Un immenso grazie a Mauro Saracino per averci concesso un’intervista e questo approfondimento sulla Dunwich Edizioni e sulla collana “Rosa Gotica”.
Mauro Saracino, nato a Roma nel gennaio del ’79, ha esordito nel 2007 con il romanzo horror La Casa Del Demone, con Asengard Edizioni. Nel 2011 ha partecipato all’antologia “365 storie cattive”, curata da Paolo Franchini, con il racconto L’ultima verità. Il racconto Ratti in Piscina è stato scelto per il progetto La Corte Shorts, per La Corte Editore. Esce nel 2011 Il Gioco Della Mantide per Nulla Die, primo esperimento nell’ambito del thriller e primo romanzo ambientato a Roma. A Febbraio 2012 esce Ali Di Tenebra per la Plesio Editore, in cui riprende alcuni personaggi de La Casa Del Demone. Il romanzo arriva secondo al premio nazionale Magia Urban Pret-A-Porter come miglior urban fantasy italiano per adulti. Ha partecipato all’iniziativa Tremare Senza Paura, organizzata da Nero Cafè con il racconto Corsa Di Mezzanotte. Nel 2012 esce Game Master per Lettere Animate, altro thriller ambientato a Roma. Dallo stesso anno collabora con l’associazione culturale Nero Cafè, con la rubrica The Interpreter, dove si occupa di romanzi di genere mai tradotti in italiano.Esce nel 2013 per Watson Edizioni l’horror Il Richiamo Del Sangue. Dal romanzo è stata tratta una sceneggiatura, scritta insieme al regista Luca Alessandro.Nel 2013 il racconto Ak-666 viene inserito nell’antologia Realtà in Gioco, edito dalla casa editrice Multiplayer.it. Nello stesso anno partecipa al progetto benefico indetto da www.letteraturahorror.it e pubblicato da Ciesse Edizioni per Halloween, con il racconto Festa Rituale.
Ciao Mauro, benvenuto su “Peccati di Penna”.
Ciao Ornella, grazie per lo spazio che ci dedichi e un saluto ai tuoi lettori.Iniziamo subito con una domanda che per me nasce spontanea.
Da scrittore a editore, qual è stata la scintilla che ha portato al cambiamento di parte? Sei un po’ capo di te stesso adesso, no? Come concili i due ruoli e le diverse, seppur legate, attività?
In realtà non è così difficile conciliare le due cose. Dedico la prima ora della giornata alla stesura del nuovo romanzo (a volte un po’ di più, dipende da quando arrivo alle quotidiane mille parole) e il resto viene assorbito dalla Dunwich. Devo essere onesto, ci sono così tante cose da fare che non vedo grandi vantaggi nell’essere "capo" di me stesso.
La Dunwich è molto attiva online, credi molto nel rapporto diretto con blogger, scrittori e lettori? Qual è il tuo punto di vista?
Sì, decisamente. Cerchiamo di stabilire sempre un rapporto diretto con tutte le persone con cui entriamo in contatto. Non avrebbe senso sfornare libri senza avere un feedback costante. E poi blogger, autori e lettori sono la linfa vitale di una casa editrice, non bisogna dimenticarlo mai. Il minimo che possiamo fare è dare loro spazio il più possibile.
Qual è la filosofia della Dunwich? Che cosa desidera per i suoi lettori e i suoi autori?
Be’ spero che i nostri lettori crescano insieme a noi, imparando ad apprezzare la varietà del catalogo e le iniziative della casa editrice. E lo stesso vale per gli scrittori, mi piace l’idea di portare dietro tutta la scuderia e di farla crescere insieme al marchio Dunwich. Per questo abbiamo appena lanciato la serie Infernal Beasts in cui ogni autore descriverà una parte dello stesso mondo narrativo. E qualcosa di simile spunterà fuori in autunno con un tema molto più Dunwich style. Su questo però al momento tengo la bocca cucita.
La vostra casa editrice punta sul digitale, avete progetti per quanto riguarda i cari vecchi libri cartacei e la distribuzione nazionale?
In realtà abbiamo una controparte cartacea di quasi tutti i nostri titoli ma l’idea del distributore nazionale al momento è da scartare. La percentuale che prende un distributore di alto livello è talmente alta che dovremmo alzare il prezzo di copertina per riuscire a sopravvivere. E non vorremmo far pagare ai nostri lettori il doppio solo per far mangiare un’altra azienda. Con il digitale tutto questo non avviene o, meglio, avviene in forma molto meno ridotta. Di conseguenza per i cartacei continueremo a trattare con i singoli librai, rimanendo comunque il fatto che siamo fornitori Feltrinelli e i nostri romanzi sono ordinabili in tutta Italia anche grazie a Centrolibri.La Dunwich pubblica e promuove romanzi horror, thriller e mystery, ma in mezzo a questo panorama dalle tinte cupe e forti, sbuca la collana “Rosa Gotica” dedicata al Paranormal Romance, genere dove si pone l’accento sulle storie romantiche in ambito fantasy, come mai questa scelta? Come ti poni rispetto al genere che per tanto tempo è stato quasi sinonimo di Twilight?
Be’, diciamo che avevamo bisogno di staccare da sangue e squartamenti? A parte gli scherzi, è comunque un genere molto interessante e come ogni filone narrativo porta un’evoluzione con sé. Di sicuro faticherei a leggere un romanzo clone di Twilight. Tuttavia sono disposto a passare del tempo in compagnia di storie fantastiche dove non è l’horror a farla da padrone, soprattutto se condite con soluzioni originali e uno stile interessante.
Domanda dedicata ai tuoi gusti personali: quale creatura del fantasy che proprio non riesci a farti piacere e quale invece ti affascina maggiormente? Tra vampiri, licantropi, streghe, zombie, angeli, demoni, alieni e ibridi, c’è vasta scelta.
Vediamo... sono sempre stato un grande fan di zombie e lupi mannari. Per questo ho fatto carte false per portare in Italia il romanzo Pavlov’s Dogs di David Snell e Thom Brannan in cui le due creature si battono una contro l’altra. D’altro canto non ho mai apprezzato molto la tematica "aliena". Mi piace la fantascienza militare ma per un motivo o per l’altro non sono riuscito a coltivare abbastanza questa mia inclinazione.
Ad aprire la collana “Rosa Gotica” è un’autrice straniera, Jennifer Sage, come siete arrivati a questa promettente autrice?
Grazie a un nostro collaboratore che in quel momento stava lavorando come talent scout. In realtà avrebbe dovuto trovare un urban fantasy dalle tinte dark ma è rimasto colpito dal romanzo di Jennifer. Lo abbiamo letto e abbiamo deciso di inaugurare la nuova collana proprio con Keltor. Se le cose andranno bene come speriamo, porteremo avanti tutti i volumi della saga The Guardian Archives.Tra Paranormal Romance e Urban Fantasy il passo è breve, la differenza e nella presenza di una storia d’amore che nel primo genere è predominante. Pensi che gli Urban possano rientrare nel catalogo “Rosa Gotica”? O preferisci mantenere in primo piano il filone “romantico”?
Ci sarà di sicuro uno spazio per gli urban nella Dunwich. Anzi, ne stiamo valutando proprio ora uno di un’autrice molto promettente che sta curando il primo episodio di Infernal Beasts. Se il lato predominante è quello horror e dark, ovviamente basterà uno spostamento nella collana Ritorno a Dunwich. E poi abbiamo in mente anche di aprire un filone più fantasy oriented. Insomma c’è bisogno solo del tempo necessario... e ovviamente dei romanzi giusti.Agli autori che aspirano a far parte della vostra collana “Rosa Gotica”, cosa consigli? Quali prodotti editoriali cercate, puoi darci qualche indicazione?
Per la collana Rosa Gotica ci piacerebbe avere delle opere con una grossa componente storica. Ovviamente è necessario che siano scritte con uno stile fluido e brillante.Gli amanti del Paranormal Romance, cosa possono aspettarsi dalla Dunwich? Puoi anticiparci qualcosa?
Certo! Attualmente stiamo lavorando alla traduzione del romanzo Evadne – La Sirena Perduta dell’autrice spagnola Diana Al Azem. Anzi, per l’occasione stiamo preparando un contest letterario sul tema, in cui la vincitrice (o il vincitore, perché no) finirà in calce all’opera di Diana. I primi quattro vinceranno comunque e formeranno il primo poker rosa della Dunwich. Insomma, ci stiamo dando da fare anche per promuovere quest’ala "atipica" della nostra attività editoriale.Cari lettori la vostra curiosità è stata soddisfatta? Spero di sì! Ci sono state rivelate un bel po’ di novità, io sono davvero soddisfatta e onorata di questa chiacchierata.
Un saluto affettuoso a Mauro Saracino e buon lavoro a tutta la Dunwich.
“Peccati di Penna” sarà sempre lieto di ospitarvi.
Grazie a te Ornella per l’intervista. Terremo sempre aggiornati te e i tuoi lettori con tutte le nuove iniziative. Alla prossima