordio. Puoi parlarci della sua genesi; com'è nata l'idea di scriverlo?L'idea del romanzo in sé è nata all'incirca dieci anni fa, ma all'epoca non ero pronta per scriverlo. Poi, un paio di anni fa navigando in rete ho scoperto "IoScrittore", un torneo letterario indetto da GeMS che era alla sua prima edizione. Così, in pochissimo tempo, ho scritto il romanzo e l'ho inviato. Mai avrei pensato di finire pubblicata!
Due personaggi: Beatrice e Alfredo, da tutti chiamati «i gemelli». A chi sei più legata?È come chiedere ad una madre quale figlio preferisce! Scherzi a parte, sono molto legata ad entrambi. Forse, però, Beatrice è quella che mi "assomiglia" di più.
Qual è stata la tua fonte d'ispirazione per la stesura del romanzo?Ho preso molta ispirazione dai quartieri periferici delle grandi metropoli. Io stessa vivo in un quartiere popolare alla periferia di Roma. Mi sono documentata anche su altre situazioni e altre realtà dello stesso tipo, e alla fine è uscita fuori la Fortezza: un quartiere di fantasia che però potrebbe essere ovunque, un quartiere che inevitabilmente trasforma le persone che ci abitano.
La realtà di cui parli è complessa è difficile: dettata dalla miseria e dalla delinquenza. Qual è la tua opinione a riguardo e in che modo sei riuscita ad essere realistica?Come già detto, sono nata e cresciuta in un quartiere popolare che negli anni '80 assomigliava vagamente a quello descritto ne "Il rumore dei tuoi passi". Per ricostruire lo sfondo dei palazzi occupati mi sono servita dei miei ricordi di bambina, di vecchie foto del quartiere e dei suoi abitanti, dei racconti dei miei genitori che vivono qui da molto tempo. Una volta ricostruito quel mondo, il resto è venuto da sé.
Nei capitoli conclusivi leggiamo questa frase: «Il rumore dei tuoi passi, il tuo calore che svanisce sul cuscino, la luce del giorno in cui mi hai lasciato da sola.»Cosa rappresentano, per te, queste parole?Senza voler anticipare nulla della trama, questo passaggio è per me molto sentito: indica la risoluzione di tutto, un finale che si preannuncia forse amaro. Le parole di un personaggio (in questo caso Beatrice) rassegnato e sofferente, ma che avrà la forza di rialzarsi in un modo o nell'altro.Hai seguito delle tecniche stilistiche particolari?Credo che risulterò impopolare con questa affermazione, ma non credo affatto nell'uso di tecniche stilistiche. Nessuno può insegnarti a scrivere per raccontare, sei tu che devi tirarlo fuori da te stesso. Il percorso è diverso per ognuno di noi. Seguendo dei "metodi" si rischia di perdere lo slancio.
Dopo aver realizzato il tuo romanzo d'esordio, hai nuovi progetti letterari?Sì, sto scrivendo un secondo romanzo. Una storia completamente diversa dalla prima. Mi appassiona molto.
Grazie Valentina, per essere stata ospite del blog. In bocca a lupo per la tua carriera!Grazie a voi, e crepi il lupo!
L'AUTRICE: Valentina D'Urbano è nata nel 1985 a Roma, dove vive e lavora come illustratrice per l'infanzia. Il rumore dei tuoi passi è il suo primo romanzo.
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