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Intervista con seif-el islam gheddafi

Creato il 29 luglio 2011 da Tnepd

INTERVISTA CON SEIF-EL ISLAM GHEDDAFI

seif

 

SEIF EL-ISLAM PARLA DEL RUOLO SVOLTO DA PARIGI NELLO SCATENARE LA GUERRA

dal giornale algerino El-Khabar

traduzione di Gianluca Freda

 

El-Khabar – Iniziamo la nostra intervista con quello che più interessa l’opinione pubblica internazionale … a che punto sono le trattative con l’opposizione a Bengasi?


Seif el-Islam – In realtà le vere e proprie trattative le abbiamo in corso con la Francia e non con i ribelli. Abbiamo ottenuto tramite un inviato speciale che si è incontrato con il Presidente francese, un messaggio chiaro da Parigi. Il presidente francese ha detto con franchezza al nostro corrispondente: “Siamo stati noi a creare questo consiglio [il Consiglio dei Ribelli di Bengasi, NdT] e senza il sostegno, il denaro e le armi della Francia, esso non esisterebbe”. Questi gruppi ci hanno contattato attraverso canali egiziani, ci siamo incontrati con loro al Cairo, dove abbiamo tenuto un ciclo di negoziati, ma appena i francesi hanno saputo della riunione hanno detto al gruppo di Bengasi: noi vi sosteniamo, ma se altri contatti con Tripoli avranno luogo senza che noi ne veniamo messi a conoscenza o alle nostre spalle, allora smetteremo immediatamente di sostenervi… tutte le trattative devono passare attraverso la Francia, hanno detto: noi non facciamo questa guerra per beneficienza o senza tornaconto, abbiamo interessi commerciali in Libia, e il governo di transizione dovrà approvare diversi contratti. Si riferiscono ai contratti relativi agli aerei Rafale e ad altri contratti che interessano la Total.

El-Khabar – Perché non avete resi noti al pubblico i documenti comprovanti il finanziamento da parte vostra della campagna elettorale di Sarkozy?


Seif el-Islam – Beh, noi non usiamo tutte le nostre armi in una sola volta, abbiamo più di una sorpresa e più di un’arma e le utilizzeremo al momento giusto …

El-Khabar – Perciò mi sembra di capire che al momento state negoziando con Parigi e non con Bengasi?


Seif el-Islam – Sì, stiamo negoziando con Parigi e abbiamo aperto canali di comunicazione con la Francia. I francesi ci hanno detto: il Consiglio fa quello che diciamo noi, perciò quando arriveremo ad un accordo con voi a Tripoli, inizieremo a parlare di un cessate il fuoco con il Consiglio. Il Consiglio è quindi un fantoccio dei francesi. Per farle un altro esempio delle interferenze francesi, a ovest della Libia, nelle zone montuose al confine con Algeria e Tunisia, sono arrivate forze speciali francesi con la missione di insegnare [ai ribelli] a pilotare l’aereo francese. Queste forze hanno anche lo scopo di reclutare e addestrare le milizie ribelli e hanno paracadutato armi sui monti della zona occidentale, sotto la supervisione di altre forze speciali a terra. La stessa cosa è accaduta quando abbiamo catturato alcuni prigionieri a Misurata, i quali ci hanno detto che anche lì ci sono addestratori che insegnano a pilotare i velivoli francesi. Bengasi è diventata una provincia della Francia, controllata dai servizi d’intelligence francesi; quello che voglio dire è che la presenza francese a Bengasi è diventata evidente, non dimentichiamo che Parigi ha installato un sistema di monitoraggio e intercettazione delle comunicazioni mobili a Bengasi, controllato dagli stessi francesi. Non dimentichiamo neppure il famoso incidente di 40 giorni fa in cui un gruppo di contractors francesi è rimasto ucciso a Bengasi. Le unità di sicurezza delle imprese francesi stanno combattendo insieme ai ribelli, e le dichiarazioni del gruppo che ha catturato i mercenari dimostrano che le aziende francesi sono responsabili per gli omicidi che stanno avvenendo a Bengasi. La guerra contro la Libia è di marca francese, è una crociata guidata dalla Francia.


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