Magazine Cultura

Intervista di Michela Zanarella a Vincenzo Lubrano ed al suo “L’impronta del pensiero”

Creato il 15 maggio 2013 da Alessiamocci

L’impronta del pensiero, edito da Esserre Press, segna l’esordio nel mondo letterario di Vincenzo Lubrano, giovane autore di Napoli, che si affida alla scrittura per raccontare se stesso e ciò che la vita rappresenta.

 

Intervista di Michela Zanarella a Vincenzo Lubrano ed al suo “L’impronta del pensiero”Il libro raccoglie pensieri, riflessioni e mette in evidenza la necessità di un ragazzo di rivelarsi al mondo, senza paure, senza timori.

 

M.Z.: “L’ impronta del pensiero” edito da Esserre Press, ti introduce nel mondo della scrittura, cosa ti ha portato a raccogliere le tue riflessioni, i tuoi pensieri in un libro? Perché “L’impronta del pensiero?

Vincenzo Lubrano: Tante parole dette e promesse fatte, ma spesso non hanno un dato di fatto, volentieri vengono dimenticate, se non riviste nei ricordi che segnano esperienze o lasciano nel dubbio di capire se ciò che si vive è frutto di ogni scelta, senza nascondersi dietro al destino, ma semplicemente accettando ciò che la vita ci offre, nel bene o nel male è vita…e saremo sempre in cerca di soluzioni introvabili in ogni parte del mondo, ma solamente in noi stessi rispettando ogni piccolo frammento del giorno dato, ovvero il più grande dono per ognuno di noi : “Il risveglio al mattino”. Così ho deciso di condividere il mio pensiero attraverso la scrittura, che oltre ad essere una mia passione, l’ho riscontrata come un perfetto punto di sfogo rivelandosi come la  mia migliore amica : adatta a descrivere in ogni dettaglio, comune ad ogni essere vivente, affinché possa come me trovare la forza in tutto ciò che ci circonda oltrepassando la materia ritrovandosi a segnare la propria “IMPRONTA” per un domani migliore.

 

M.Z: Nella premessa del libro scrivi: “il  passato sarà scuola del presente”. Che ricordi hai della tua infanzia? Da bambino sentivi l’esigenza di esprimerti attraverso la scrittura, o questa passione è recente e fa parte del tuo presente?

Vincenzo Lubrano: Il passato sarà “scuola del presente”. La frase stessa descrive l’importanza nel capire che imparare dai propri errori non è poi così semplice, che nulla è scontato e nessuno si imbatterà al posto proprio per realizzare i propri sogni, non è pessimismo, ma la pura realtà che ci mette di fronte a noi stessi, perché nessuno sentirà mai ciò che dentro di noi di prezioso è nascosto perché né gesti e né parole possono compensare la voglia di vivere. Nei miei ventiquattro anni l’ho rivista e conosciuta tante volte ringraziando la vita stessa per aver da sempre avuto al mio fianco chi mi ha accompagnato nei miei passi fin dalla nascita, dandomi preziosi insegnamenti, anche facendomi capire il valore dei NO. La crescita è la prova più dura da affrontare e l’amore non ha età per essere provato…come l’abbandono…sfociato nel giudizio che chiuse il mio cuore a chiunque rinunciando a battere ancora, perdendo la ragione al punto di allontanarmi per conoscere la solitudine ritrovandomi a convivere con me stesso semplicemente…rinascendo. Educato al sacrificio per ottenere ogni successo, iniziai ad essere responsabile in giovane età, lavorando e studiando per poter aiutare chi amo. Tenendo fede all’umiltà continuo la mia crescita di “Uomo”.  A quattordici anni “scaldai” la penna iniziando a scrivere canzoni in stile Rap con tematiche appartenenti alla scuola di “ribellione adolescenziale” e vita di quartiere esponendo le varie difficoltà e pericoli che ogni giorno mi circondavano. Iniziai a scrivere su carta ma non bastava un’intera parete bianca o il mio zaino, ovunque mi trovassi. Amavo scrivere le rime accompagnandomi con la musica che ritenevo in quegli attimi la colonna sonora della mia vita. Il primo testo si intitolava ” La mia vita e il mio mondo” e in quel mondo che descrivevo era rinchiuso tutto ciò che oggi cerco di realizzare.

 

Intervista di Michela Zanarella a Vincenzo Lubrano ed al suo “L’impronta del pensiero”M.Z.: Nella raccolta spazi dalle sensazioni ai sentimenti, alla visione della quotidianità, ti interroghi e cerchi risposte nel tuo continuo riflettere sulla vita. Cos’è l’amore per Vincenzo Lubrano?

Vincenzo Lubrano: Come citato “Non esiste età per amare”, né tempo e né limite.  Per Vincenzo Lubrano l’amore non è il legame, non sempre è rinunciare e non sempre si prova verso un unico soggetto. L’amore è il calore delle persone care, il sorriso di un bambino con l’emozione forte di poterlo stringere tra le braccia. Verso una donna l’amore è il rispetto e la complicità che sfocia nella passione di attimi eterni, crescendo insieme, condividendo il proprio cammino senza catene di possessione. In quanto alla quotidianità ho capito che anche un sorriso mancato  cambia ogni aspettativa e lontano dalle parole, condividere un sentimento non è dare oro ma osservare insieme l’attimo di un meraviglioso tramonto.

