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Intervista alla scrittrice nadia boccacci

Creato il 27 luglio 2012 da Ale27 @alessandrobagn1
 Intervista di Alessandro Bagnato alla scrittrice Nadia Boccacci.
1-    Ciao Nadia e benvenuta nel mio blog, vuoi presentarti ai miei lettori? Grazie a te di avermi invitata. Mi chiamo Nadia Boccacci e sono un’insegnante con la passione per la scrittura.
2-           Leggendo tra le righe del tuo “Background” ho notato un qualcosa che mi ha  incuriosito. Infatti, ti sei laureata in “Lingue e letterature straniere moderne” e insegni in una scuola primaria. Ci parleresti di queste due esperienze? Parlaci della tua esperienza all’interno dell’università. Dove ti sei “Laureata”? Perché decidesti di iscriverti a questo corso di laurea? INTERVISTA ALLA SCRITTRICE NADIA BOCCACCIMi sono laureata a Firenze, nella facoltà di Lettere e Filosofia, con il Corso di Laurea in Lingue e Letterature straniere moderne. Fu una scelta dettata dal cuore…ho sempre amato la letteratura e ogni tipo di lingua, intesa come strumento di comunicazione, oltre che come mondo incantato fatto di tradizioni e di storia… Il mio percorso all’interno dell’Università fu molto interessante e mi permise di approfondire tematiche e argomenti che avevo a cuore, attraverso un piano di studi piuttosto flessibile.
3-    Passiamo ora all’altro punto della precedente domanda. Insegni attualmente in una scuola primaria? Ci parleresti di questa tua esperienza? In che scuola insegni precisamente? Come pensi che sia la situazione italiana delle “scuole primarie”? Che tipo d’esperienza è lavorare in queste scuole? Lavoro nella scuola primaria da molti anni e sono molto felice di questa scelta. Lavorare con i bambini è molto stimolante e gratificante… trasmettere loro nuove conoscenze e farli crescere è un’esperienza  unica. Insegno nella “Scuola Primaria di Gracciano” ( Colle di Val d’Elsa, Siena). La situazione nelle scuole italiane in questo momento è un po’ delicata, a causa della riforma in corso, che prevede tagli al personale e diminuzione delle ore di contemporaneità delle insegnanti, ma la scuola primaria italiana è una delle migliori a livello europeo e… ce la caveremo.
4-   Consiglieresti questo tuo percorso di vita, che ti ha “premiato” nel lavoro, a chi oggi stesso si trova nelle aule dell’università italiane a discutere l’ultimo esame e poi la “fatidica” Laurea? Parlaci della tua esperienza accademica. Consiglierei questo mio percorso lavorativo a chiunque ami l’insegnamento. Non si può insegnare senza amare questo lavoro. E’ una sorta di missione, di impegno umano , oltre che un “mestiere”.
5-     Un altro punto su cui vorrei soffermare, ancora con te, è questa tua vena creativa che ti porta a scrivere sia poesie e sia testi di narrativa. Da dove nasce questa passione? Dov’è possibile leggere qualche tua poesia? Che differenza intercorre, premesso che ci sia, tra la poesia e la narrativa? La passione per la scrittura nasce molti anni fa, da bambina, per un bisogno, un’urgenza interiore di tradurre in parole scritte le sensazioni e le emozioni. Scrivo poesie e narrativa perché ne sento la necessità. Sono due forme di scrittura diverse, ma in entrambe la parola ha una valenza molto forte , è significato e significante, contenuto e forma, sonorità e precisione.  Il lessico ha un valore importante in tutti i miei scritti e forse è questo amore per la forza del linguaggio a farmi amare sia prosa che poesia.
6-       Nadia, ora parliamo delle tue continue pubblicazioni. Hai pubblicato il romanzo dal titolo “Uno sguardo perso nel vuoto” con il Gruppo Albatros. Ci parleresti di questo tuo libro?  Qual è l’intreccio che fermenta la storia di questo tuo libro?  Quali sono gli anni di sviluppo della storia? Dov’è ambientato? Su chi hai intrecciato la storia? Perché decidesti di scriverlo? Ci parleresti della scelta del titolo per questo tuo libro? Nadia, ci parleresti della tua esperienza con il Gruppo Albatros? Perché decidesti di pubblicare il tuo romanzo con loro? “Uno sguardo perso nel vuoto” è il mio romanzo d’esordio. Ho cominciato tardi a pubblicare, fino a un paio d’anni fa non avevo mai spedito a case editrici nessun  mio manoscritto, forse per insicurezza, o più semplicemente perché lo scrivere è sempre stato per me un’esigenza, un desiderio, un piacere immenso, a volte addirittura una terapia, al di là della pubblicazione, a cui non avevo mai pensato. Questo libro parla di una situazione coniugale sull’orlo della crisi, mostrando i pensieri e le introspezioni dei protagonisti. Nora è una donna del nostro tempo, dove è facile perdersi e difficile incontrarsi, dove il “noi” troppo spesso soccombe, in preda ai capricci di un ego invadente. L’introspezione è spesso la regina dei miei racconti e dei miei romanzi. Mi piace indagare nell’animo umano.  In “ Uno sguardo perso nel vuoto” la struttura del testo prevede uno slittamento del punto di vista, per offrire l’opportunità ai vari personaggi di raccontarsi. Il titolo nasce dall’idea degli occhi come specchio dell’anima: uno sguardo che si perde nel vuoto mostra un uomo che si allontana, che non riesce più  a vedere, anche se guarda. C’è l’idea della perdita dell’entusiasmo  e l’ingresso nel buio della routine e della crisi. Il romanzo ha come cornice Firenze, ma c’è un capitolo che parla di Positano e di Napoli. 7-     Dopo questa prima esperienza, hai pubblicato il romanzo dal titolo “In viaggio con te” edito da Edizioni Butterfly. Ci parleresti di questo tuo libro?  Qual è l’intreccio che fermenta la storia di questo tuo libro?  Quali sono gli anni di sviluppo della storia? Dov’è ambientato? Su chi hai intrecciato la storia? Perché decidesti di scriverlo? Ci parleresti della scelta del titolo per questo tuo libro? Ci parleresti della scelta per la copertina di questo tuo romanzo? “In viaggio con te” è un romanzo sull’amicizia. Direi che è la storia di un’amicizia straordinaria, raccontata da una donna matura che ripercorre la sua vita sul filo della memoria. Vale e Linda, due bambine che diventano adolescenti e poi donne, sono le protagoniste del romanzo.  Una delle due purtroppo, però, partirà per un viaggio senza ritorno, strappata precocemente alla vita e lascerà l’amica in preda a un dolore intenso e profondo. L’idea di scriverlo è nata da esperienze dolorose vissute all’età di vent’anni , quando ho perso una cugina e due compagne di scuola. Il titolo ruota sull’idea del viaggio che è il percorso della vita e l’altro viaggio, quello verso un mondo parallelo e sconosciuto,quindi viaggio nella vita e verso la morte…ma in ogni caso, nonostante tutto, è un viaggio in fieri, che le due protagonista compiono insieme. E’ stato indetto un concorso fotografico dalla Buttrefly edizioni per la copertina. Hanno vinto Gaia Brusotti( foto di copertina) e  Lorenzo  Calosi ( foto di quarta). Volevo che la copertina trasmettesse la dolcezza e la delicatezza di un’amicizia vera, piena d’incanto…
8-   Il tuo romanzo dal titolo “In Viaggio con te” vede due protagoniste principali, e queste sono: Vale e Linda. Chi sono Vale e Linda? Perché decidesti di intrecciare la storia del tuo romanzo sulla loro figura? Cosa rappresentano in realtà?  I lettori del tuo romanzo si potrebbero identificare in loro? Se sì, perché? Che messaggio vorresti dare ai tuoi lettori con l’aiuto dei tuoi personaggi? Vale e Linda sono due grandi amiche. Rappresentano il sogno di un sentimento puro e autentico, insito in ognuno di noi. Le ho scelte per il mio romanzo perché sono fresche e sincere, dolci e intense, effervescenti e disperate… Sono buio e luce, dolore e gioia, disperazione e speranza… Chiunque può identificarsi in loro, secondo me, perché in qualche modo simboleggiano la vita stessa .
9-   La tua storia, su cui si basa l’intreccio del tuo romanzo, non potrebbe rischiare di essere definita banale da chi legge il tuo testo? Può essere visto il tuo testo come un dattiloscritto già visto e rivisto? Cosa rende unica la tua opera? Cosa rende la tua opera migliore rispetto quelle del tuo stesso genere o di altri generi? Non sono io che devo dire se il mio testo è migliore di altri con un argomento simile, il giudizio spetta ai lettori… Io posso dire soltanto che ho voluto raccontare questa storia in modo particolare, in un’alternanza di buio e luce, come se fossero due storie parallele all’interno di una stessa narrazione. Il libro è nato così, in pochi mesi, senza rifacimenti e ritmi imposti successivamente. Era uno slancio e un’altalena che avevo dentro e che ho proposto nell’incanto luminoso di momenti freschi e spensierati e nel buio cupo di momenti devastati dall’angoscia, in un compendio di emozioni e sensazioni diverse, collaterali, eppure  fortissime. Personalmente, anche come lettrice, ritengo che i contenuti siano importanti, ma lo sia ancora di più il modo in cui vengono affrontati e trasmessi. Ho curato molto il linguaggio, perché la parola è lo strumento più alto della comunicazione e trasmette con trasparenza e precisione impressioni e sensazioni.
10-   Ci daresti un giudizio sulle tue opere? Come ritiene che sia la tua opera dal punto di vista della commerciabilità? Credo che qualsiasi lettore possa approcciarsi ad esse senza difficoltà. Sono romanzi per tutti, che affrontano tematiche comuni, in cui chiunque può immedesimarsi.
11-     Nello scorrere lo sguardo nella tua biografia, ho notato che hai vinto il concorso indetto dall’edizioni Butterfly, denominato “Sussurri dal cuore..e dalle tenebre”. Ci parleresti di questa tua esperienza? Dove possiamo leggere questi tuoi scritti che ti hanno permesso di vincere il concorso? Ho partecipato con il racconto “Come uno sconosciuto” che è un thriller psicologico, e con la poesia  d’amore “Io e te” e sono risultata vincitrice. Le due opere faranno parte di un antologia, che avrà lo stesso titolo del concorso, in uscita a ottobre, per conto della Butterfly Edizioni.
12-     Nadia, ma alla fine quando scrivi ti accosti a qualche scrittore, autore, pensatore, del tuo stesso genere o di altri? Quando scrivo non penso a nessun autore in particolare, ho un mio stile personale che sicuramente è scaturito anche dalle mie varie e continue letture.
13-   In cosa punti quando scrivi? Punti di più al linguaggio dei tuoi scritti o miri di più al contenuto, ossia, all’intreccio? Ripeto, sono entrambi importanti, ma anche la storia più bella, se non è raccontata bene non ha valore, secondo me. Per questo sono molto attenta al linguaggio e allo stile, cercando di evitare retorica e banalità.
14-     Il tuo sogno è quello di diventare un autrice di massima fama? Perché? E come pensi di arrivarci? Non ho mai pensato di diventare famosa. Chi scrive per passione non pensa mai a questo. Ho pensato, semmai, di far conoscere i miei libri, una volta pubblicati, per dare un senso alla pubblicazione stessa e per andare incontro alla mia casa editrice ( Butterfly edizioni ) che crede molto in questo libro.
15-     Hai coinvolto altre persone nei tuoi progetti? Se è sì, perché? Te la senti di svelarci qualcosa?! I miei progetti ruotano intorno a me e alla mia casa editrice ( Butterfly edizioni, CE del secondo romanzo)
16-  Ci sapresti dire dove possiamo acquistare i tuoi libri? I miei libri sono  ordinabili e  acquistabili in qualunque libreria,  su tutto il territorio nazionale  e online al seguente indirizzo  ( [email protected] ) oppure  contattandomi privatamente, per averlo con dedica  ( su fb :  profilo di  Nadia Boccacci , indirizzo e mail  : [email protected]) 17-     Ci daresti qualche link per poterti seguire ed essere aggiornati sulle tue attività? Invito i lettori a seguirmi sul mio blognadiaboccacci.wordpress.com e sulle mie pagine di fb   UNO SGUARDO PERSO NEL VUOTO IN VIAGGIO CON TE
18-     Ci sveleresti i tuoi progetti odierni e quelli futuri? Di cosa ti stai occupando ora? Ho appena finito di scrivere quattro racconti e alcune poesie per concorsi letterari vari, ( Il mondo che vorrei , Impronte d’amore…) al momento ho ripreso con gioia la stesura del mio terzo romanzo, dal titolo “I colori che ho dentro”.  A breve farò un viaggio in Olanda proprio per approfondire tematiche che affronto in questo libro.
19-   Vedi la scrittura di altri generi letterari oltre a quelli già pubblicati nel tuo futuro? Credo di mantenermi su questo genere, che è quello che sento più vicino.
20-   Sono solito chiudere le mie interviste con una domanda alla “Marzullo”. Per te Nadia, l’uomo viaggia da solo o viaggia con se stesso? L’uomo non è mai solo,viaggia sempre con se stesso (e con un libro)… perché il libro è un amico sincero che non ci lascia mai soli.
Grazie di essere stata nel mio blog e di avermi concesso questa intervista. Grazie a te di avermi dato questa opportunità.

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