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Intervista Gastronomica a Valentina Cebeni

Da Anginapectoris @anginapectoris

Valentina Cebeni con il suo "L'ultimo battito del cuore" ci regala una intensa ed emozionante storia d'amore in una ambientazione tutta inglese.

Sul suo profilo Twitter si legge: Portatrice sana di storie, amante della lettura, della cucina, di tutto quello che mi rende felice. E della signora Fletcher, ovviamente!
Parlo di Valentina Cebeni, Classe 1985, ha seguito studi classici e vive a Roma si definisce una "insalata mista" visto che la mamma è sarda ed il papà siculo-marchigiano, con L'ultimo battito del cuore è al suo primo libro pubblicato con Giunti Editore.

Faccio ammenda, e non merenda, per la mia proverbiale pigrizia che purtroppo, deve far conto anche con i miei numerosi impegni, per il ritardo con cui pubblico l'intervista della dolcissima Valentina, che mi ha rilasciato credo, fosse luglio, non ci posso giurare, perchè anche io, con l'avanzare dell'età, sono poco affidabile, ma comunque, finalmente, eccoci qui.

La campagna del Kent fa da sfondo all'ambientazione del suo romanzo dove, la protagonista Penelope non arriva per caso. Dopo la tragica scomparsa di Adam, l'uomo che amava si lascia convincere a trascorrere un periodo di tempo nella tenuta di sua sorella Addison dove vi è una situazione tutt'altro che tranquilla. Il matrimonio di Addison con Ryan, costretto su una sedia a rotelle, peggiora di giorno in giorno, in un crescendo di insoddisfazione ed inquietudine da parte della sorella, che diventa ogni giorno sempre più distaccata, pungente e scostante. L'unico conforto che le resta è prendersi cura del

giardino trascurato per lungo tempo.
Ma il ricordo di Adam e complice una ineluttabile serata trascorsa in compagnia di Ryan fanno sentire Penelope sempre più sola alla mercè di un destino inatteso.
Ma presto conoscerà altre persone, con le loro sofferenze, i loro dolori.
L'autrice è molto abile non solo ad emozionare il lettore, ma anche a caratterizzare i personaggi emotivamente e psicologicamente. Bellissime anche le descrizioni e l'ambientazione.
La trama è singolare mai scontata. il romanzo si legge velocemente ed appassiona dalla prima all'ultima parola, ottimo lo stile narrativo.

"La scrittura salva": è questo il mio motto. A volte sostituisco la parola scrittura con amore, ma per me, in fondo, sono la stessa cosa. Scrivere è a mio parere uno fra i più sublimi atti d'amore: è un donarsi senza riserve, senza pretendere niente in cambio. È amore puro, se la si vuole vedere in modo romantico. Valentina Cebeni

Ecco, ora prima di passare alla divertente intervista di Valentina, vi svelo un segreto: condividiamo la stessa passione per la cucina e la scrittura, e, come me, Vale collabora con un blog, Liberamente Me, all'interno del quale ha una rubrica culinaria per intolleranti come lei, come vedete scrittura e cucina sono un connubio straordinario!

Angie: - Cosa significa per te mangiar bene?
Valentina: - Non considerare l'equilibrio fra carboidrati, proteine e grassi, ma lasciarsi semplicemente guidare dai profumi. Lasciare che i cibi ci raccontino la loro storia.

Angie: - Se fossi un dolce, quale saresti?

Valentina: - Un amaretto sardo: sono in grado di mangiarne in quantità "diabetologicamente" azzardate.

Angie: - E quello che ti piace mangiare?

Valentina: - Le melanzane fritte e cotte nuovamente nel sugo di pomodoro e basilico: una vera delizia!

Angie: - La cucina e' fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno in particolare che preferisci ed uno che non ti piace proprio?

Valentina: - Iniziamo con quello che non mi piace: il puzzo dei cavoli. È tremendo, un colpo mortale alle narici, ma se bilanciato con quello della torta di mele, uvetta e cannella che cuoce nel forno diventa tollerabile.

Angie: - Esiste un legame tra cucina e sensualità? Che cosa secondo te conta di più nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare?

Valentina: - La cucina è sensuale, basti pensare al cioccolato che lentamente si scioglie a bagnomaria, o alla voluttuosità delle polpette al sugo...ma non posso continuare, siamo in fascia protetta.

Angie: - Una "fantasia erotico gastronomica"?
Valentina: - Mi appello al 5° emendamento. Ho sempre voluto dire questa battuta e finalmente ho trovato il modo di piazzarla. Grazie!

Angie: - Hai mai utilizzato l'ambiente cucina per (scrivere) e lavorare?
Valentina: - Raramente, e solo quando mi dedico all'editing del romanzo: mi alzo a orari impossibili in preda all'ispirazione, ma condividendo la camera sono costretta a "migrazioni".

Angie: - Che fai dopo cena?
Valentina: Durante la settimana di solito leggo o guardo film, mentre il fine settimana esco con gli amici.

Angie: - Ti fidanzeresti con una cuoco/a?
Valentina: Purché non abbia velleità letterarie in stile Cracco. Non potrei tollerare di Valentina: - edermi superata nelle classifiche di vendita nazionali, son pur sempre una donna!

Angie: - C'è un piatto che non hai mai provato e che vorresti assaggiare?

Valentina: - La cassata.

Angie: a quale piatto paragoneresti Renzi?

Valentina: - Pappa al pomodoro.

Angie: - Quale personaggio del tuo libro potrebbe essere "la mela proibita"?
Valentina: Penelope: lei è inafferrabile!

Angie: - Stai pensando alla trama da mettere su carta, sei preso dal vortice dell'ispirazione: dove ti percepisci? (es. in un agrumeto, in un campo di pomodori, in una distesa di mais, in un vigneto ecc.)

Valentina: - In una terrazza con vista su un aranceto.

Angie: - quale attore sceglieresti per ricoprire il ruolo del protagonista del tuo libro? E qualcuno dei "secondari"?

Intervista Gastronomica a Valentina Cebeni
Valentina: - Ryan Gosling sarebbe perfetto nel ruolo di Tristan, mentre Penelope resta un mistero. Ma forse perché lei potrebbe qualunque donna: abbiamo tutte luci e ombre dentro di noi.

Angie: - Il libro della tua vita?

Valentina: - Anna Karenina, il primo amore non si scorda mai.

Angie: - Qui nel nostro paese c'e' un bel gran "fermento letterario" a Napoli forse piu' che nelle altre città secondo te ci industriamo, o siamo bravi? Chi tra gli autori campani preferisci e reputi più bravo, ed a quale piatto lo paragoneresti?
Valentina: - Napoli è una città meravigliosa, piena di sfaccettature. Per alcuni aspetti simile a Roma, la mia città, per questo non riesco a non amarla e a stimare l'intellighenzia partenopea (e non ne faccio una questione di classe sociale, quanto di elevazione dello spirito) che tanto si spende per promuovere la cultura.

Riguardo invece gli autori campani ho da poco terminato la lettura del romanzo di Franco di Mare, Il caffè dei miracoli, che ho trovato molto divertente. Da leggere!

Formate dei cilindretti e riporrete in frigorifero per almeno tre ore, meglio una notte. Trascorso il tempo necessario infarinate la lama di un coltello e ritagliare dei dischetti che andranno riposti su una teglia rivestita con carta forno. Pennellate con del latte, spolverizzare con dello zucchero semolato e cuocete inforno caldo a 180° per 15 minuti circa, sino alla doratura dei biscotti.

Grazie Angie per avermi dedicato il tuo tempo!


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