Titolo: Il muro di luce
Autore: Emiliano Grisostolo
Editore: CIESSE Edizioni
Genere: Sci-Fi/Fantastico
Pagine: 192
Collana: SILVER
Mese/Anno di pubblicazione: febbraio 2014
ISBN Libro: 978-88-6660-114-2
ISBN eBook: 978-88-6660-115-9
Prezzo libro: € 15,00 / eBook: € 5,00
Trama: Siamo negli anni ’40: immobile in una stanza d’albergo di New York, un vecchio scienziato è in preda a una visione sinestetica. Esce per raggiungere il suo laboratorio e completare la sua macchina. Poco distante, il parco e la collina sono immersi in un’apparente calma.
Siamo negli anni ’60: un ufficiale dell’esercito americano è comandante della base militare di Montauk che si trova nei pressi di New York.
Siamo nel 2013: Marco, un giovane imprenditore, a pochi giorni dalle ferie estive osserva nella notte luci in movimento sopra i monti che circondano Maniago. Alcuni giorni dopo, con un amico militare della vicina base americana, decide di trascorrere una giornata tra i boschi della Val Cellina. In questo luogo avverrà l’incontro con un vecchio in fuga. A inseguirli nell’oscurità, figure aliene che sembrano uscite da un film, e questo incontro cambierà le loro vite per sempre.
Contenuto: Il Muro di Luce è un romanzo sci-fi con tutti i crismi, che si lascia leggere tutto d’un fiato, è veloce e ben strutturato. A catturare subito l’attenzione è il vecchio Thomas White, indecifrabile e curioso ottantasettenne, perno di tutta la storia. La sua avventura congiunge il suo presente (1942) al nostro (2014), con una digressione nel 1965.
È invischiato nell’esplorazione del continuum spazio temporale, in ricerche che vedono la partecipazione di insigni scienziati, tra cui Albert Einstein (con il quale più volte era entrato in contrasto). Succube di visioni di ignota provenienza, coinvolto in scrupoli di coscienza sull’utilità o il danno che può derivare all’umanità, è prossimo ad aprire uno squarcio temporale (suo obiettivo da decenni) che gli consentirà di muoversi in una dimensione parallela senza essere visto.
È lontano, tuttavia, dall’immaginare che ciò comporti scoperchiare il vaso di Pandora che ha tra le mani, fino ad aprire le porte a un’invasione aliena da lì (1942) a qualche decennio (2014).
A questo punto la storia si snoda in schermaglie velocissime tra chi tenta il tutto e per tutto per riportare le cose all’ordine iniziale, e chi trama per approfittare della breccia aperta.
Non si tratta, si badi, di uomini contro alieni, ma di alleanze tra gli uni e gli altri che si fronteggiano alla disperata, consolidando un’amicizia che non ha eguali, o mostrando un sottofondo doppiogiochista. Chi leggerà assaporerà un finale inatteso e inquietante.
L’autore è qui con noi e ha accettato di rispondere a qualche domanda.
1.Che rapporto hai con la fantascienza e con i racconti sci-fi?
Sono sempre stato un lettore onnivoro, leggo quindi di tutto. I miei romanzi precedenti hanno spaziato dal giallo al noir, dall’horror al thriller, ora approdo alla sci-fi, ma ho inediti di genere fantasy che attendono il loro turno in libreria. Tutto questo grazie al fatto che leggo qualsiasi cosa senza pregiudizi. Gli autori di genere che seguo sono Tullio Avoledo, Hugh Howey, e altri autori italiani minori molto bravi.
2.Nel romanzo gli uomini e gli alieni (i grigi) non sono veri e propri avversari. Piuttosto si affrontano alleanze contrapposte di uomini e grigi. Cosa accomuna e differenzia, nella storia che hai raccontato, gli uni e gli altri o, se preferisci, chi sono i buoni e i cattivi?
La storia è articolata, ci sono viaggi nel tempo e in mondi paralleli. Dire chi è il buono e il cattivo ora, potrebbe risultare come una sorta di spoiler. Diciamo che da entrambe le parti vi sono gli uni e gli altri. Posso inoltre dire che entrambe le parti si trovano ad affrontare un potenziale rischio per tutti voluto da fazioni che coinvolgono quella parte marcia di esseri umani o non, che in ogni società esiste.
3.Quali opportunità e quali rischi aprirebbe l’esplorazione del continuum spazio temporale?
I viaggi nel tempo e in dimensioni parallele è qualcosa che mi ha sempre affascinato, che già in passato avevo esplorato in romanzi di carattere fantasy ancora inediti, e che ora ho voluto indagare nuovamente in questa chiave più moderna. Se oggi si potesse viaggiare, certamente le forze armate di qualche paese se ne servirebbero per avanzare richieste ostili, per lo meno io ho questa visione. Le opportunità sarebbero forse maggiori, spostarsi in ogni luogo e in ogni tempo permetterebbe di aprire nuove dimensioni, ma allo stesso tempo creerebbe probabilmente conflitti legati ai trasporti che oggi utilizziamo per spostarci. Ci sarebbero quindi benefici e nuove opportunità, e allo stesso tempo conflitti per essere gli unici in grado di gestire una simile risorsa. Ma è anche vero che personalmente sono convinto che già oggi si possa viaggiare. Studi e viaggi con prove documentate, di cui in parte parlo nel mio romanzo, sono già avvenuti e forse oggi continuano ad avvenire in qualche base militare a nostra insaputa.
4.Sessant’anni fa usciva il film di Byron Haskin, tratto da un racconto di H.G. Wells, La guerra dei mondi. Da scrittore di sci-fi, come immagini una invasione aliena?
Proprio come l’ho immaginata ne Il muro di luce.