Vincenzo Borriello classe 1976, nasce a Torre del Greco (NA)
Laurea in sociologia presso la Federico II di Napoli. Fin dall’età adolescenziale ha avuto una forte passione per il giornalismo che lo ha portato a collaborare con due testate giornalistiche Tutto è… ed Il Levante per le quali ha scritto di politica, di cronaca e ha svolto inchieste giornalistiche con una forte impronta sociologica.
Nel gennaio del 2010 esce il suo primo romanzo dal titolo “L’uomo che amava dipingere” che narra la storia di Yassir, un govane pittore iraniano arrestato per aver dipinto una donna nuda, reato per il quale è prevista la pena di morte. É lo stesso autore a definire il suo libro un romanzo “sociale” contro la violazione dei diritti umani;ma anche una finestra sul mondo arabo-persiano capace di fornire un punto di vista alternativo rispetto a quello “folkloristico” che i media amano dare in pasto a cervelli troppo pigri per pensare.
Del Febbraio del 2011 è La donna che sussurrava agli specchi (Montecovello Editore)
che prosegue il discorso di denuncia intrapreso con il precedente lavoro.
Il romanzo stilisticamente è una successiva crescita dell’autore, che ancora una volta vuole essere un atto di denuncia verso temi mai sufficientemente dibattuti, attingendo come nel lavoro precedente, a fatti di vita reale sapientemente miscelati alla sua immaginazione e creatività.
Per maggiori informazioni su Vincenzo, vi invito a dare uno sguardo al suo Blog Personale
Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Vincenzo: – La buona alimentazione conta sempre quindi anche nel mio lavoro conta tantissimo.
Angie: – Hai mai scritto ispirandoti a qualcosa di culinario?
Vincenzo: – No per adesso non mi è mai capitato. Non escludo possa accadere in futuro, chi può dirlo cosa passerà nella mente di uno scrittore.
Angie: – Cosa significa per te mangiar bene?
Vincenzo: – Mangiare bene e sano significa avere cura di se stessi.
Angie: – Le tue esperienze lavorative?
Vincenzo: – Le mie esperienze lavorative sono tutte connesse alla scrittura, dal giornalismo ai libri passando per l’attività di blogger.
Angie: – Hai un ristorante o un locale dove preferisci andare a mangiare? Se sì, dove?
Vincenzo: – Non sono uno che va a mangiare nei ristoranti o locali. Preferisco uscire e bere una birra.
Angie: – Sei mai stato a dieta?
Vincenzo: – No
Angie: – Meglio carne o pesce?
Vincenzo: – Ne carne ne pesce sono vegetariano.
Angie: – Se fossi un dolce, quale saresti?
Vincenzo: – Non saprei proprio.
Angie: – Vino?
Vincenzo: – Difficilmente bevo vino, quelle rare volte che capita bevo lambrusco.
Angie: – Il tuo punto debole
Vincenzo: – Non posso svelarlo, i miei nemici potrebbero leggere l’intervista
Angie: – Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?
Vincenzo: – Direi succo d’ananas in frigo. Per quanto riguarda la dispensa non ho preferenze.
Angie: – Qual è il piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?
Vincenzo: – Non sono un tipo da fornelli
Angie: – E quello che ti piace mangiare?
- Pizza Margherita
Vincenzo: – Decisamente la pizza
Angie: – Come ti definiresti a tavola?
Vincenzo: – A tavola mi definirei “freddo” vedo il mangiare come un appuntamento dettato da esigenze biologiche. Sono abbastanza rapido nell’epletare questa pratica quotidiana.
Angie: – Di cosa sei più goloso? e cosa proprio non ti piace?
Vincenzo: – Sono goloso di pizza. Non mi piace tutto ciò che prima di finire nel piatto era in vita.
Angie: – La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito?
Vincenzo: – L’odore della pizza
Angie: – Non puoi vivere senza…
Vincenzo: – Da un punto di vista “organicistico” non posso vivere senza respirare, ed anche senza cibo o acqua sarebbe un bel problema. Per il resto non posso vivere senza l’heavy metal.
Angie: – Che cosa secondo te conta nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare
Vincenzo: – Non saprei, mi sembra una cosa da film la seduzione con la cena. Almeno io non sono il tipo. Una cena mi sembra una cosa così formale, e il cucinare mi da l’idea di una cosa alla “due cuori ed una capanna”.
Angie: – Una tua ricetta per i miei lettori
Vincenzo: – Non conosco ricette mi dispiace.
Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Vincenzo: – Disobbedienza civile di Henry David Thoreau
Angie: – Il pezzo musicale che ti mette in moto i succhi gastrici…
Vincenzo: – Mmm ce ne sarebbero tanti, potrei citarti war ensamble degli Slayer, oppure Angel of Death sempre della stessa band… Corazon de heavy metal dei
Lujuria, Heavy metal breakdown dei Grave Digger, Immortal Rites dei Mrbid
Angel. La lista sarebbe davvero lunga senza poi dimenticare gli Iron Maiden…
Angie: – Hobby?
- Le chitarre di Vincenzo
Vincenzo: – Suonare la chitarra e la batteria, guardare partite di calcio e leggere.
Angie: – Qual è il tuo sogno più grande?
Vincenzo: – Il mio problema è che sono un sognatore senza sogni.
Angie: – Cosa ti dicono più spesso?
Vincenzo: – Vediamo credo che sia “abbassa il volume della chitarra”
Angie: – Ti fidanzeresti con una cuoca?
Vincenzo: – Se è simpatica, intelligente e mi piace fisicamente si.
Angie: – Un piatto della tua infanzia
Vincenzo: – La pizza mi accompagna fin dall’infanzia
Angie: – Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Vincenzo: – Il federalismo in cucina se inteso come piatti tipici regionali si. Meglio questo tipo di federalismo qui che quello proposto da un’orda di barbari xenofobi confusi tra il paganesimo ed il cristianesimo che si ciba di pane ignoranza ed arroganza.
- Spaghetti pomodoro e Basilico
Angie: – Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150anni dell’Unità d’Italia?
Vincenzo: – Se penso al tricolore mi vendono in mente gli spaghetti al pomodoro e basilico
Angie: – Dopo la cucina italiana, c’e’ ne qualcuna internazionale che preferisci? Se si’, quale?
Vincenzo: – No, dopotutto dicono che la dieta mediterranea sia la migliore del mondo.
Angie: – Come definiresti il tuo carattere, da un punto di vista prettamente gastronomico?
Vincenzo: – Insaziabile di conoscenza.