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Intervista Gastronomica a Roberto Riccardi

Da Anginapectoris @anginapectoris

Il Colonnello Roberto Riccardi, è nato a Bari nel

Roberto Riccardi

Roberto Riccardi

1966, ed ha sempre avuto la passione della scrittura fin dai tempi del liceo, ed è stato sino a settembre 2014 direttore responsabile della rivista Il Carabiniere.

Dal 2007 è stato curatore del concorso letterario per racconti inediti Carabinieri in Giallo

Ha ideato la serie a fumetti Unità Speciale, uscita dal 2008 per Eura Editoriale. La relativa sceneggiatura è opera dello stesso Riccardi, in collaborazione con la scrittrice Cinzia Tani e il regista Massimo Guglielmi
Il suo primo libro è invece del 2009 “Sono stato un numero. Alberto Sed racconta” pubblicato con “Giuntina”, narrazione autentica della vita di Alberto Sed, un ebreo romano sopravvissuto alla tragedia di Auschwitz. Per questo testo riceve il Premio Acqui Storia e il Premio Narrativa per ragazzi (secondo classificato) all’interno del Premio Adei-Wizo, patrocinato dall’Associazione donne ebree d’Italia.

L’ultima fatica di Roberto si intitola “La firma del puparo” Edizioni E/O, per ulteriori informazioni su di lui e sulla sua attività letteraria vi rimando alla sua pagina su wikipedia e su Facebook

Ho cercato di essere il più sintetica possibile raccontandovi di lui per lasciare spazio ai suoi gusti gastronomici.

Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?

Roberto: – Chi ha combattuto e conosce Roberto Vecchioni sa che il soldato “combatte bene e muore meglio solo quando è pieno…”. E io sono un vecchio soldato, nonché un fan sfegatato dei cantautori italiani. Dunque l’alimentazione è importante, accidenti!

Angie: – Nel lavoro che svolgi ti sei mai ispirata/o a qualcosa di gastronomico?
Roberto: – Mi è capitato varie volte di trattare il cibo nei miei romanzi, fa parte della vita e non può restare fuori da un ambito narrativo.

Angie: – Cosa significa per te mangiar bene
Roberto: – Mangiare anche poco, ma prodotti genuini, di qualità. Ultimamente mi sono

Il colonnello Roberto Riccardi

Il colonnello Roberto Riccardi

viziato parecchio, devo confessare…

Angie: – Hai un ristorante o un locale dove preferisci andare a mangiare? Se sì, dove?
Roberto: – La mia città di adozione è Roma, dove frequento parecchi posti. Qualche nome? Romeo (quartiere Prati), Urbana 47 (Monti), Bla Kongo (piazza Fiume), Sora Lella (isola Tiberina)…

Angie: – Ti piace invitare amici a cena o a pranzo, o sei più spesso invitato??
Roberto: – Lo ammetto: sono più spesso invitato, anche perché vivo da solo e non sono il prototipo di uno chef.

Angie: – Sei mai stato a dieta?
Roberto: – No, per fortuna non ho tendenza a ingrassare. Del resto non eccedo, e se mi capita un pasto particolarmente sostanzioso tendo a recuperare.

Angie: – Meglio carne o pesce?
Roberto: – Meglio entrambi. Cinghiale e orata, le mie preferenze.

Angie: – Se fossi un dolce, quale saresti?
Roberto: – Un gelato alla crema completamente immerso nel cioccolato caldo.

Sale rosa dell'himalaya

Sale rosa dell’himalaya

Angie: – Se fossi un ingrediente?
Roberto: – Sale rosa dell’Himalaya?

Angie: – un frutto
Roberto: – Kiwi.

Angie: – Vino, ed in quale ti identifichi caratterialmente??
Roberto: – Sull’identificazione caratteriale chiedo tempo per riflettere, intanto però mi gioco Sagrantino e Amarone. Oppure un Franciacorta, anche le bollicine mi piacciono molto.

Angie: – Un liquore
Roberto: – Lì gradisco meno, ma davanti a un caminetto una grappa o un whisky invecchiato ci possono stare…

Angie: – Il tuo punto debole
Roberto: – Facciamo prima a trovarne uno forte. Su tutto, dolci e gelati.

Angie: – Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?

Pecorino di Pienza

Pecorino di Pienza

Roberto: – Formaggi (il pecorino di Pienza!) e… vino, appunto.

Angie: – L’aspetto che più ti attira del fare da mangiare e se c’è un piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?
Roberto: – Mi appello al Quinto Emendamento. Cucinare non è il mio mestiere, mangiar bene decisamente sì.

Angie: – E quello che ti piace mangiare?
Roberto: – Uno sformatino di patate con verdure, formaggi e salumi. Per esempio.

Angie: – Come ti definiresti a tavola?
Roberto: – Una buona forchetta. Più nel senso della qualità che della quantità.

