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Vincenzo Lubrano nasce a Napoli il 30 aprile 1988 e vive a Pozzuoli. Nell’anno 2007 raggiunge la maturità con buoni voti diplomandosi come “Tecnico dei servizi ristorativi di cucina”, nonostante avesse poco tempo da dedicare alle attività scolastiche avendo conosciuto il mondo del lavoro all’età di quindici anni in contemporanea agli studi. Nel 2010 l’autore tenta di portare cambiamenti radicali alla sua vita partendo da solo per vivere e lavorare all’Isola d’Elba, un esperimento durato tre anni che lo arricchisce di esperienza e lo aiuta a riscoprire e riprendere una passione accantonata negli anni dell’adolescenza: la scrittura. Amante della musica, inizia la sua strada componendo testi rimati su basi musicali facendo della sua passione un vero punto di sfogo e di riferimento e decide in seguito di creare una pagina sul network più conosciuto intitolata “Sotto Lo Stesso Cielo” dove esprime con la scrittura ogni suo pensiero accogliendo attualmente più di 3400 visitatori. Nel 2012 l’autore sente il bisogno di poter esprimere il suo pensiero per poter dare la speranza a chi come lui ne avesse bisogno, unendo le sue opere nella raccolta intitolata L’impronta Del Pensiero; nel 2013 realizza il suo primo racconto intitolato Mai chiederò il perché del mio Destino, edito dalla casa editrice David and Matthaus.
D- Un titolo davvero particolare per il tuo nuovo libro: “Mai chiederò il perché del mio destino”; la motivazione che ti ha guidato nella scelta di questo titolo?
R- Più che un titolo vero e proprio , lo definisco un pensiero legato al racconto narrato dove varie vicende sono legate e decise dal destino e non da chi lo vive. Credo sia uno dei principali perchè espressi nella vita di tutti noi, nel corso della storia del mio libro ci sarà chi svela il segreto per non arrendersi e andare incontro al nostro destino. Il tutto rappresentato dalla sottile voce di creature a noi molto vicine ma dimenticate a causa della nostra autorità sociale: gli animali. Sotto gli occhi increduli degli umani, essi vivranno una fantastica avventura ricca di emozioni e sentimenti, dove il mondo animale sarà il vero protagonista.
D- Nella premessa apri con un quesito: “Che cos’è la speranza? ” ponendo un interrogativo dal valore universale. Cosa speri di trasmettere ai lettori con questo racconto?
R- Ognuno di noi crede in qualcosa a proprio modo, qualcosa a cui affidare la propria speranza. Sperare difficilmente cambia il mondo, ma dà modo di poter mettere alla prova se stessi per superare i vari ostacoli nel nostro cammino. Questo mio racconto nasce dalla spontaneità, trasmettendo la vera ricchezza che ogni giorno ci accoglie : il risveglio. Non tutto ciò che vediamo è certo per quello che sembra e oltrepassare la materia soffermandoci sulla riflessione, magari può aiutare a sentirsi meno schiavi delle abitudini che ci governano, valorizzando il rispetto e la libertà che nasce dentro ognuno di noi.
D- La natura e gli animali sono al centro della narrazione. Carboncino, Brezza ed Eco Ribelle i protagonisti. Secondo le tue intenzioni di autore che cosa rappresentano questi tre personaggi?
R- I personaggi che ho creato hanno scelto di avere un proprio carattere : Eco Ribelle sarà la speranza e la salvezza per vivere un domani migliore, Carboncino sarà il portatore di pace e giustizia che difende la libertà di ogni essere…Mentre Brezza sarà la prova vivente del “guardare oltre l’apparenza” e i lettori scopriranno lentamente il perchè!
D- Nel libro dedichi un capitolo intero, forse il più lungo, alle scelte; quanto sono importanti le scelte per Vincenzo Lubrano?
R – Scegliere è incamminarsi verso il proprio destino dove gli errori aiutano a crescere e maturare, siamo in un mondo dove le scelte non sempre spettano a noi ma…fino a quando il nostro cuore potrà battere saremo responsabili delle nostre azioni, spesso la pazienza tradisce, ma l’istinto non smentisce mai la sua importanza.
D- Una tua riflessione sulla manipolazione ecologica dovuta al business economico.
R- L’uomo ha creato un grande impero sfruttando le risorse che la vita ci ha donato, imitando la natura per poter fingere la perfezione. L’avidità ha forato il centro dell’esistenza sconvolgendo un equilibrio e per quanto l’evoluzione sia stata un’impresa da raggiungere non ha sempre dato buoni frutti. Purtroppo quel veleno da noi iniettato alla natura ci viene restituito da catastrofi ambientali e alimentari…non dobbiamo lamentarci, ma soltanto assumerci le nostre responsabilità. Un ciclo nuovo così è stato creato e contro l’ira della natura, l’uomo nulla può. Sta a noi far valere il buon senso…
D-Qualche anticipazione sui tuoi prossimi impegni?
R – Realizzare un sogno richiede un impegno costante, vivo giorno dopo giorno e il domani è imprevedibile…Vedremo cosa avrà segnato per me il mio destino e di certo non chiederò il perchè…Magari sceglierò =)
Michela Zanarella