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Intervista un blogger: Isabel Giustiniani

Creato il 04 marzo 2016 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

Per la nostra rubrica Intervista un blogger: Isabel Giustiniani è la fondatrice di Storie di Storia

Intervista un blogger: Isabel Giustiniani

Isabel Giustiniani gestisce un blog letterario con una particolarità ben specifica. Infatti si occupa esclusivamente di letteratura storica, saggistica e tutto quanto concerne la storia, come luoghi o personaggi. Dato che come genere è poco valorizzato, un blog come questo è certamente una risorsa preziosa sia per chi voglia pubblicizzare la propria opera a tema storico sia per chi sia alla ricerca di informazione su questo argomento.

Isabel Giustiniani è la fondatrice di Storie di Storia

    La prima domanda che ti poniamo è il perché della scelta di quel particolare nome al tuo blog. Cosa lo ha ispirato e da dove è nata l'idea del logo che ti rappresenta.

Il nome è una diretta conseguenza dell'argomento che volevo trattare: la Storia e i modi di raccontarla, sia attraverso libri e articoli divulgativi, sia attraverso la narrativa storica e i romanzi in generale. Per quanto riguarda il logo, ho voluto giocare sull'effetto grafico che dava la S greca per realizzare una sorta di farfalla stilizzata che simboleggiasse sia la concretezza che i "voli" della fantasia.

    Parliamo dell'aspetto estetico in senso puramente generico, ovvero la scelta dei colori e della grafica. Qualcuno ha contribuito alla realizzazione oppure è tutto frutto del tuo gusto personale?

Bello o pessimo che sia il risultato, devo imputarlo solo alle mie idee. Volevo un blog dai colori caldi e avvolgenti. Per questo ho prediletto tinte marroni, beige e aranciate che ricordassero la terra, i vecchi libri e le cose antiche.

    È stata la passione verso i libri a spingerti ad affrontare questa avventura?

Si, la passione per la Storia e i libri che la raccontano. In tutte le sue sfaccettature, realistiche o fantastiche.

    Quali sono state inizialmente le maggiori difficoltà che hai dovuto affrontare?

Banalmente tecniche. Non sapendo un accidenti di siti web ho dovuto sudare parecchio per impostare il blog. Anche se ho fatto base sulla piattaforma blogger, ho personalizzato il template e ho dovuto bisticciare anche con il linguaggio HTML. Alla fine, però, il risultato mi ha soddisfatto.

    Quale impronta ha il tuo blog? Tratti un genere specifico oppure non hai preferenze?

Indubbiamente, lo dice anche il nome, il mio è un blog a tema. Tratto argomenti storici e letteratura che ne abbia, in qualche modo, attinenza. Il che non è affatto riduttivo se si pensa che una solida ambientazione storica viene usata per tantissimi generi di libri.

    Quali sono le rubriche con cui hai organizzato i tuoi spazi?

Sono diverse. Ho sezioni che parlano di: Archeologia, Curiosità, Personaggi, Fortezze, Monasteri e co., Miti, leggende e misteri.
Di Libri e recensioni con le rubriche di: Narrativa storica, Saggistica, Narrativa storica Indie
E infine Scrittura e Scrittori con le rubriche di: Interviste, Mondo scrittura

    Tenendo conto del tempo che un blog richiede per poterne avere cura, hai dei collaboratori che possono aiutarti nella gestione ed, eventualmente, come ricade la tua scelta su chi possa essere un valido aiuto?

Ho un validissimo collaboratore, il professor Giampiero Lovelli, che scrive molti articoli su vari argomenti storici, specialmente egittologia, nonché recensioni. Pubblico anche articoli di altri collaboratori occasionali.

    Con che frequenza escono gli articoli sul blog e quali sono gli argomenti che prediligi?

Nel 2014 il blog "macinava" anche tre articoli a settimana. Considerando lo spessore di ogni uno, era indubbiamente un gran lavoro. L'anno successivo invece, a causa di traversie personali, il blog ne ha pesantemente fatto le spese riducendo drasticamente la sua attività. Ora, riacquisita un po' di stabilità, sono tornata a dedicarci il mio tempo disponibile e sono riprese le pubblicazioni.

