Intervista ad Antonio De Cristofaro. A cura di Elisabetta Bagli
In riferimento al preambolo contenuto nella prima domanda, rispondo in questo modo, ho studiato le lingue straniere moderne per poter girare il mondo e conoscere luoghi e genti a me sconosciute. Il paese in cui mi sarebbe piaciuto di più vivere era senz'altro la Gran Bretagna, ne ho studiato la lingua, le tradizioni, i costumi, la storia e la letteratura, nell'età giovanile posso dire che ne ero letteralmente infatuato! Vivevo come un sogno il fatto di poterci vivere un giorno. Infatti, vi ho soggiornato per sei mesi durante il mio primo anno di università. Mi sono trovato molto bene, avrei voluto restarvi per sempre ma, il desiderio di laurearmi il prima possibile e la mia situazione personale e familiare non me lo permise, ogni tanto mi ritrovo a rammaricarmene, purtroppo, gli avvenimenti della vita mi hanno condotto per altri lidi. Per onore di verità, devo anche ammettere che ora non nutro più quel rammarico che nutrivo negli anni passati. Amo vivere in Italia nonostante tutto ciò che accade, mi sento profondamente italiano anche se imbevuto di tanta cultura straniera, specialmente britannica e francese, i due paesi di cui conosco maggiormente la lingua e la letteratura.
No, ho sempre avuto la passione dello scrivere, durante le scuole superiori se nei temi il mio voto non era il più alto della classe ci rimanevo molto male. Ho sempre scritto per me stesso, senza pensare che un giorno avrei avuto la fortuna di pubblicare ciò che scrivevo. E' capitato per caso e ora ne sono felice. Quando viene pubblicata una storia che ho immaginato e scritto mi sento al settimo cielo.
Comincio col dire che la storia mi covava dentro da moltissimi anni, quando la misi nero su bianco ero in un particolare momento della mia vita. Non pensavo di pubblicarla, invece, proprio per caso, e per fortuna oserei dire, mi capitò di pubblicarla. Poi, dopo l'apprezzamento ottenuto in quel concorso letterario mi spinse a mettermi alla prova tentando di scrivere un vero e proprio romanzo, da lì è maturata la mia vera e propria carriera di autore.
Volevo scrivere una storia di una grande donna del passato, tra le figure femminili che avevo preso in considerazione c'era lei, Lucrezia, la quale durante una notte insonne mi apparve in sogno implorandomi di narrare la sua vicenda umana. Infatti, così feci, sono veramente compiaciuto di essere riuscito a venirne a capo. Non è stato facile, però, se ho contribuito in minima parte a rivalutare la figura di questa grande nobildonna del nostro migliore periodo storico, questo mi appagherà della dura fatica nel completarlo. Mentre lo portavo a termine pensai di voler scrivere un'altra storia al femminile per completare una trilogia di personaggi femminili, in tal modo intendevo pagare il tributo che debbo all'influenza delle donne nella mia vita dal momento della nascita fino a oggi.
- Nel 2014, un'altra donna entra nella tua vita: "Giada". Cosa puoi raccontarci di lei?
Con "Giada" ho terminato la trilogia di opere dedicate al mio lato femminile, al mio carattere e alla mia educazione affettiva e sentimentale. Giada è la proiezione dei sogni adolescenziali di un ragazzo follemente innamorato della sua bellezza, del suo portamento aristocratico e della sua innata classe. Proprio perché era un sogno non si avvererà ed è un bene che non si sia avverato. Poiché, in questo modo il protagonista continua a sognare la figura di una donna idealizzata che mai raggiungerà. Questo permette all'autore/protagonista di credere ancora nei sogni, nella speranza che un giorno possa incontrare e amare la donna dei suoi desideri.
Giada, che è il mio terzo libro, sta riscuotendo un successo che in cuor mio speravo, però, ero tormentato e insicuro della sua riuscita, invece il romanzo sta andando molto bene sia in termini di critica che di pubblico. Il fatto che il libro sia stato premiato in un concorso letterario a carattere internazionale mi infonde sicurezza e voglia di continuare a scrivere storie che possano essere pubblicate e apprezzate da un sempre più vasto pubblico di lettori. Sabato tredici di giugno, nel giorno del mio onomastico, sono andato a Parigi ed ho ritirato la targa "Paris" dalle mani del presidente della giuria, puoi immaginare la mia felicità e la mia commozione. E' stato senz'altro uno dei momenti più emozionanti della mia vita. Dopo avere ricevuto la targa ho ringraziato la giuria e il pubblico presente nel teatro strapieno parlando in francese, erano moltissimi anni che non parlavo la lingua, però, credo di essermela cavata discretamente bene. Ho sempre amato la lingua francese, del resto è stata la mia seconda lingua straniera che ho appreso. Infatti, dopo l'italiano, che è stata la mia prima lingua straniera, in quanto fino a sei anni la mia lingua materna era il dialetto campano, poiché sono nato in provincia di Caserta, ho iniziato a studiare la lingua francese alle scuole medie, devo dire che ci riuscivo abbastanza bene. Per ciò che riguarda i concorsi letterari, dico che un autore alle prime armi per farsi conoscere non può non partecipare ai concorsi letterari. Io l'ho fatto e mi reputo fortunato, perché fin dal primo libro essi hanno sempre avuto dei riconoscimenti nei concorsi a cui ho partecipato. Credo che la maggiore validità dei concorsi letterari risieda nel fatto di dare una spinta e una maggiore sicurezza nei propri mezzi per continuare a scrivere per arrivare a una pubblicazione. In ultima analisi, pubblicare ciò che si scrive vuol dire essere disposti a mettersi a nudo davanti a tutti i lettori che leggeranno quell'opera, e questo non è né facile né da tutti.
Certamente, ho finito di scrivere un romanzo in cui finalmente il protagonista è un uomo, il titolo è:"L'inganno". Spero di ricevere nel giro di brevissimo tempo l'opportunità di vederlo finalmente pubblicato. In effetti l'ho finito di scrivere circa due anni fa, nel frattempo ho completato un altro romanzo che si intitolerà:"Il perdente". Ora è in fase di revisione critica e testuale. Durante le vacanze estive mi accingo a scrivere il mio ultimo romanzo, racconterò in forma romanzata la storia di un grande personaggio storico. Però, di questo lavoro non voglio anticipare nulla. Per ora ho in mente solo il titolo. Quando l'avrò terminato finalmente mi prenderò un po' di riposo, poiché avrò portato a termine il programma che mi ero prefisso e che avevo esplicitato in una delle prime interviste rilasciate dopo la pubblicazione di Giada.
Link all'acquisto SinossiGiada è una ragazza bellissima, sognata e amata da tutti i suoi coetanei. Sfortunatamente per loro è fidanzata con il rampollo della famiglia più nobile della zona, ragazzo affascinante a cui tutte le giovani donne sarebbero state felici di cadere ai piedi. Nonostante questo, la vita della protagonista si snoderà tra difficoltà ed esperienze che la segneranno per sempre dal momento in cui decide di lasciare il suo bel fidanzato alla vigilia delle nozze. Parallelamente si svolge la vita del coprotagonista, da sempre segretamente innamorato di Giada senza mai avere avuto l'ardire né la possibilità di dichiararle il suo amore. Le due storie non si intrecciano mai, fino a un momento particolare della loro vita, quando si accorgeranno l'uno dell'altro, di quello che avrebbe potuto essere e invece non è stato.
Dettagli prodotto
Copertina flessibile: 252 pagine
Editore: David and Matthaus (15 gennaio 2014)
Lingua: Italiano
ISBN: 978-8898410903
Prezzo: € 20,90