Giovanni Cocco è nato a Como nel 1976. Prima di dedicarsi definitivamente alla scrittura, come si può leggere sul suo sito ha fatto di tutto: dal lavapiatti al
Giovanni Cocco
cameriere, dall’imbianchino all’operaio su 3 turni.
Nel 2004 pubblica Angeli a perdere (No Reply), La Caduta (Nutrimenti) è del 2013, e viene selezionato per il Premio Selezione Campiello, Ombre sul lago edito da Guanda è del 2013, in coppia con Amneris Magella (sua moglie che di mestiere fa il medico legale) .
Per l’inizio del 2014 è prevista l’uscita del suo prossimo romanzo, Il bacio dell’Assunta, che sarà pubblicato dalla Feltrinelli.
Su di lui, sicuramente non racconto nulla di nuovo che non si sia già letto in rete o su riviste e giornali di ogni genere o anche ascoltato attraverso tv e radio, sarei ripetitva ma una piccola introduzione alla sua intervista la devo pur fare, almeno per spiegare ai miei lettori, non tutti appassionati di letture e scrittura di chi stiamo parlando e, la cosa più semplice per conoscere meglio Giovanni è quella di rimandarvi nuovamente al suo sito personale, e a me la possibilità di regalarvi una gustosa scheda del personaggio.
Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Giovanni: – Quando mi hanno comunicato la notizia dell’entrata in cinquina al Premio Campiello pesavo 110 kg. Nei successivi tre mesi ho perso più di venti kg. Diciamo che non mi sono fatto mancare nulla ma un po’ di attenzione a ciò che uno prende non fa mai male.
Angie: – Nel lavoro che svolgi ti sei mai ispirata/o a qualcosa di gastronomico? Giovanni: - In Ombre sul lago (Guanda) io e Amneris abbiamo fatto un inventario della cucina l
Polenta con missoltino
aghèe, dalla polenta con missoltino al risotto col pesce persico, non tralasciando alcune ricette speciali come quella del lavarello in salsa verde.
Da Carvalho in poi cucina e giallo vanno sempre di pari passo.
Angie: – Cosa significa per te mangiar bene?
Giovanni: – Cibi sani, condimenti e stato di cottura perfetti, posti tranquilli, una buona compagnia.
Angie: – Le tue esperienze lavorative?
Giovanni: – Nel settore? Cameriere, lavapiatti, barista e Mc Donald’s. Tutte esperienze estremamente formative.
Angie: – Hai un ristorante o un locale dove preferisci andare a mangiare? Se sì, dove?
Giovanni: – Il Ristorante Trattoria Inarca di Proserpio (CO), la Pasticceria Manzoni di Menaggio, il ristorante indiano dietro la Statale di Milano, la Pizzeria da Ciro a Mergellina, il ristorante Da Veleno a Barletta.
Angie: – Ti piace invitare amici a cena o a pranzo, o sei più spesso invitato??
Giovanni: – Mi piace invitare tanti amici insieme a casa. E un paio di volte alla settimana mi concedo una cena fuori.
Angie: – Sei mai stata/o a dieta?
Dieta del minestrone
Giovanni: – Vedi prima risposta. Le ho fatte tutte e l’unica che funziona, nel mio caso, è quella del minestrone.
Angie: – Meglio carne o pesce?
Giovanni: – Entrambi.
Angie: – Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?
Giovanni: – Non devono mancare mai: Olio extra vergine di oliva, aglio, cipolla, basilico, limoni, pomodori, zucchine e frutta di stagione.
Angie: – L’aspetto che più ti attira del fare da mangiare e se c’è un piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?
Giovanni: – Cucinare è una delle cose più piacevoli. E’ rilassante. Aiuta a pensare e
Pizzoccheri
distendere i nervi. Cucino di tutto. Le cose che mi vengono meglio sono: pizzoccheri, lasagne, risotto coi funghi, pesto.
Angie: – E quello che ti piace mangiare?
Giovanni: – Tutto.
Angie: – Come ti definiresti a tavola?
Giovanni: – Onnivoro.
Angie: – La colazione ideale e quella che invece normalmente fai Giovanni: – 5.30 del mattino. Caffè senza zucchero al Bar Motta di Argegno, appena il bar apre.
Angie: – Di cosa sei più goloso? e cosa proprio non ti piace?
Giovanni: – La polenta nelle sue varie forme. Non c’è nulla che io non apprezzi.
Angie: – Che ne pensi dei prodotti surgelati, che dimezzano il tempo in cucina?
…Sono un fan dei Quattro salti in Padella…
Giovanni: – Sono utili. Sono un fan dei Quattro salti in Padella perché a volte manca il tempo per cucinare.
Angie: – La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito? Giovanni: – Basilico su tutti.
Angie: – Limone o aceto?
Giovanni: – Limone.
Angie: – Non puoi vivere senza…
Giovanni: – Il caffè.
Angie: – un tuo menù ideale?
Giovanni: – Bruschette con pomodori e basilico, un analcolico e del lardo. Poi scialatielli ai frutti di mare. Per secondo bollito misto alla piemontese con bagnett. Acqua Chiarella
…bollito misto alla piemontese con bagnett
frizzante. Caffè.
Angie: – Dici parolacce?
Giovanni: – Sì, ma mai a tavola.
Angie: – La parola che dici piu’ spesso?
Giovanni: – Cazzo.
Angie: – Esiste un legame tra cucina e sensualità? Che cosa secondo te conta di più nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare?
Giovanni: – Entrambe le cose.
Angie: – Una “fantasia erotico gastronomica”? Giovanni: – Ne La versione di Barney a un certo punto il protagonista versa una bottiglia di Grand Marnier addosso a Miriam, la donna di cui è innamorato.
Angie: – Hai mai conquistato qualcuno cucinando??
Giovanni: – No, ma portandola fuori a cena sì.
Angie: – Hai mai utilizzato l’ambiente cucina per (scrivere) e lavorare? Giovanni: – No, ma mentre cucino arrivano le idee migliori.
Angie: – La verve letteraria, lo stimolo per incominciare a raccontare, avviene a pancia piena o a digiuno?
Giovanni Cocco e Amneris Magella
Giovanni: – A digiuno, e sempre nelle prime ore del mattino, dopo un caffè.
Angie: – Vai spesso a pranzo/cena fuori, se si’ che tipo di locale prediligi?
Giovanni: – Posti tranquilli, senza rumori, cucina casalinga, un camino acceso d’inverno e una terrazza d’estate.
Angie: – Che fai dopo cena?
Giovanni: – Fumo.
Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Giovanni: - Il padre infedele, il nuovo libro di Antonio Scurati, bellissimo.
Angie: – Il pezzo musicale che mette in moto i succhi gastrici…
Giovanni: – Tutto il Boss.
Angie: – Hobby?
Giovanni: – Leggo un libro ogni due giorni, talvolta uno al giorno. Non solo narrativa. E poi calcio, musica.
Angie: – Se fossi un personaggio mitologico chi saresti?
John William Waterhouse Ulisse e le sirene (1891)
Giovanni: – Odisseo
Angie: – Un piatto della tua infanzia
Giovanni: – Mia nonna faceva un arrosto con patate che non ho più assaggiato.
Angie: – Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Giovanni: – L’Italia, dal punto di vista gastronomico e il top. Ovunque vai trovi cose straordinarie.
Angie: – Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell’Unità d’Italia?
Giovanni: – La pizza.
Angie: – Dopo la cucina italiana, c’e’ ne qualcuna internazionale che preferisci? Se si’, quale?
cucina indiana
Giovanni: – Tutte, con una predilezione per quella indiana.
Angie: – A quali altri progetti ti stai dedicando in questo periodo?
Giovanni: – Ultimare i libri che usciranno nel 2014.
Angie: – Quale personaggio del tuo libro potrebbe essere “la mela proibita”?
Giovanni: – Stefania Valenti, il commissario di Polizia della saga noir ambientata sul lago di Como. Tutti la vogliono ma lei sfugge.
Angie: – Prova a descrivere il tuo romanzo – o parti di esso – con metafore culinarie, tipo “nutrimento dell’anima”.
Giovanni: – L’editore de La Caduta si chiama Nutrimenti.
Angie: – quale attore sceglieresti per ricoprire il ruolo del protagonista del tuo libro? E di qualcuno dei “secondari”?
Isabella Ferrati
Giovanni: – Stefania Valenti è stata pensata immaginando di avere di fronte Isabella Ferrari.
Angie: – Qui nel nostro paese c’e’ un bel gran “fermento letterario” a Napoli forse piu’ che nelle altre città secondo te ci industriamo, o siamo bravi? Chi tra gli autori campani preferisci e reputi più bravo, ed a quale piatto lo paragoneresti?
Giovanni: – Ne parlavo qualche giorno fa. La nuova narrativa campana è la più vitale del paese. Ci sono autori straordinari come Maurizio De Giovanni, Paolo Piccirillo, Marco Marsullo, Stefano Piedimonte. E non dimentichiamoci di Antonio Pascale (divertentissimo il suo ultimo Le attenuanti sentimentali) e Valeria Parrella. Io tifo anche per due napoletani bravissimi che stanno con me nella scuderia di Loredana Rotundo: Antonio Menna
(Se Steve Jobs fosse nato a Napoli, Sperling) e Rosanna Rubino (Tony Tormenta, Fanucci). E teniamo presente che oltre al grande Saviano ci sono stati e ci sono La Capria, Ermanno Rea, Montesano e molti altri.
Angie: – Le donne sono piu’ brave degli uomini ad affontare il tuo stesso genere letterario?
Patricia Cornwell
Giovanni: – Patricia Cornwell è la più brava in assoluto.
Angie: – in conclusione, una tua ricetta per i miei lettori
Giovanni: – Risotto con zucchine e limoncello.
Angie: – Classico quesito Marzulliano: Fatti una domanda e datti una risposta.
Giovanni: – Sono stato da Marzullo qualche giorno fa e l’ho trovato straordinario: serio, professionale e puntuale.