Angie: – La colazione ideale e quella che invece normalmente fai
Roberto: – Caffè macchiato e budino di riso (attualmente vivo in Toscana). L’ideale e l’effettivo coincidono.

Angie: – Di cosa sei più goloso? e cosa proprio non ti piace?
Roberto: – Avevo trascurato i dolci a base di castagne (tutti): li cito adesso. Non ho particolari idiosincrasie, mangio tutto.

Angie: – Che ne pensi dei prodotti surgelati, che dimezzano il tempo in cucina?
Roberto: – Sono pratici e a volte non sono male. Se si può scegliere, però…

Angie: – La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito ed uno che non ti piace proprio?

Cannella

Cannella

Roberto: – Mi piace l’aroma della cannella. Non mi piace l’odore del cavolo.

Angie: – Il condimento della tua insalata: limone, aceto o…?
Roberto: – Olio (fondamentale che sia buono) e sale.

Angie: – Non puoi vivere senza…
Roberto: – Il pane.

Angie: – un tuo menù ideale?
Roberto: – Tagliere di salumi e formaggi con un buon vino, dolce e caffè.

Angie: – Dici parolacce?
Roberto: – Quasi mai. La nostra lingua è tanto ricca e bella, anche senza di loro…

Angie: – La parola che dici piu’ spesso?
Roberto: – Grazie. A chi incontro, alla vita, alle persone che mi vogliono bene. E per quante volte lo dica, mi sembra che non sia mai abbastanza…

Angie: – Esiste un legame tra cucina e sensualità? Che cosa secondo te conta di più nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare?
Roberto: – Chi cucina per te si sta prendendo cura del tuo corpo e della tua anima. Cucinare per una persona penso sia un ottimo modo per entrare in confidenza.

Angie: – Una “fantasia erotico gastronomica”?

... Imboccare e farsi imboccare...

… Imboccare e farsi imboccare…

Roberto: – Imboccare e farsi imboccare penso sia piuttosto sensuale.

Angie: – Hai mai conquistato qualcuno cucinando??
Roberto: – Domanda di riserva, please.

Angie: – La verve letteraria, lo stimolo per incominciare a raccontare, avviene a pancia piena o a digiuno?
Roberto: – Forse a digiuno funziona meglio, come qualunque lavoro. Appesantirsi non aiuta, a mio modesto avviso…

Angie: – Preferisci di più il dolce o il salato quando sei preso dal tuo lavoro?
Roberto: – Di una tavoletta di cioccolato fondente o alla nocciola, a portata di mano, posso farmi una ragione.

Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Roberto: – Leggo in continuazione. L’ultimo è L’amore molesto, di Elena Ferrante.

Angie: – Hobby?
Roberto: – La chitarra, il cinema, il teatro, i viaggi…

Angie: – Un piatto della tua infanzia
Roberto: – La pizza di patate della nonna Vittoria.

Angie: – Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell’Unità d’Italia?
Roberto: – La pasta, per definizione.

Angie: – Dopo la cucina italiana, ce n’è qualcuna internazionale che preferisci? Se si’, quale?
Roberto: – La francese, poi la spagnola. In generale quelle del Mediterraneo: Grecia, Turchia, Libano…

Angie: – A quali altri progetti ti stai dedicando in questo periodo?

La Firma del Puparo

La Firma del Puparo

Roberto: – La firma del puparo, è  il mio ultimo romanzo uscito l’11 febbraio…

Angie: – Cosa c’è di te nel protagonista del tuo romanzo?
Roberto: – Molto. Il mio protagonista (Rocco Liguori) è un ufficiale dei carabinieri, come me. E come me non ama le ingiustizie.

Angie: – Il libro della tua vita?
Roberto: – Il giorno della civetta, per via del capitano Bellodi. E siamo punto e a capo…

Angie: – Qui nel nostro paese c’e’ un bel gran “fermento letterario” a Napoli forse piu’ che nelle altre città secondo te ci industriamo, o siamo bravi? Chi tra gli autori campani preferisci e reputi più bravo, ed a quale piatto lo paragoneresti?
Roberto: – Amo Napoli, dove ho passato tre anni meravigliosi (ho frequentato la Nunziatella…), e sono molto felice che stia vivendo un periodo di grande vivacità culturale. Maurizio De Giovanni e la sfogliatella sono una cosa sola.

Maurizio De Giovanni

Maurizio De Giovanni

Angie: – Le donne secondo te, sono piu’ brave degli uomini a scrivere? e ad affrontare il tuo stesso genere letterario?
Roberto: – Credo che in generale donne e uomini si equivalgano, il talento è un fatto personale. Forse nel giallo e nel noir (il mio genere) si cimentano di più gli uomini, ma ci sono anche donne bravissime.

Angie: – Se dovessi riassumere la tua filosofia di vita?
Roberto: – Fai del bene se puoi, non fare del male.

Angie: – in conclusione, una tua ricetta per i miei lettori
Roberto: – Vivere con pienezza, senza rimandare niente a un domani che potrebbe non venire.

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