Vi presento Lucrezia…ed il suo +1
Ognuno vive il mondo del travel blogging a modo suo e le blogger italiane ci provano a farsi largo nel mondo del web, in un angolo che sembra sempre di più tinto di rosa.
- Come ti chiami? – Lucrezia
- Quando e dove sei nata? – 27/12/1979 – Roma
- Cosa fai nella vita oltre a viaggiare? – Perché che altro c’è da fare? Scherzo, magari fosse possibile stare sempre “in viaggio” ☺ Faccio la mamma di un bimbo di quasi 2 anni, la compagna “amorevole” e lavoro nel web marketing turistico.
- Che formazione hai? -Laurea
- Da dove nasce la tua passione per la scrittura? -Ho sempre letto molto, vengo dal liceo classico e quando ero piccola mi piaceva scrivere. Nel tempo ho messo questa passione un po’ da parte ma grazie al blog (e soprattutto alla nascita di mio figlio) è ritornata fuori tanto che tutte le persone intorno a me (compresa mia madre e il mio capo) mi hanno chiesto “sei tu a scrivere? Scrivi bene!” :D
- Secondo te non è strano che oggigiorno tutti vogliano scrivere e vivere di scrittura, ma ben pochi amino leggere? – Si hai pienamente ragione, forse è lo stesso principio per cui siamo tutti bravi a “sentenziare” ma pochi sono riescono veramente ad “ascoltare”.
- Quando e perché è nata l’idea di aprire un blog? -Hai presente la scena del film “Una donna in carriera” in cui deve spiegare come le è venuta l’idea del progetto e lei spiega che stava leggendo una rivista e ha associato 2 argomenti per arrivare all’iniziativa? Non so perché ma mi viene in mente lei quando penso all’origine del mio blog. Ti spiego: dopo pochi mesi che era nato mio figlio alternavo due letture: 1. Il libro “Quello che le mamme non dicono” della blogger Chiara Cecilia Santamaria (nota per il blog Ma che davvero?”) 2. Viaggi e viaggetti di Sandro Veronesi… ho pensato “viaggi – figlio – viaggi –figlio” e poi PUFF! Mi è venuta l’idea!
- Sei diventata travel blogger nel momento in cui hai aperto il tuo blog? -No direi di no, mi sentivo così impacciata all’inizio, non sapevo come muovermi…forse ho iniziato a crederci quando ho iniziato a ricevere i primi commenti da blogger a me sconosciuti!
- A tuo modo di vedere, quali capacità e competenze deve possedere un bravo travel blogger? -Allora per me emozionare, emozionare ed ancora emozionare! Mi rendo conto che spesso quando dobbiamo partire e consultiamo un blog abbiamo bisogno di informazioni pratiche più che di “emozioni” o “ricordi” ma c’è poco da fare io sono sempre conquistata dall’empatia e poco dalla praticità :D
- Qual è l’aspetto del travel blogging che ti dà maggiori soddisfazioni? -Sicuramente un aspetto che ho iniziato ad apprezzare molto ultimamente è il fatto di poter conoscere persone che hanno la mia stessa passione!
- Qual è secondo te il rapporto fra giornalismo di viaggio e blog? -Nel bene e nel male un blog può essere aperto da tutti, in fondo si tratta della versione web del vecchio “diario segreto” mentre credo che per essere giornalista bisogna avere determinate competenze, una buona pratica e anche una certa dose di sano studio alle spalle. Per carità, esistono blogger che scrivono molto bene, ma questo non fa di loro dei giornalisti. La professione non si improvvisa.
- Consideri il ‘travel blogger’ un’attività professionale (presente o futura) o rimane solo un bellissimo hobby? – Mi piacerebbe potesse essere un’attività remunerativa ma nel mio caso è solo un hobby: quello che però sicuramente noto è che scrivere in un blog con costanza porta a formarsi delle competenze (dal copywrite all’editing delle foto alla gestione dei profili social) che possono essere poi spesi per delle attività lavorative.
