Ieri (24 novembre) la presa di posizione di AddioPizzo, che ha chiesto le dimissioni di Raffaele Lombardo, a causa del suo coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Catania su mafia e politica. Nonché la replica del governatore.
Ed oggi siamo voluti tornare sull’argomento con il senatore del Partito Democratico Giuseppe Lumia, componente della commissione antimafia.
- Cosa ne pensa della lettera che AddioPizzo ha inviato al governatore Raffaele Lombardo?
“Sono sicuro che i ragazzi di Addiopizzo sapranno valutare le considerazioni di Pina Maisano Grassi, di Giosuè Marino e Tano Grasso, punti di riferimento importanti del mondo antiracket e dello stesso movimento.
Allo stesso tempo credo sia necessario focalizzare l’attenzione sui fatti e allora vedremmo che oggi in Sicilia abbiamo un governo regionale composto da persone di alto livello come Caterina Chinnici, figlia dell’inventore del pool antimafia, Massimo Russo, ex magistrato antimafia, Giosuè Marino, ex prefetto antiracket e Marco Venturi, protagonista della scelta di Confindustria di espellere gli imprenditori che pagano il pizzo, solo per citarne alcuni; abbiamo cancellato l’Agenzia regionale rifiuti e acque, centro del potere cuffariano guidata da un suo uomo pagato più di 500 mila euro all’anno; abbiamo ridotto le Asl, strutture di spesa e clientelismo; abbiamo bloccato l’affare termovalorizzatori, di 4 miliardi di euro, bandito in modo irregolare e su cui aveva messo le mani la mafia; abbiamo approvato una legge per ripubblicizzare la gestione del servizio idrico e un’altra per riformare il sistema dei rifiuti degli Ato.
Stiamo cercando di dettare l’agenda politica del governo regionale con un percorso rigoroso di riforme per fare l’antimafia dei fatti e cambiare la Sicilia. Se Lombardo ci sta, bene! Altrimenti ritiriamo il consenso. Fino ad adesso Lombardo c’è stato. Ecco, mi piacerebbe confrontarmi con loro su questi argomenti.
- E della replica del governatore?
Non è un mistero che ci sono partiti, frange di partiti ed esponenti del centrosinistra le cui posizioni di contrasto nei confronti del governo regionale e del Pd, ben alimentate da certa stampa, coincidono con quelle del centrodestra berlusconiano, dell’utrista e cuffariano. Il piccolo obiettivo – rosicchiare voti al Pd e tornare all’Ars – può giustificare tutto, anche ragionare come il centrodestra e bloccare la migliore lotta alla mafia fatta in Sicilia.
I primi insieme ai secondi, in crisi d’astinenza da potere clientelare e affaristico-mafioso. Ad entrambi non interessa cambiare la Sicilia, infatti, non entrano nel merito di come combattere la mafia, di come smantellare i sistemi di potere nella sanità, nei rifiuti, nell’energia … ciò è possibile solo con le riforme e non certo con gli slogan, con i comunicati stampa e con gli articoli sui giornali, con la disinformazione e la diffamazione.
Così si fa proprio il gioco della malapolitica e della mafia.
- Che ne pensa, infine, dell’atteggiamento “politico” di AddioPizzo?
Non credo che i ragazzi di Addio Pizzo abbiano voluto esprimere un giudizio politico, piuttosto una preoccupazione su cui, peraltro, fa buon gioco un’informazione più interessata al populismo e alla demagogia che ai fatti.
AddioPizzo non è un movimento né di destra, né di sinistra. AddioPizzo ha tutto il diritto di criticare la politica. Preferisco un’AddioPizzo critica, che passiva e omologata al sistema di potere. Devono sentirsi liberi di fare le proprie scelte anche contro Lombardo.
Naturalmente questa scelta politica su Lombardo avrebbe dovuto richiamare altre scelte che sino ad adesso non ho visto compiere. Ad esempio, mentre su Lombardo ci sono solo indiscrezioni senza che siano emersi fatti che meritano una tale presa di posizione, per Berlusconi, le cui responsabilità morali e politiche sono accertate e inequivocabili relativamente al processo Dell’Utri, non hanno mai chiesto le dimissioni.
- È un comitato strumentalizzato o resta ancora genuino come agli inizi?
No. Addio Pizzo continua a svolgere una preziosa funzione antimafia sociale ed educativa. Ai ragazzi dico: entriamo nel merito delle questioni e confrontiamoci su come una politica volta alla legalità e allo sviluppo debba fare antimafia… al di là del quotidiano bombardamento mediatico e le strumentalizzazioni che provengono da certa stampa e da chi vuole a tutti i costi far fallire questa esperienza che sta colpendo la mafia come non è mai stato fatto nel governo della Regione, con un presidente che si è sottoposto ad un confronto pubblico, facendo i nomi e i cognomi e rispondendo a tutte le domande poste.
La questione sollevata da Addio Pizzo fa riferimento a sospetti di collusione mafiosa sui quali è necessario che la magistratura faccia piena luce. Se soltanto uno di questi fosse confermato non esiterei a chiedere le dimissioni al governatore.