Magazine Cultura

Intervista ad Andrea Degani

Creato il 29 novembre 2011 da Paolo Franchini

Nome: Andrea
Cognome: Degani
Ultimo lavoro: Espiazioni

Intervista ad Andrea DeganiHai carta bianca: descriviti come preferisci.

Credo che nella prefazione, il professor Silvio Raffo sia stato in grado di descrivermi meglio di quanto io stesso possa fare.

Brevemente, posso dire di essere una persona socievole ed estroversa, che però non rinuncia ai suoi momenti di perfetta solitudine. Questi momenti sono indispensabili per stare con me stesso, riordinare il caos che inevitabilmente mi si accumula in testa, studiarmi e capirmi un pochino, e per ricaricarmi. Comunemente la persona che presento al mondo è quella che voglio presentare, il vero me stesso permetto che si esponga solo con chi e nelle situazioni che io ritengo ne valga la pena.

Delle mie giornate, che dire? Oltre al lavoro nel ruolo di addetto ai servizi logistici, pratico e insegno ginnastica artistica, passione trasmessami dai miei genitori che influenza enormemente la mia vita; sono membro del team acrobatico “Truzzi Volanti”, praticamente una seconda famiglia, che riempie di soddisfazioni e adrenalina parecchio del mio tempo. Quest’anno ho deciso anche di riprendere gli studi universitari che avevo sospeso, quindi facendo due conti (e potrei anche sbagliare, io e la matematica non ci vediamo di buon’occhio) non mi resta molto tempo per annoiarmi!

Amo la sincerità e la schiettezza, i viaggi, il deserto, la storia e la birra. Odio la viltà, i mocassini, dormire fino a tardi (anche se ogni tanto ci vuole), il minestrone e il gorgonzola.

Ti va di raccontarci il tuo ultimo lavoro?

“Espiazioni” è una raccolta di poesie che parte dalla sfera sensoriale ed emotiva, dal rapporto con la natura e le sue manifestazioni, per declinare poi verso il sentimento per le persone con cui ho condiviso attimi di vita, quanto di più vicino all’idealizzazione dell’amore io abbia potuto assaggiare.

Intervista ad Andrea DeganiQuando hai iniziato a scrivere, sapevi già che – prima o poi – ti saresti imbattuto in una pubblicazione come questa?

Contavo certamente di pubblicare una raccolta delle mie opere, ma sinceramente tenevo il progetto in cantiere per un futuro indefinito. La vincita di un concorso il cui premio comprendeva una pubblicazione gratuita mi ha spinto ad anticipare i tempi. Ho quindi contattato Mara, mia grandissima amica e fantastica fotografa, per inserire dei suoi scatti nella raccolta, collaborando così come ci eravamo reciprocamente promessi di fare anni prima qualora se ne fosse presentata l’occasione.

Hai mai ballato sotto la pioggia?

Non so ballare, mi imbarazzo tantissimo! Sotto la pioggia mi sono ritrovato più volte immobile, senza volermi riparare. La nudità dell’anima quando l’acqua ti accarezza è un momento magico, ed è più facile nascondere le lacrime se le guance sono già bagnate.

Esiste un libro che avresti voluto scrivere tu?

Evitando di citare i grandi classici, penso che la trilogia di Philip Pullman “Queste oscure materie” sia di rara profondità e bellezza, assai sottovalutata dal pubblico. Si, credo che avendo scritto una storia del genere ci si debba sentire davvero fieri.

La tua canzone preferita è…?

Ne ho diverse… Credo che sopra a tutte “Pensieri e parole” di Battisti, e “Sally” di Vasco siano pura poesia, ed hanno per me un valore particolarmente intenso dato il vissuto che vi ricollego. Così come molte altre però, per citarne alcune “Le lacrime di marzo” di Baglioni, “Inverno” di De Andrè, “Vivo per lei” degli O.R.O.

Che rapporto hai con la televisione?

Il tempo che dedico a rilassarmi sul divano di casa è veramente poco, ne è dimostrazione il mio televisore che è senza antenna, né digitale terrestre né satellite. Lo utilizzo esclusivamente per vedere film, ad ogni altra necessità di informazione oggigiorno risponde il computer.

E con il cinema?

Il cinema mi piace molto, anche se i multisala di oggi tolgono molto dello spirito caratteristico che si respirava qualche anno fa: ricordo ad esempio con nostalgia gli ultimi film che sono riuscito a vedere al Vittoria (a Varese, nd.r.). Fortunatamente piccole realtà come il Nuovo riescono – ancora – a sopravvivere. Quando vado al cinema, comunque, mi accompagno solo ad amici selezionati. Non sopporto avere al fianco partner o persone che ti parlino e distraggano durante la proiezione! Se invece si tratta di Allen, vado rigorosamente da solo.

Hai mai parlato al telefono per più di due ore?

Poche volte, ma sì, è successo, fortunatamente molto tempo fa. Ora preferisco dialogare a quattr’occhi con le persone, si tratti di argomenti piacevoli o meno.

Ti piacciono i proverbi? Ne usi uno più spesso?

C’è un proverbio che effettivamente uso abbastanza spesso, i miei amici di certo lo ricorderanno!! Ma è meglio evitare di citarlo qui! In generale però no, non amo i proverbi, perché sembrano dare per scontato aspetti della vita che invece credo siano personali e imprevedibili.

Hai tre righe per dire quello che vuoi a chi vuoi tu. Ti va di usarle?

Preferirei di no, ho cose bellissime e importanti da dire ad alcune persone, cose brutte e davvero cattive da dire ad altre. Le dirò tutte, ma occhi negli occhi con gli interessati!

Ti sei mai rapato i capelli a zero?

Non è ancora successo.

Intervista ad Andrea DeganiSe potessi cambiare una cosa (ma una soltanto) del tuo ultimo lavoro, che cosa sceglieresti? Il titolo? L’immagine di copertina? Altro?

Toglierei una poesia, perché ho realizzato col tempo che non è pienamente sincera riguardo i sentimenti descritti.

Quando scrivi, hai un lettore di riferimento oppure scrivi solo per te stesso?

Scrivo per me stesso, fiducioso che il lettore sappia rendere propria la mia poesia, interpretandola a seconda del suo vissuto e delle sue emozioni.

Tra due ore si parte per un viaggio su Marte: scegli tre oggetti da portare con te e un aggettivo per descrivere l’umanità ai marziani.

Un orologio, una penna, una macchina fotografica. L’umanità la descriverei come “contraddittoria”.

La cosa che più ti annoia, quella che più ti diverte e quella che più non sopporti.

Mi annoiano le persone logorroiche, soprattutto se di ciò che dicono non mi importa nulla.
Mi diverte insegnare ginnastica, lo spirito che riesco a tirare fuori nel farlo stupisce anche me!
Non sopporto la superficialità (e, purtroppo, il mondo in cui viviamo è terribilmente superficiale).

Stai già lavorando alla tua prossima pubblicazione? Se sì, ci regali un’anticipazione?

Per ora no, ho in testa solo l’idea di un romanzo, ma per ora si limita ad un abbozzo di trama: in fondo la prosa sarà un nuovo esperimento. Continuo ovviamente a scrivere poesia, che è il mio pane.

Prima di salutarci, l’ultima domanda è tua. Chiediti quello che vuoi, ma ricorda anche di risponderti.

Hai trovato difficile rispondere alle domande di questa intervista?

Ad alcune si, in particolare l’ultima: infatti, per evitare elegantemente il problema ho improvvisato questa risposta.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :