All’anagrafe mi registrarono come Anna Carolina De Mitri, ma tutti mi chiamano Carol. Sono nata 23 anni fa in un piccolo paesino della provincia di Lecce il cui nome, Carmiano, non vi dirà nulla perché non è mai successo nulla che vi abbia dato l’occasione di memorizzarlo. Neanche un omicidio. Mi accingo a frequentare l’ultimo anno della facoltà di giurisprudenza all’Università del Salento e spero di poter fare il giudice un giorno perché se c’è una cosa che proprio non sopporto, al pari di un abbinamento sbagliato, sono le ingiustizie, sopratutto contro i minori e gli indifesi. Probabilmente sono la reincarnazione di Giovanna D’Arco vista anche la mia passione smodata per il look androgino.
Da quanto tempo ti interessi di moda?
Il mio primo ricordo legato alla moda risale all’età di 6 anni, quando, dopo essermi rifiutata per anni di conciarmi come una “bambina” (portavo i capelli cortissimi e vestivo sempre in tuta), per la gioia di mia madre decisi di indossare per la prima volta un completo con gonnellina a pieghe e camicetta a fiori. Non so perché lo feci, ma da allora non mi sono più fermata. Anzi. Ho riempito il mio armadio quasi fino a farlo esplodere, specializzandomi, come ogni fashionista che si rispetti, in calzature.
Perché nelle donne c'è tutto questo amore per le scarpe?
Sfido chiunque a trovare una donna che non sia attratta dalle scarpe, di qualunque tipo esse siano. Credo che questo amore, spesso incontrollato, sia dovuto al fatto che le scarpe prima di ogni altro accessorio, rivelino una prima caratteristica della persona: dolce ed alla mano sono le ragazze con le ballerine, sexy e sicure di sé quelle che incedono su un tacco 15, sportive e dinamiche le amanti delle sneakers.
Qual è il tuo modello preferito e perché?
Il mio modello preferito di calzatura, attualmente, è la zeppa. Grazie anche ad una rivisitazione in chiave moderna di questo tipico modello degli anni 80, mi sono appassionata e ne sono diventata una vera maniaca. Sanno infatti darti lo slancio che ti offre il tacco per farti sentire più sensuale, ma senza soffrire troppo.
Preferisci possedere tante paia di scarpe a un prezzo basso a discapito della qualità variando spesso oppure poche e di qualità pregiata?
Dico una banalità: preferirei un rapporto qualità/prezzo che non faccia soffrire né il piede né il portafogli. Mi rendo conto però che spesso non è possibile. Allora dipende dalla scarpe. È un evergreen o solo una tendenza di passaggio, un modello che già il prossimo anno mi vergognerò di indossare? A seconda della risposta, decido se fare un giro nei mercatini o acquistare in negozio.
Quali sono le caratteristiche che valuti nella scelta delle scarpe?
Spesso non uso criteri nella scelte delle scarpe: è amore a prima vista, un colpo di fulmine, un’attrazione fatale (queste ballerine in pelle con pon-pon ne sono un esempio). Sono loro a scegliere me. Alle volte baso la mie scelte sulle necessità del momento, su quello di cui ho bisogno.
Che rapporto c'è tra scarpa e umore?
Scarpe ed umore sono intimamente legate. Potrei essere la persona più elegante del mondo, ma se non lo sentissi “dentro”, se cioè fossi di pessimo umore, non riuscirei mai ad indossare una scarpa con il tacco e sentirmi a mio agio.
Hai un colore che compare più frequentemente nella tua scarpiera?
Forse uso ed abuso troppo del nero. Esagero anche con il marrone ed il beige.
Qual è il valore aggiunto che percepisci nelle calzature italiane?
La qualità. Sono scarpe ben fatte, rifinite, che utilizzano i migliori materiali possibili. Non a caso ne risente anche il prezzo. E poi la creatività italiana è pari solo a quella francese in fatto di moda.
È possibile esprimere la sensualità attraverso le scarpe? In che modo?
Recentemente ho letto un articolo su una ricerca americana che dimostrava che non erano le scarpe a far apparire sensuale una donna all’occhio maschile, bensì l’andatura della camminata, indipendentemente dall’altezza della suola. Sono d’accordo. Si appare sexy se ci si sente sexy a prescindere da quello che si indossa. Il massimo della sensualità? Un paio di scarpe con tacco e plateau in vernice rossa.
Con quale criterio scegli le scarpe adatte ai tuoi outfit?
In base al tipo di giornata, agli impegni, al tempo. Non mi sognerei mai di indossare un paio di sneakers ad una festa così come non andrei mai all’università con i tacchi o in giro a fare spese in ballerine se piove!
Ti viene in mente qualche altro settore legato alla creatività (musica, fumetti, letteratura, cinema, design...) in cui le scarpe hanno un ruolo importante?
Penso a Lady Gaga ed alle Armadillo shoes di McQueen, alle celebri scarpette rosse della fiaba di Andersen, alle tipiche scarpette a punta in legno olandesi, ai sandali in cuoi fatti a mano nella splendida Otranto. In un modo o nell’altro, le scarpe definiscono una caratteristica ben precisa delle persone o dei luoghi cui appartengono.
Quale sarà la tua prossima calzature oppure una tendenza futura che prevedi?
I miei prossimi acquisti saranno uno stivaletto stile cowboy dal tacco medio ed una stringata nera, lucida, dal taglio maschile.
Link dove è possibile seguirti?
Il mio blog si chiama I Like (http://ilikebycarolina.blogspot.com/) perché il filo conduttore è appunto quello che mi piace, con un occhio sempre di riguardo all’aspetto fashion delle cose. E poi, nell’era di Facebook, siamo tutti abituati a sottolineare quello che ci piace, giusto?
Un pensiero sulle calzature per concludere l'intervista?
Che si tratti di scegliere una scarpa eccentrica e vistosa o un anonimo stivale un po’ fuori moda, l’importante è indossare quello con cui ci si sente a proprio agio, perché le mode passano, ma la vostra personalità resta.
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