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Intervista su Mario Rigoni Stern ad Andrea Vollman

Creato il 11 giugno 2013 da Sulromanzo
Autore: Morgan PalmasMar, 11/06/2013 - 09:30

Intervista su Mario Rigoni Stern ad Andrea VollmanLei si occupa di poesia da molti anni, ci potrebbe dire dove ha trovato più tratti poetici nei testi di Mario Rigoni Stern?

 

Anche uno scrittore di romanzi e racconti può esprimere un sentimento poetico, pur non essendo poeta in senso tecnico. Ma non sono molti, tra i grandi romanzieri, a possedere questa dote.

L’opera di Rigoni Stern è pervasa in numerosi punti da una tensione, che, dopo l’attesa, si libera in frasi di rara bellezza approssimandosi a ciò che è difficilmente comunicabile, come uno stato d’animo, un’emozione, la percezione di qualcosa che va oltre l’apparenza. Queste sono modalità tipiche dell’intonazione poetica.

 

Da tempo organizza percorsi basati sui suoi libri nell’Altopiano di Asiago, ci dica le ragioni di tale idea?

 

Provare per credere… non di necessità accompagnati, ma portando con sé un libro e in solitudine leggere camminando, poi sostare all’ombra di un abete, chiudere gli occhi e respirare in profondità i profumi del bosco, attraversare radure e molto altro. In questo modo anche la letteratura si fa esperienza e purificazione.

 

Lei, come Marco Crestani e Claudio Sattin, che abbiamo intervistato in precedenza, non è Vicentino, ma vive da qualche tempo a Lusiana, un Comune vicino ad Asiago, stregato dalle montagne o pura coincidenza?

 

Semplicemente giunge un momento nella vita, almeno così è stato per me, in cui si sente il bisogno di rapportarsi alla realtà in maniera normale e non allucinata, come oggi accade nelle città, dove ogni rapporto con le cose è mediato e deviato da barriere di ogni tipo; e non occorre andare dall’altra parte del mondo, queste cose le troviamo in luoghi molto vicini.

 

Che cosa rappresenta la natura in Mario Rigoni Stern?

 

Tutto! Il ciclo perenne della vita e della morte, il pericolo e la consolazione, il cordone ombelicale a cui è legata l’intera umanità, lo scenario nel quale l’essere umano recita la sua commedia e la sua tragedia. La natura, nella letteratura di Mario Rigoni Stern, non è simbolo e neppure ornamento, non è cieco terrore o paradiso terrestre, ma è ciò che è. Per questo dobbiamo conoscerla, avvicinandoci al suo mistero, del quale anche noi siamo parte.  

 

Il 16 giugno avrà luogo ad Asiago un evento commemorativo interamente dedicato al grande scrittore asiaghese, quali sono i suoi pensieri a riguardo?

 

Mario Rigoni Stern è ormai un simbolo di tutto l’Altopiano e in particolare per Asiago. Uno scrittore letto in tutta Italia e in molti paesi esteri, amato da persone di ogni sesso ed età, un vero e proprio autore “per tutte le stagioni”. La sua scrittura suscita profonde emozioni e fa riflettere, elementi tipici di uno scrittore di razza. Quindi è perlomeno doveroso proporlo in continuazione, e queste letture pubbliche che verranno offerte domenica 16 giugno, con il concorso di realtà diverse di tipo amministrativo, religioso, imprenditoriale e culturale si spera possano essere l’inizio di una “sana” abitudine da ripetere tutti gli anni e in tutto l’Altopiano.

 

LETTERATURA VIVENTE

Mario Rigoni Stern tra storia, natura e affetti

16 giugno 2013 - Asiago (VI)

 

Sono trascorsi cinque anni dalla morte di Mario Rigoni Stern, Letteratura Vivente rappresenta un evento per conservare la memoria di uno dei più importanti scrittori del nostro Paese, che tanto ha dato alla cultura e al dibattito pubblico.

Il 16 giugno 2013, alle ore 17.00, presso la chiesa di San Rocco ad Asiago, Corso IV Novembre, avrà luogo Letteratura Vivente: letture di alcuni suoi brani. Nello stile che egli amava, regneranno la quiete e la semplicità.

Intermezzi musicali di arpa celtica: Paola Magosso.

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LETTERATURA VIVENTE

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