- Un blog di viaggi può realmente diventare uno strumento di business? -In questo senso, vale quanto appena detto, attraverso la scrittura di un blog ci si può formare e poi si può “rivendere” la formazione acquisita come un valore aggiunto del proprio curriculum vitae.
- Cosa pensi del mondo del travel blogging italiano? -Credo stia crescendo molto e spero continui a farlo. So che in molti paesi europei ai travel blogger viene riconosciuta una maggior valenza e le collaborazioni con i travel blogger vengono sviluppate per permettere anche progetti costruttivi come la promozione del territorio: spero che l’Italia, che ha iniziato comunque in tal senso, continui sempre di più a procedere in questa direzione.
- In un web popolato da travel blogger al femminile. Come mai, secondo te, il mondo del travel blogging non è declinato al maschile? -Conosco bravi travel blogger maschi ma effettivamente non ce ne sono molti, non so bene il motivo: forse noi donne amiamo più raccontare, scrivere, argomentare, dilungarci, condividere…
- Ritieni che le donne percepiscano il viaggio in maniera diversa rispetto agli uomini? -Si è normale che le donne lo percepiscano in maniera diversa, io credo. È un po’ il principio del positivo e negativo, ying e yang, uomo e donna dal cui insieme ne consegue la completezza. Visioni opposte e contrarie che solo unite danno la pienezza…anche del viaggio!
- Secondo te esistono destinazioni che si prestano più di altre ad una vacanza al femminile? -Ma no non credo o comunque è difficile generalizzare: in ogni meta ci potrebbero essere attrazioni o attività da declinare al femminile (o al maschile). Poi dipende dagli interessi e dalle passioni personali.
- Quali sono secondo te i Travel Blogger più interessanti in lingua italiana? Domanda difficile non tanto per il problema di nominare uno in particolare quanto perché so con certezza che non ne conosco tanti che sicuramente sono validi, mi riprometto di leggere di più ma non sempre ci riesco. Ad ogni modo tra gli uomini (il travel blogger a uomo a cui pensavo prima) penso a Patrick Colgan di Orizzonti (https://patrickcolgan.wordpress.com/), tra le donne a Cabiria (http://triportreat.it/), Crinviaggio (http://www.crinviaggio.com/), Milly (http://www.bimbieviaggi.it/) e Farah (http://viagginelcassetto.com/)
- In assoluto qual è stato il post di cui vai più orgogliosa? Finora ce ne sono due “Avrei voluto concepire mio figlio in Laos, in Vietnam o in Cambogia“ (http://peekabootravelbaby.it/asia/vietnam-asia/) e “#sensomieiviaggi: Mangia, Prega e Ama (http://peekabootravelbaby.it/sensomieiviaggi-mangia-prega-e-ama/)” forse perché credo di essere riuscita a trasmettere le sensazioni che volevo e, spero, anche a far sognare un po’.
- Quale consiglio ti senti di dare a chi vuole intraprendere la professione di travel webwriter / travel blogger? -Premesso che non credo di essere esattamente la “guru” dei travel blogger in grado di dare consigli, quello che nel mio piccolo posso suggerire è di avere un’idea chiara e di cercare di “specializzarsi”: meglio essere ad esempio esperto di un’area in particolare piuttosto che un “onnisciente travel blogger”. Credo che la “specializzazione” aiuti a qualificarsi meglio, anche perché di blog di viaggi ce ne sono molti quindi la mia raccomandazione è di trovare un “quid” per cui voi possiate essere “gli unici esperti”!
- Sei di quelle che apprezzano o odiano i blogtour? -Direi di quelle che apprezzano perché mi sembrano una buona occasione per far conoscere il territorio sfruttando la passione, le competenze e la professionalità dei travel blogger, ma la verità è che personalmente non li ho ancora mai fatti: tra aprile e maggio me ne aspettano due e ti saprò dire meglio ;)
- Che tipo di viaggiatrice sei? Lo ammetto sono di quelle cui piace organizzarsi prima: mi documento, leggo, mi informo su eventuali mostre od occasioni speciale, prenoto l’hotel prima…insomma pianifico molto e mi piace un casino!
