Intervista ad Ai ling Cai: Tra Art and Design. China e Italia. L’amore C’è!

Creato il 09 ottobre 2010 da Daniele7

Ai ling Cai

Da Shangai a Rovereto, come un volo diretto dall’antica Cina fino alla ridente penisola italiana. Ai ling Cai è come un ponte tra le due culture,  un’artista completa, una designer affermata, una poetessa, un talento puro come un fiore di loto. Il tuo sito è: http://www.ailingcai.com/. Il suo nome vuol dire tintinnio di giada che una pietra da sola non suona.

Possiamo dire che l’arte per te è il sasso che ti scuote, ti sfiora e fa suonare la tua anima?

Adoro le cose belle, le cose che mi commuovono e che mi scaldano il cuore, se queste cose si definiscono in una sola parola “Arte”, si che l’arte fa suonare la mia anima. L’arte è il dono della natura. Sono fiera di aver ricevuto la sensibilità per poterla percepire.

Cosa ti ha spinto a venire in Italia, la storia, il design, la moda, la pizza?

Sono venuta in Italia per un sogno d’amore, e per la sua storia nell’arte e nel design.

Hai avuto difficoltà ad emergere e a dimostrare il tuo talento, in un Paese vecchio e anti-meritocratico come il nostro, oppure no?

Anti-meritocratico, dai, non dire così, è crudele. Fare emergere e conoscere le opere d’arte o le idee e’ sempre difficile per tutti, in particolare, per i giovani talenti, non professionisti, che lavorano per poter scrivere o dipingere un quadro la sera…  Ovviamente, essendo una estranea da sola, adottata in un paese straniero, di difficoltà ne ho avute ancora di più. Nonostante tutto (lavorando sodo) è stato un processo molto lungo, a volte perché non sapevo a chi rivolgermi, altre perché mi scontravo con la burocrazia. Lo scrittore Émile Zola disse: “L’artista è niente senza il dono, e il dono è niente senza il lavoro.” Dipingere e scrivere mi fa stare bene. Per la passione dell’arte, lavoravo e pagavo per poter comparare i colori, le tele, per poter andare nei musei a studiare le grandi opere, mangiavo poco, molte volte solo pane e latte, mai vacanze. L’ultima volta che sono tornata a trovare la mia famiglia a Shanghai erano tre anni che non li vedevo. Se non avessi passato questi anni di sacrifici in Italia oggi non potrei vedere e capire tante cose con questa diversa visione. Soprattutto, non potrei capire nel profondo il vero valore dell’arte che dal mio punto di vista, il vero valore dell’arte non è solo una collezione, ma qualcosa in più, un qualcosa che mi riscalda il cuore e mi aiuta a sentire che la vita è bella.

Hai vissuto anche a Roma e a Firenze. Cosa ti affascina di più dell’Italia?

Lo scrittore e filosofo francese Voltaire disse, “la bellezza è gradita agli occhi, ma la dolcezza affascina l’animo”. Durante la mia vita in Italia, per motivi di studio, ho avuto l’occasione di vivere in queste due meravigliose ed affascinanti città storiche. I musei Capitolini di Roma, la galleria degli Uffizi di Firenze, entrambi hanno il loro fascino e hanno arricchito la mia mente e la mia anima. Ma la cosa che mi ha affascinato di più è stata l’affetto dei miei cari amici in Italia, persone che ho incontrato e conosciuto durante i momenti difficili ed avventurosi. E’ stato uno degli importanti motivi per cui ho voluto ritornare da New York e finire i miei studi di ricerca a Londra, città più vicina all’Italia. Ed in questo periodo, di permanenza a Londra, mi mancano proprio quelle piccole attenzioni;  un bacio o un abbraccio quando ci si saluta, ma anche un semplice “buongiorno o buona sera.” Mi mancava quando quattro amici siedono ad un tavolo sotto il sole della domenica, un semplice gustoso piatto di pasta con ricotta e spinaci, un bicchiere di vino rosso Marzemino un espresso con un po’ di schiuma profumata di latte,  con la gioia di stare insieme, qualcuno racconta barzellette in modo teatrale, esplodono le risate che accendendo gli occhi. Sono cose semplici e non ci si fa caso, ma quando sei lontano, ci si accorge di quanto era bello, di quanto era dolce, di quanto mi affascinava l’anima.

Ora cosa stai facendo di bello?

Come accennato sopra, dopo il master in Multimedia design all’ Università degli studi di Firenze, il tirocinio a Repubblica Radio TV, sono partita per seguire la mia passione negli studi per lo sviluppo della “global digital media communication”.

Cosa pensi della storia di Sakineh? Sei contraria alla pena di morte e alle pene corporali?

Sono pienamente contraria alla violenza, di ogni tipo. Ognuno di noi ha il diritto di essere rispettato e di vivere con la propria dignità.

In Pakistan le alluvioni hanno messo in pericolo la vita e il futuro di tanti bambini, in Africa la maggior parte di loro è affetta da HIV, sul tuo status di facebook hai scritto “save the children”, cosa dovremmo fare in più, secondo te, per salvarli?

I bambini sono come i regali della natura, sono grandi gioie e portano il buonumore nelle persone che gli sono vicine. Da quando è nata la mia nipotina, i miei genitori sono diventati gioiosi e sereni. Salvare i bambini non solo facendogli fare una vita sana e dignitosa che li prepari con forza ad affrontare il futuro, ma anche per fare felici i loro genitori, la loro famiglia e rendere cosi più serena la società. ps. “Save the Children” è lo slogan di EveryOne, la campagna di Save the Children onlus.

Ci fai un saluto tipicamente cinese?

Il saluto cinese varia a seconda delle circostanze ma raramente è accompagnato dal contatto fisico. NI HAO equivale a CIAO, BUONGIORNO. NI CHI LE MA equivale a COME STAI? HAI MANGIATO?, è un saluto più famigliare che viene usato in famiglia o tra amici o vicini di casa. Stringersi la mano, in Cina, è un’ usanza formale che avviene negli incontri ufficiali, sul posto di lavoro, fra politici o quando si conosce nei posti di lavoro o fra politici. Dopo tanti anni in Italia ho potuto apprezzare un modo nuovo e caloroso di scambiarsi i saluti.

Salute e pace a tutti voi dal profondo del mio cuore..

Grazie e in bocca al lupo per tutto.

Crepi e grazie ancora, caro Daniele.


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