Magazine Diario personale
Nasce negli USA il brand con le palme, un tributo alla California e all'attore americano Robert Mitchumm. Il marchio è stato fondato nel 1976 sulla West Coast, a Manhattan Beach vicino a Los Angeles, e i primi articoli sono stati stampati con disegni molto colorati ed esclusivi su T-shirt e costumi da bagno, traendo ispirazione da sport tipicamente californiani come surf, windsurf, mountain bike e beach volley. Si tratta, in effetti, di un marchio non convenzionale che si distingue per l'eleganza e lo stile "americano/hipster/italiano/inglese". Sin dalla sua nascita, ha avuto un successo immediato e dopo solo un paio di stagioni, è stato importato in Italia, dove la produzione è stata ampliata con camicie e accessori vari. Oggi la sede si trova in Italia, sullo splendido Lago di Como, dove Alex (nato nel 1983), figlio d’arte, ha raccolto la sfida di proseguire la produzione e la relativa commercializzazione, diventando direttore creativo.
E’ proprio alla vigilia di questa grande kermesse fiorentina che incontriamo Alex, un bel giovane di grande simpatia, per farci raccontare la filosofia e la storia che stanno dietro a questo progetto.
Il brand è stato fondato nel 1976 da mio padre Daniele Tino sulla West Coast a Manhattan Beach, vicino a Los Angeles, e, nel 2006 avviene il mio incontro con l’azienda, una folgorazione: mi sono letteralmente “innamorato” ed è stato l'inizio di una storia di successo, grazie anche al mio carattere. Io sono creativo, curioso, attento al passato ma vado verso il futuro. Con il suo stile americano e dash cosmopolita, sono riuscito a imporre al brand le caratteristiche italiane ma farne anche un marchio globale. In sintesi la creatività e la produzione sono totalmente "Made in Italia", con un occhio agli Stati Uniti.
Da cosa nasce questo nome?
Nasce dal ricordo di Robert Mitchumm, un bello e impossibile degli anni ’70, grande attore, ma soprattutto un modello di vita di quegli anni, un’espressione sempre ironica e sfrontata, amato dalle donne, glamour e sensuale, ma anche generoso e corretto, un “avventuriero” di altri tempi.
MITCHUMM Industries partecipa al Pitti Immagine Uomo per la terza volta, la più importante Fiera dell’abbigliamento maschile dove si sono “laureati” tanti brand, cosa pensi di questo palcoscenico di grande richiamo, all’attenzione dei più importanti buyer e stores selezionati?
Pitti Immagine è arrivata alla edizione numero 87, questo basta per dire che è il punto di riferimento per la moda maschile in tutto il mondo. Non ci sono altre fiere di pari livello. La qualità dei buyers è molto alta e si incontrano tante realtà storiche e altrettante nuove che si affacciano da pochi anni sul mercato. E’ vero, Pitti è una piattaforma di lancio internazionale e Mitchumm sta riscontrando un buon successo collocandosi tra le vetrine più belle nel mondo. Bisogna lavorare di più per riportare il brand negli States, ma questo è un altro capitolo, per ora Mitchumm è “work in progress”.
Una piccola anticipazioni sulla collezione autunno inverno 15/16 che presenti a Pitti Immagine: come sarà l’ uomo Mitchumm ? Sarà un uomo vero, rude, crudo, con la barba un po’ incolta ma uno stile inconfondibile. Un volto con una storia da raccontare. Un uomo costruito dalle esperienze che sa giocare con il proprio look. Irriverente e spontaneo. Amante degli accessori.
Hai avuto un esperienza in Cina, estimatrice del made in Italy, c’è stato un seguito? Certo. Si lavora sempre dietro le quinte per creare qualcosa di concreto. In Cina vanno lentamente, ti studiano, ti osservano, sono molto meticolosi, vedremo.
Facciamo un gioco: incontri un grande buyer di un department store, cosa consigli per i suoi clienti che si avvicinano per la prima volta al tuo brand? Per la stagione AW15 abbiamo ridotto e lavorato molto sulla collezione, direi che è tutta da “gustare” davanti ad un buon caffè. Dovessi fare il personal shopper indicherei sicuramente le camicie, che sono un must di Mitchumm dal 1976. Come sempre creiamo dei “micro-mondi” con diverse stampe e tematiche, dal look vintage scovato tra gli archivi ai conversational. Idem per gli accessori rigorosamente made in Italy, a Como. In quanto a qualità il nostro scopo è quello di migliorarla sempre, noi pretendiamo il meglio. Poi, tutta la mia linea, vuol essere un gioco, sarà bello giocare con gli abbinamenti, gilet e pantaloni tutti in Jacquard e slimfit con riferimenti un po’ Mountaneer da portare con una bella camicia bianca, magari lavorata in fil-coupè ma anche con una classica tshirt girocollo.
Nella tua linea curi molto l’accessorio, il gilet, il papillon, la cravatta: quali sono, secondo te, gli accessori must nel look di un uomo? Quello che non dovrebbe mai mancare e che da il “tono” giusto? Se per “tono giusto” si intende quello in “stile Mitchumm” allora direi che il must è un gilet e un bel papillon, magari annodato a mano e in lana che da un tono e delinea il look.
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