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Intervista con i Drink to Me al Rubik di Guagnano (LE)

Creato il 15 maggio 2012 da Figurehead @figureheadblog

Dopo il concerto all’Arci Rubik di Guagnano (LE), in una fredda sera piovosa, la nostra inviata speciale in terre di Puglia riesce a strappare un’intervista ai Drink to Me.
Finalmente riesco a chiedere quelle cose che nessuno chiede mai nelle interviste tipo “che strumentazione usate” e altre cose che non interessano a nessuno, mimetizzandole con delle domande semi-serie.

drink to me concerto e intervista

Giusto per rompere il ghiaccio, in alcune interviste è capitato che vi siano state poste domande sulla dicotomia tra il vostro suono così inglese e la vostra italianità?

Sì, è capitato ovviamente, ma non ci ha dato particolarmente fastidio, perchè abbiamo un punto di vista abbastanza “cosmopolita”, cioè per noi essere italiani o essere russi non ha musicalmente molta importanza.
Se in una Europa globalizzata e unita ci troviamo ancora a che fare con questi problemi vuol dire che siamo proprio fuori dai giochi…anche a livello culturale, secondo me, saremmo proprio degli sfigati perchè ovunque e in giro si pensa che in Italia non ci sia nulla, che poi non è vero, è quello il problema.
Quindi, provincializzarci così ci da solo la zappa sui piedi, non si dovrebbe neanche porre il problema ma bisognerebbe spostare l’attenzione altrove.

Ci sono band che ispirano o influenzano particolarmente la vostra musica?

Ovviamente ascoltiamo parecchie cose, le influenze arrivano da tutto quello che ascolti e non ci riferiamo in particolare a qualche band quando scriviamo le canzoni…
Tra i nostri ascolti ci sono i CAN, Shabazz Palaces, Dirty Beaches,e in questo periodo tUnE-yArDs e Peaking Lights.

Il vostro disco è un piccolo miracolo musicale del 2012. Siamo pronti a scommettere che non uscirà nulla di altrettanto bello (almeno non in Italia).
Com’è nato questo disco? Per qualche ragione mi immagino una genesi rapida e impetuosa piuttosto che qualcosa di incubato per anni.

Ohhh grazie…
Da un lato è sbagliato, dall’altro è vero…ci sono molte improvvisazioni, quindi è vero che c’era un elemento istintivo, molte cose, ad esempio la voce, sono venute uguali alle improvvisazioni…canticchiando a casa, altre son venute meglio su e giù anche per più battute.
Però non è vero che abbiamo chiuso in fretta, alla fine, proprio perchè era passato quasi un anno, Francesco spingeva perchè bisognava chiudere il disco, altrimenti avremmo continuato per chissà quanto altro tempo a suonare.
Non facendo musica a tempo pieno non passi tutti i giorni in sala prove a suonare, devi trovare il tempo per chiudere i pezzi tra lavoro, vita privata ecc.
Non è così breve come può sembrare.

Come nascono le canzoni? Quando ci si stacca così tanto dalla formula “chitarra – batteria in sala prove” ci si domanda spesso come si concili la creatività con l’uso della tecnologia. In questo caso nasce prima l’uovo o la gallina?
Di solito, quando concepite le canzoni le scrivete tipo chitarra voce spinello e poi ci mettete l’elettronica o è un processo più organico?

Nasce prima la musica, che nasce direttamente a caso, in sala prove, più le improvvisazioni che vengono sempre registrate quando si sente c’è qualcosa di interessante…e poi a casa il capo supremo dei Drink to Me (scherzo) Mario Bianchi riascolta tutto quanto e ci manda i files registrati.
Per quanto riguarda, invece, la tecnologia e i campionatori usati, in particolare in questo disco qui, beh la tecnologia è uno stimolo ma non cambia niente rispetto alla chitarra in quanto l’approccio è sempre stato veramente suonato.
Non è stato tipo “abbiam programmato una roba, abbiam messo play” e finiva lì

Domanda un po’ nerd…quali software e strumenti usate?

(Ognuno dice la sua)

kaoss pad 3

Francesco: io uso la voce, la batteria acustica, un TENORI-ON che è un aggeggio con le lucine, più un altro aggeggio con le lucine che si chiama KAOSS PAD.

Carlo: io uso un basso, un Microkorg, micro sample, un po’ di pedalini

Roberto: principalmente uso una SPD-S, campionatore che però si suona con le bacchette della batteria, un pedale che è uno space echo, un tamburello e un flauto.

Mario: io uso un Nord Lead 2, che è un sintetizzatore che faccio passare dentro un multieffetto per chitarre con alcune distorsioni, che faccio andare, a sua volta, su un amplificatore per chitarra che è un Brunetti MC2 valvolare.
Accanto alla tastiera uso un campionatore che è un SP404 SX, che penso sia il campionatore più economico e diffuso.
Anche sulla voce mi piace utilizzare molti effetti, uso un Vox b300 della digitech e la pedaliera della tastiera.

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