- Cosa ne pensi dei viaggi in solitaria? Li hai mai fatti? -Credo che viaggiare in solitaria permetta di apprezzare la vera essenza del viaggio, ma devo essere onesta io di viaggi zaini in spalla non ne ho mai fatti. Il mio unico viaggio in “solitaria” è stato dopo la laurea quando sono stata qualche mese a Parigi da sola, ma mi ero comunque appoggiata ad una scuola che mi aveva aiutato a trovare l’alloggio da una famiglia (che poi era una ragazza da sola) e la scuola dove studiare francese.
- Dove e quando affidarsi invece ai tour operator? -Tour operator? Cosa? Ahahah scherzi a parte proprio per lo stesso principio per cui io pianifico mi piace organizzarmi tutto da sola senza affidarmi ad agenzie di viaggio però a volte forse l’aiutino per lunghi viaggi può essere utile.
- Qual è la situazione più difficile che hai dovuto affrontare durante uno dei tuoi viaggi? -Mi viene in mente quando sempre a Parigi mi hanno rubato la borsa con tutti i documenti, il portafoglio , la macchina fotografica ecc. Oltre chiaramente il dispiacere mi sono trovata in difficoltà a dover affrontare tutto da sola, per non parlare di quando sono arrivata all’aeroporto a Roma e come documento avevo la denuncia di furto scritta in lingua francese… le vere comiche! ;)
- Anche la cucina è un’avventura, qual è il piatto più strano che hai mangiato? -Me ne vengono in mente diversi: il pho in Vietnam (una sorta di zuppa di spaghetti), il frutto del drago in Cambogia, la deep dish pizza a Chicago e l’Okonomiyaki a Tokyo!
- C’è un personaggio (scrittore, giornalista, viaggiatore del passato) che ispira la tua filosofia di viaggio? -Quando ho fatto il giro del Laos, Cambogia e Vietnam ho letto il libro di Corrado Ruggeri “Farfalle nel Mekong”, ho avuto anche l’occasione di ascoltare una sua lezione durante un corso di marketing in moda e beni di lusso e sono rimasta affascinata: il suo approccio, i suoi viaggi, il suo stile…decisamente conquistata!
- Quali emozioni provi prima di avventurarti in un nuovo viaggio? E al ritorno? -Prima pura adrenalina dopo sicuramente malinconia, ma anche uno stimolo a pensare alla prossima meta!
- Quale film e quale libro consiglieresti sull’argomento viaggi? -Un libro classico ma sempre stupendo è “Un indovino mi disse” di Tiziano Terzani. Prima di andare in Bretagna ho letto un delizioso romanzo intitolato “Noi due come un romanzo” dove Belle-île fa da sfondo a una bellissima storia d’amore (io ho anche soggiornato nel curioso hotel menzionato nel libro). Per quanto riguarda i film ce ne sono molti che non parlano espressamente di viaggi ma in cui la città fa da padrona e che secondo me vale la pena vedere: Berlino in Goodbye Lenin, Parigi nel favoloso mondo di Amélie e in Midnight in Paris, Tokyo in “Lost in translation”, Angkor Wat (Cambogia) in “I due fratelli”. Mentre come film che parla proprio di Viaggio per lo più al femminile raccomando “Viaggio sola”: la protagonista (Margherita Buy) gira per hotel come “mistery guest” per testare gli hotel….il lavoro dei sogni!
- Come scegli una destinazione di cui parlare nel tuo blog? -Per me è molto importante avere delle foto della meta dove sono stata perché credo che sia determinante riuscire a raccontare visivamente il proprio viaggio e corredare con le immagini le proprie parole: questo significa che il mio compagno si deve impegnare molto visto che è lui il fotografo ufficiale!!
- Ritieni che i social network stiano cambiando il modo di viaggiare? -Grazie ai social si riesce a viaggiare insieme al blogger: scegli un hashtag, lo segui e puff sei in ogni meta con lui e segui il suo sogno diventare pian piano realtà!
