Ciao a tutti, domenica sono stata al Vrban EcoFestival di Verona dove ho avuto il piacere di conoscere Leonardo Chiti fondatore del brand Deuda | Vintage and EventsPiù che un' intervista è stata una chiacchierata veramente piacevole con un Vintage Style Man.
PAOLA: Chi è Leonardo Chiti?LEONARDO. Un appassionato ed amante del vintage.Passione nata sin dagli anni del liceo, quando il vintage in Italia era ancora un mondo sconosciuto.Per mio interesse andavo in giro per mercatini e magazzini facendo ricerca di capi da indossare, per pura passione, da usare.Dopo la mia passione si è ampliata e sono andato a vivere a Londra, dove il vintage era già...Ho iniziato a lavorare in un negozio vintage, e poi ho capito che la mia passione poteva diventare un lavoro a tutti gli effetti. Dopo 3 anni sono tornato in Italia, il vintage aveva iniziato a prender piede con A.N.G.E.L.O. ed altri.Frequentando le prime fiere, conoscendo A.N.G.E.L.O. ho iniziato ad avvicinarmi sempre più a questo mondo.PAOLA: Come nasce il marchio Deuda?LEONARDO: A seguito del mio ritorno in Italia, appunto come detto prima, ho aperto Deuda, in un primo momento con solo capi d'abbigliamento, partecipando a fiere ed effettuando la vendita ai negozi. Ho cominciato anche ad essere contattato, come altri del mio settore, dal mondo del cinema a cui servivano i miei abiti. Poi venivo invitato ad eventi, mostre e di lì è partito da circa 4 anni il marchio Deuda | Vintage and Events, per unire il vintage con l'organizzazione di eventi e la musica.PAOLA: Come nasce il nome Deuda?LEONARDO: ...ha un carattere più filosofico, deriva dallo spagnolo, lingua da me molto amata, significa letteralmente "debito" a livello economico, ma per me ha una valenza più romantica....PAOLA: Cioè?LEONARDO: Si romantica, nel senso che ho un debito nei confronti della vita che mi ha permesso di far diventare la mia passione un lavoro, cosa non facile e non da tutti.PAOLA: Il vintage cos'è per te?LEONARDO: E' una filosofia di vita anche se devo ammettere che ultimamente si è andata un pò a perdere, il vintage esiste già non si può ricreare...e poi c'è un pò di pensiero per il futuro...PAOLA: Le case di moda come vedono il vintage?LEONARDO: Molte Maison, essendo il vintage partito negli anni 80, non avevano le loro collezioni, loro il magazzino lo vendevano, magari la stilista teneva un capo per sè ma ovviamente non facevano archivio e soprattutto facevano molti meno capi di adesso. Hanno cercato me, come altri nel settore, per poterli rifare, per riguardare le cuciture e ...per loro è una cosa a cui non avevano mai pensatoPAOLA: Un aneddoto divertente o particolare della tua attività?LEONARDO: Quando ho incontrato il signor Bianchi della LUBIAM, guardando le sue giacche è rimasto meravigliato ed ha detto" hai più giacche Lubiam di me" e soffermatosi su una giacca del '72 ha detto: "ricordo quando l'ho fatta questa e so anche che se te la chiedessi non me la venderesti mai"PAOLA: Progetti per il futuro?LEONARDO: Beh intanto ad Ottobre ci sarà la 7 edizione di Arsenale Vintage Market, che è ormai entrate a far parte del calendario nazionale delle fiere di settore e che vorrei rendere itinerante, a Luglio abbiamo partecipato a Lazise - Lago di Garda con "Vintage Sotto Le Stelle" e si pensa di riproporla il prossimo anno, forse un progetto a Venezia sempre legato al vintage ed alla musica e poi...tanto altroma sempre con il bello di abbinare un evento ad un posto che lo valorizzi e che chiunque abbia modo di immergersi nell'atmosfera romantica, perché questo mondo è passione ed ogni mio capo ha dietro una ricerca, è un vendere poesia che va proprio al di là di tutto.
Per questa intervista ringrazio per la disponibilità e la simpatia Leonardo Chiti e Sara Biondi di News Eventi ComoUn bacionissimo a voi ed al prossimo post