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Intervista: cinque domande al Maresciallo Maggio

Da Eraniapinnera @EraniaPinnera

gioco pericoloso, maresciallo maggio!Il mio Giubileo per festeggiare i miei trent’anni di vita sulla Terra (CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA AGGIORNATO) continua con un’intervista particolare. Stavolta ho posto cinque domande al Maresciallo Maggio, il personaggio protagonista dei romanzi gialli di Francesco Zampa.
Avete mai intervistato un personaggio inventato? Ecco, io sì! Un’altra cosa che ho fatto prima dei trent’anni!
Buona lettura!

Maresciallo, come mai ha deciso di diventare un Carabiniere?
Prima di tutto volevo essere indipendente economicamente; poi mi sembrava uno dei pochi posti dove contasse ancora una motivazione etica svincolata dal risultato economico da perseguire a tutti i costi. Ci sono cose che non sono in vendita, difficilmente misurabili, ma che devono lo stesso essere prodotte, come fiducia, sicurezza, equità. A Viserba ho avuto il mio primo incarico importante e mi sono trovato subito bene. Il lavoro è impegnativo, spesso sei indigesto alla gente finché non hanno bisogno di te. Ho trovato grande cordialità e disponibilità nelle persone. Affronto il mio personale “fatal flaw” nella prossima storia, “Affari Sporchi”.

Quali sono gli aspetti più difficili di un’indagine?
Scoprire chi è stato! Credo che non esistano geni del crimine, anzi. Ci sono persone con più o meno scrupoli, per abitudine o differenza culturale. In fondo si può trovare anche bontà o cattiveria, ma sono qualità miste in qualsiasi categoria di persone che possiamo incontrare. Detto questo, tutti lasciano delle tracce, quando fanno qualcosa. Le prime tracce visibili sono quelle apparentemente banali, come uno sguardo o un gesto. È difficile dimostrarlo in un’aula di tribunale ma, se si riesce a individuare quella giusta, può essere la punta dell’iceberg che rivela tutto il disegno sotteso.

Secondo lei, cosa differenzia il suo lavoro da quello di un collega straniero?
Non ho finora incontrato alcun collega straniero, non so cosa sarebbe potuto uscire da un cross-over. Le tutele sono le stesse dappertutto, quindi i crimini sono gli stessi, non trovo differenze sostanziali. Ci sono delle leggi differenti, sì; ma la realtà dove si è immersi è diversa, e questo può fare la differenza. Non vorrei essere nei panni del mio collega Arkady Renko, la Mosca di oggi mi sembra molto peggiore di quella di ieri. Ho grande ammirazione per Sherlock Holmes. Non mi spiego certi metodi sbrigativi di alcuni colleghi del Tennesse, a Ford County e zone limitrofe; invece mi piacciono molto Lenny Briscoe e Olivia Benson di Law & Order. Il mito però è Harry Callahan!

Mi dica qualcosa in più della sua vita privata: sappiamo che è ancora single, ma c’è qualcuno nella sua vita? Cosa fa nel tempo libero?
Sono single, sì, e sto molto bene anche se ultimamente più di una persona sembra sia interessata a “sistemarmi” con una fdanzata o una moglie. Forse sono un po’ troppo diffidente, forse è difensivismo, però non mi va, ora, di aprirmi completamente a un’altra. Sono stato molto innamorato di una persona, ora è passata. Le auguro ogni bene, ma la burrasca non è il genere di rapporto che cerco. Mi piace la stabilità.
Per ora quindi mi accontento di quelle poche persone che sanno starmi vicine… anche un po’ a distanza! Fumo un po’ troppo, diciamo un pacchetto, anche più, solo Marlboro rosse. Mi piace un minimo di attività fisica e corricchio almeno tre/quattro volte a settimana.

Per chiudere: cosa deve avere un buon investigatore? Cosa consiglia ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera?
Prima di tutto ci vuole pazienza, molta pazienza, per avere a che fare con persone nel loro momento di debolezza e di urgente necessità. Bisogna saper ascoltare, e cercare di trovare una soluzione senza inventare storie. Anzi, meno si parla prospettive, meglio è. Poi, una normale dedizione a terminare quello che si inizia, non si deve lasciare nulla di intentato: bisogna fare tutto quello che dipende da noi, perché ci sono cose che non lo sono e per quelle, bisogna tenere presente sempre, non si può fare nulla.

DUE NOTE SULL’AUTORE
Francesco Zampa è nato ad Assisi nel 1964.
Francesco ha una ribellione naturale all’ingiustizia: è la motivazione con cui ha servito come maresciallo dei carabinieri, spesso in conflitto tra coscienza e dovere.
É maratoneta per acuire metodo e pazienza, donatore di sangue per aiutare chiunque.
Vive con sua moglie Catia e i loro quattro figli.
Francesco è appassionato di cinema e lettura: il film che non dimentica è “Tutti gli Uomini del Presidente”, il sua libro-mito è “Moby Dick”.
Ha trovato la sua personale forma di libertà scrivendo.

Sito web
Blog
LIBRI:
per la serie del Maresciallo Maggio, Francesco ha pubblicato Doppio Omicidio per il Maresciallo Maggio, C’è sempre un motivo, Maresciallo Maggio! e Gioco Pericoloso, Maresciallo Maggio!
Francesco ha pubblicato anche una graphic novel sullo scandalo Calciopoli, Calciopoli, elogio dell’incoscienza.  

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