Era una sera buia e tempestosa…
Va bè, era solo buia. E un po’ noiosa. Per dare una svolta alla serata partorivo l’idea del secolo: intervistare la Marmocchia. Un’intervista vera, con tanto di microfono e telecamere. Questo quello che ne veniva fuori…
Nome: Alessia.
Età: Così (srotola un dito dopo l’altro: uno due tre…).
“E quanti sono?“. “Quattro. Quasi cinque”.
“Ma come quasi cinque? Ne hai appena compiuti quattro”. “Va bè, facciamo quattro”.
Età: Facciamo quattro.
Capelli: Ricci.
“Mi riferivo al colore”. “Ah. Castanimarroni”.
Occhi: Questi.
“Ehm, sì, intendevo sempre il colore”. “Qua e qua, vedi?”.
“Sì amore, li vedo, ma ti chiedevo del colore…”. “Oh mamma, questi quiiii. Uno e due! (indicando compulsivamente quei due fari dal colore indefinito di cui vado tanto fiera e rischiando di cavarseli).
Occhi: Due.
Gioco preferito: Disegnare (dalle retrovie qualcuno tossisce). “Ba bè, anche fare la maestrina. E la mamma. E il dottore“.
Gioco preferito: Ammorbare i bambolotti.
Colore preferito: Fucchias. (Mi scappa da ridere. Si offende. Mi schiarisco la voce e vado avanti).
Canzone preferita: Quella che fa nanannnnannna na na nanananna (leggasi “Try” di Pink).
Pausa. Riflette.
“Ma anche Gangnam Style“.
“No. Questo mi rifiuto di scriverlo. Anzi mi rifiuto proprio di averlo sentito”.
“Ma a me piace!”.
“Va bene lo scrivo. Ma mi dissocio”.
Devo ricordarmi di vietare al Ninnatore l’accesso agli strumenti di riproduzione musicale in presenza della Marmocchia. Cioè, io che quando era nel pancione le facevo ascoltare compilation appositamente create per lei: Lauryn Hill, Erykah Badu, Battisti, De Andrè… E poi ti arriva lui e distrugge in un secondo un lavoro iniziato dal dì del test di gravidanza.
Cartone animato preferito: Peter Pan.
Personaggio famoso: Il nonno.
“Ehm, no amore, nonno non è proprio famoso. Intendevo una persona che hai visto in tv o sui giornali. Magari un attore…”.
“Lo so! Checco Zalone“.
Personaggio famoso: Il nonno.
Personaggio Disney: Le principesse.
“Quale principessa?”. “Peggy”.
Peggy… Peggy… Rifletto ma non mi sovviene alcuna principessa con tal nome. Che sia quella un po’ stramba con la cofana di ricci rossi in testa? Ribelle, o come cavolo si chiama. Bè, dopotutto pare più in gamba di quelle sveglione di Cenerentola, Biancaneve o La Bella Addormenta. E più vestita di Ariel e Jasmine, se non altro.
“Amore, intendi la principessa con i capelli rossi ricciolissimi?”.
“No. Intendo quella con le chiazze nere, le orecchie lunghe e un saaaaacco di cagnolini”.
“Ma nana, quella è Peggy della Carica dei 101. Che c’entra, mica è una principessa, allora se rispondi a caso è inutile che ti intervisto. Insomma, eh…”.
Mi agito borbottando. Lei intanto, per connessioni a me ignote, inizia a canticchiare “Anton aus Tirol“.
Ecco, se la conoscete potete capire il perché abbiamo dovuto sospendere l’intervista. Se non la conoscete (e avete fegato), potete guardare qui sotto (mi scuso in anticipo e spero vorrete perdonarmi).
E voi, avete mai provato a intervistare il vostro marmocchio?