- Mappa o navigatore? In questo sei vecchio stile o prediligi la tecnologia? -Mappa per avere un’idea di come sia sviluppata la meta di viaggio e delle distanze ma poi navigatore (magari pure “parlante”) per le operazioni pratiche!
- Quando scrivi un post su una località che hai visitato, quali sono gli aspetti a cui presti maggiore attenzione? -Come ho già scritto per me quello che conta sono due fattori 1. Le emozioni 2. Le foto (e vabbè pure qualche informazione utile…). In ogni caso quando poi visito un luogo cerco di non limitarmi a vedere le attrazioni principali ma di trovare anche qualche curiosità o qualche aspetto peculiare.
- Una località che hai visitato e che ti è rimasta nel cuore? -Belle ȋle en mer in Bretagna, il suo spirito hippy, il porticciolo, il panorama, il pesce e i formaggi francesi…fantastique! Pensa che il principale mezzo di trasporto è l’autostop!
- La tua wishlist per il 2015? -La domanda casca a fagiolo, ti basta leggere il mio post sui #traveldreams2015: http://peekabootravelbaby.it/miei-traveldreams2015-con-mio-figlio/
- Qual è la prima cosa da pianificare quando si sceglie una meta? -Io vedo subito i voli per cercare di cogliere le tariffe migliori!
- Come risparmiare nei viaggi? -Una buona soluzione può essere di scegliere l’appartamento per soggiornare in modo che per i pasti si possa essere liberi e non essere obbligati ad andare sempre al ristorante: oltretutto in questo modo si ha la possiblità di andare ad esempio nei mercati locali, scegliere i prodotti tipici (gustando così la cucina locale) e ovviamente si risparmia!
- Di tutti i Paesi che hai visitato in quale ti piacerebbe vivere e perché? -Qualche anno fa ho fatto uno stage ad Edimburgo: è una città piccola ma nonostante ciò c’è molta offerta culturale dal cinema, al balletto, agli spettacoli alle mostre. In quei mesi sono stata molto bene….certo l’unica mia remora sarebbe il freddo, un po’ troppo per i miei gusti!
- Qual è il segreto per godersi al massimo un viaggio di pochi giorni? -Dal mio punto di vista l’organizzazione e lo studio: approfondendo prima cosa vedere cosa fare si riesce poi a sfruttare al meglio i pochi giorni che si hanno a disposizione!
- Il posto che non hai ancora visitato ma che sogni da una vita? -Giappone! In verità, come ho scritto nel post sui #traveldreams2015 quando ero piccola sono stata qualche giorno a Tokyo, ma solo lì e quell’assaggio mi ha fatto venire ancora più voglia di scoprire una terra per me magica.
- Il primo pensiero quando torni a casa dopo un lungo viaggio? -Il prossimo viaggio? Giuro!
- Quali sono i tuoi progetti a breve termine? E quelli sul lungo periodo? -Sto cercando di far crescere il mio blog scrivendo in maniera più costante. Da poco ho iniziato una collaborazione con Picci e per loro recensirò i prodotti che mi inviano in viaggio. Come ho già scritto poi tra aprile e maggio mi aspettano due blog tour e poi ovviamente viaggi, viaggi e ancora viaggi!
- Essere una travel blogger significa creare un legame speciale con i lettori. Cosa ti ha dato e continua a darti questa esperienza a livello umano? -In qualche occasione mi è capitato che qualche lettrice mi scrivesse per avere dei consigli e questo mi ha riempito di orgoglio, ma ciò che amo di più è costruire proprio dei rapporti “reali” (diciamo “offline”) con altre blogger, forse è proprio l’aspetto per cui vale la pena aprire un blog.
Ti ringrazio per avermi concesso un po’ del tuo tempo aprendomi il tuo mondo e sono contenta di averti come ospite tra le pagine del mio blog.
Dove puoi trovare Lucrezia?
Sul suo blog: Peekaboo travel baby
Indirizzo mail: [email protected]
Facebook: https://www.facebook.com/peekabootravelbaby
G+: https://plus.google.com/u/0/+LucreziaPettinatoPeekabooTravelBaby
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