 

M.Z.: La luce, gli elementi della natura e del cosmo sono spesso i tuoi punti di riferimento per osservare e fermarti a capire il senso delle cose. Una riflessione sul significato della tua frase: “Chiunque punterà il dito verso di me, mi chiamerà lupo.”

Vincenzo Lubrano: Non si finisce mai di conoscere se stessi e imitando lo specchio ne ebbi la prova. Le situazioni mi portarono a riflettere molto sulle scelte fatte e di sera il cielo e il mare ancora oggi mi danno il giusto sostegno a trovare ogni volta il mio equilibrio. La malinconia e la solitudine riuscirono a sostituire una presenza amica e fissando la luce più intensa in quel momento nel cielo stellato notai la Luna. Rivedendomi nella prospettiva spirituale ho paragonato quella mia nuova personalità al lupo. Un lupo fedele e non domabile che affronta il pericolo in agguato. Un animale temuto dall’apparenza e allontanato senza esser ascoltato, accudito. Che da solo corre verso la meta attaccando nell’ombra per la sopravvivenza . Egli si allontana dal suo branco per poi ritornare donando giusti e intensi insegnamenti di vita. Come un lupo ho trovato la mia natura e la mia scrittura può essere un legittimo insegnamento oppure un’ eco indelebile come il brivido provato nel sentire “ululare una belva”.

 

M.Z.: Che valore attribuisci al sogno di libertà?

Vincenzo Lubrano: “Ogni essere vivente nasce libero nel pensare e si muove come sente e come gli pare”. Ma la società e il nostro mondo mettono un freno ad ogni principio prevalendo sulla “clonazione” scambiata per “uguaglianza”. Ancora si dà voce in capitolo al razzismo, ancora non si apprezza chi ha un pensiero rivoluzionario  e non si dà il giusto valore alle festività attuali macchiate del sangue di chi ha dato la vita per la nostra libertà. Sognare di essere liberi, di amare senza paura, sognare di poter godere dei frutti  della propria terra senza essere nel mirino di guerre fatte per “arricchirsi le tasche”. Libertà di dover andare avanti senza paura di non dover mangiare oggi per farlo domani. Libero di avere un tetto sulla testa e non sul cuore. Ciò che il mio libro vuole trasmettere descrivendo questo principio è un invito ad acclamare la difesa di un nostro grande diritto, avendo fede senza calpestare la ragione. “Perché sorridendo al buio presto o tardi si aprirà per tutti un varco di luce verso un domani libero.

 

Intervista di Michela Zanarella a Vincenzo Lubrano ed al suo “L’impronta del pensiero”M.Z.: Napoli, la tua città, cosa può offrire ad un autore emergente?

Vincenzo Lubrano: Il sole illumina la costa bagnata dalla spuma di un mare azzurro come il cielo, arte e tradizione rivedono il pescatore sulla sua barchetta di legno ai piedi del maestoso Castel dell’Ovo che rappresenta la storia dell’ex Regno delle due Sicilie dove ogni vicolo porta il nome di un personaggio storico che ci passò. Destinazione sono i giorni nostri e la televisione come il Vesuvio esplode di notizie forti sulla mia città. Descrive Napoli come una dama trascurata e tradita dai suoi stessi figli, da quel rispetto che portava in tutto il mondo la sua lingua ed i suoi sapori tipici. Si parla di criminalità, mettendola sotto i riflettori dimenticando che ogni mondo è paese. Ancora oggi Napoli resta un posto a tavola assicurato per tutti anche se il pane è poco  verranno saziati dal calore dell’altruismo. Si riderà in eterno della comicità di artisti che ne hanno fatto la storia. Vedo Napoli come la natura felina : mi ha dato opportunità di crescere insegnandomi a cavarmela con umiltà, viene fraintesa come furbizia, ma è sopravvivenza nata nel sangue di un popolo che da secoli lotta per essere ascoltato e di tanti errori fatti ogni giorno ne paga le conseguenze. L’opportunità che questa città mi offre è di far parte di essa e di esserci nato apprendendo i suoi insegnamenti. Riguardando al cammino intrapreso credo che non dipenda dalla città in cui io mi trovi ma bensì da quanta anima ci metterò nel raggiungere i miei obbiettivi ed i miei sogni ovunque io sia senza rinnegare le mie origini poiché rappresenterò volentieri la mia città.

 

M.Z.: Progetti per il futuro.

Vincenzo Lubrano: Beh, il futuro non è mai prevedibile e si sa. Ma continuando a crederci esprimerò ancora il mio pensiero dando sempre il meglio di me lottando con sacrificio e costanza affinché la mia passione diventi la mia realizzazione, portando a chi legge le mie opere una marcia in più per non smettere di sperare, incominciando a crederci come ogni giorno cerco di fare anch’io. Domani il risveglio mi darà la forza di andare incontro al mio destino.

 

 Written by Michela Zanarella

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :