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Intervista al consulente Creativo per Dolce & Gabbana Make Up: Pat McGrath

Creato il 21 ottobre 2011 da Dg_victims @DG_VICTIMS
Intervista al consulente Creativo per Dolce & Gabbana Make Up: Pat McGrath Una vita itinerante, sempre in volo, ma parlandole si intuisce che la frenesia la fa stare bene. Vive a New York, ma ha casa anche a Londra, nel quartiere di Maida Vale. Pat McGrath, cresciuta a Northampton negli anni Settanta e Ottanta, appena poteva faceva brevi fughe nella capitale per respirare l’aria di King’s Road, era il momento dei New Romantics. Pat ha mosso i primi passi da truccatrice proprio nel mondo musicale, seguendo cantanti in tour per il mondo. Poi si è fatta strada nella moda ed è diventata una delle più richieste makeup artist. Oggi è Consulente Creativo per Dolce & Gabbana Make Up. Ci racconta i suoi esordi?  Sono sempre stata innamorata dei trucchi, sin da quando ero bambina. È una passione che ho ereditato da mia mamma, mi ha incoraggiata. Amavo giocare con i colori, truccavo anche le bambole. Qual è la caratteristica che fa dire: “Quel trucco l’ha fatto Pat”?  La mia firma è la pelle naturale, la vera base di ogni makeup. È necessaria anche per osare il trucco più coraggioso. La meta è raggiungere la perfezione, si possono anche mettere gioielli o applicazioni di ogni tipo, ma la cosa più importante rimane la tela su cui dipingere. La sua texture di culto?  Mi piacciono gli estremi. Il mat con il gloss, il lucido con l’opaco, il brillante. Amo giocare con gli opposti. E il divertimento fa parte del mio lavoro. Si definirebbe una trendsetter?  Come makeup artist so di influenzare il mondo della moda, almeno quello delle sfilate, ma nello stesso tempo subisco l’influsso del cinema, della musica, dell’arte e soprattutto delle persone che mi circondano. Mi capita spesso di osservare ragazze per strada, guardo come sono vestite, come si truccano. Esiste un “Italian touch”?  È l’uso e la ricchezza dei colori, le tonalità molto decise ma sempre in accostamenti raffinati. Sono i toni porpora, i rossi, è il profumo delle rose siciliane. C’è una specie di telepatia fra me e Stefano e Domenico. Lavoro a stretto contatto con loro e mi ispirano costantemente. So cosa amano e cosa detestano, conosco i loro gusti e ci completiamo. Qual è l’aspetto più bello del backstage? Essere sempre di corsa. Adoro il ritmo frenetico, mi dà energia. 

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