    Da dove trai spunto per gli articoli?

Da fatti storici che hanno destato il mio interesse e dai libri che ho letto.

    Nel corso della vita del blog c'è un episodio di cui vai particolarmente fiero? E in che occasione un tuo post (o una qualsiasi altra azione) ti ha creato difficoltà?

Mi ha fatto molto piacere quando lo scrittore scozzese Gordon Doherty mi ha contattata chiedendo di potermi inviare il suo libro, appena tradotto in italiano per la Newton Compton, per una recensione. Ne è uscita anche una bella intervista.
Il blog è un mio piacevole interesse, per cui evito di crearmi problemi. La vita è già abbastanza complicata di suo.

    Facciamo un po' di promozione. Oltre al blog, collegato ad esso, hai anche pagine e profili sui social?

Ho una pagina Facebook collegata al blog (Storie di Storia), un profilo Facebook personale e una pagina autore con il mio nome (Isabel Giustiniani), creata recentemente dal momento che ho appena pubblicato un thriller storico intitolato "L'ombra del Serpente".
Twitter vorrei poterlo impiegare meglio ma non riesce, purtroppo, ad entrare nelle mie simpatie. Mi trovo molto bene invece su G+.

    Ancora un po' di pazienza, abbiamo quasi finito, cosa ne pensi degli esordienti italiani?

Dal 2012, quando sostanzialmente è partita tutta la faccenda dell'autopubblicazione grazie alla piattaforma di Amazon, il livello degli esordienti si è innalzato tantissimo. Se all'inizio si trovavano ebook dalle copertine inguardabili e testi raffazzonati, ora (per fortuna), questa tipologia di scrittore è molto più rara. Gli esordienti si affidano a editor professionisti o comunque a una catena di lettori/correttori che aiutano nella stesura di un prodotto finale all'altezza delle aspettative. Grafici più o meno professionisti, ma dotati, realizzano copertine che non hanno nulla da invidiare alle case editrici più blasonate. Si, gli esordienti, anche se si muovono nel sottobosco editoriale, sono una risorsa per la narrativa italiana a cui merita di essere dato spazio.

    Hai suggerimenti da dare a coloro che desiderano trovare spazio nel tuo blog?

Aver scritto un romanzo/racconto storico. Unica cosa da tener presente è la mia scelta di non scrivere recensioni negative. Il che non significa che io sia "di bocca buona"e lodi tutti in maniera sperticata, ma semplicemente che possiedo l'esecrabile difetto di non riuscire a esprimere altro che un giudizio obiettivo e sincero. Se mi viene sottoposto un un testo che ritengo carente, preferisco glissare. È una forma di rispetto verso l'impegno e i sogni altrui (nessuno merita stroncature) e verso me stessa (ho centinaia di altri libri di mio interesse che mi aspettano).

    E, per concludere, cosa ne pensi dell'editoria italiana?

Dell'editoria italiana se ne è detto peste e corna, ma è solo un'industria malata, come d'altro canto molte altre in Italia. La ricerca di talenti è scomparsa da decenni, lasciando solo quella delle macchine da profitto. Una casa editrice, come qualsiasi azienda, deve campare e pagare gli stipendi ai dipendenti (dall'editor, ai traduttori, ecc. ), o non ha ragione di essere. Chi pensa che stia lì a far cultura ha una visione romantica e sognatrice dalla quale sarebbe tempo si svegliasse. Fatta questa premessa, non ho assolutamente nulla contro le case editrici, fatta eccezione per quelle a pagamento, che vivono solo vampirizzando i sogni (e i portafogli) degli scrittori. Se una casa editrice sa fare il suo mestiere, che è quello di fare marketing e promuovere attivamente i suoi scrittori amplificando REALMENTE il loro bacino di lettori, ben venga.


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