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Intervista un blogger: Marina Atzori

Creato il 29 febbraio 2016 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino
Intervista un blogger: Marina Atzori

Marina ha scelto di costruire il suo blog in modo molto floreale e come ogni fiore che si rispetti anch'esso cresce curato con passione e dedizione dall'autrice con il suo spirito creativo e solare. Infatti lei è una personale solare e con uno spirito molto originale anche nel suo modo di scrivere e esprimere sensazioni, sentimenti e concetti. In questa intervista, percepiamo tutto il suo modo di essere una persona splendida oltre che una delle fondatrici del network del Il Mondo dello Scrittore.

    La prima domanda che ti poniamo è il perché della scelta di quel particolare nome al tuo blog. Cosa lo ha ispirato e da dove è nata l'idea del logo che ti rappresenta.

La parola "anemos" in latino significa anima, mentre ànemos deriva dal greco: soffio, vento. L'anima e il vento sono due elementi a me molto cari. La prima è protagonista nei miei libri mentre il secondo detiene il significato intrinseco dell'essere volubile e imprevedibile come la vita di tutti i giorni. Il vento porta via con sé ciò che vuole, i pensieri e le lacrime, il dolore e a volte purtroppo anche i sogni. Nei miei scritti inseguo tutto quello che ho perduto proprio per un soffio di vento. Ecco perché ho deciso di chiamare così il mio blog.
Ho scelto appunto questo nome per rappresentare la mia doppia identità, di scrittrice da una parte e di blogger dall'altra. Il logo è una margherita, associata a un libro aperto. Non poteva essere altrimenti dato che il mio esordio da autrice lo devo proprio a questo fiore, che tra l'altro è presente anche sulla copertina della mia prima pubblicazione (Il mare non serve, ho scelto una margherita) con Edizioni Esordienti di Piera Rossotti.

    Parliamo dell'aspetto estetico in senso puramente generico, ovvero la scelta dei colori e della grafica. Qualcuno ha contribuito alla realizzazione oppure è tutto frutto del tuo gusto personale?

Inizialmente ho chiesto qualche consiglio a Irma Panova Maino, giusto perché non sapevo dove mettere le mani! Una volta compresi alcuni meccanismi basilari, ho cercato il più possibile di personalizzarlo.
Amo la grafica e i colori in generale, il mio logo ne è la dimostrazione. Mi sono sempre divertita a trasformare gli stati d'animo in immagini e disegni. Quale migliore occasione, se non questa, per esprimere la creatività in uno spazio tutto mio?

    È stata la passione verso i libri a spingerti ad affrontare questa avventura?

Assolutamente sì. I libri sono serviti a darmi la spinta giusta per approfondire tre tematiche che tra le pagine del mio blog non possono mancare: lettura, scrittura e cultura generale.

    Quali sono state inizialmente le maggiori difficoltà che hai dovuto affrontare?

Non sapevo bene, quanto e se avrebbe funzionato. Devo dire che non ero troppo ottimista. Questo perché di piattaforme interattive in giro ce ne sono parecchie e anche molto seguite. Mi sentivo un po' spaesata e avevo paura di non riuscire a ricavarmi una piccola finestra sul mondo internauta. C'è voluto un attimo prima di rompere gli indugi del caso, ma ci sono riuscita. Per adesso posso ritenermi soddisfatta dei passi fatti. Naturalmente c'è ancora un bel po' da lavorare, ma non sono il tipo che si arena di fronte alle prime difficoltà.

    Quale impronta ha il tuo blog? Tratti un genere specifico oppure non hai preferenze?

Non ho preferenze. Anemos è proprio come fosse un libro aperto. Sono ben predisposta ad affrontare le più diverse argomentazioni. Passo dalla cultura al sociale, dall'attualità ai fatti di cronaca senza problemi.

    Quali sono le rubriche con cui hai organizzato i tuoi spazi?

Scrivo articoli principalmente. Per ora non è contemplata una struttura specifica.
Poi ci sono le recensioni. Sono una lettrice vorace, se così si può dire! Dopo una lettura buona o anche meno buona, (dipende), mi piace esprimere un parere su un determinato libro.
Insomma, cerco di essere il più sincera e obiettiva possibile, circa le mie impressioni di quello che leggo.
Tenendo conto del tempo che un blog richiede per poterne avere cura, hai dei collaboratori che possono aiutarti nella gestione ed, eventualmente, come ricade la tua scelta su chi possa essere un valido aiuto?Il tempo non è molto effettivamente. Al momento gestisco il tutto da sola. Anche perché non c'è molta trippa per gatti! Il mio è un piccolo "angolo del pensatore", un granello di sabbia nel deserto. Così amo definirlo. Certo mi piacerebbe ampliare le rubriche e studiare qualcosa di nuovo. Per ora, può andare bene così, visto che sono passati pochi mesi dall'inaugurazione di Anemos. Sono dell'idea che sia meglio procedere a piccoli passi. Amo quello che faccio,e cerco di farlo con cura nei dettagli e dedizione.

    Con che frequenza escono gli articoli sul blog e quali sono gli argomenti che prediligi?

Normalmente, una volta alla settimana. Mi interesso maggiormente a tutto ciò che ruota attorno all'argomento LIBRO. Non disdegno comunque anche il resto. Sono una persona curiosa, che si diletta un po' in tutto. Se c'è qualcosa che mi ispira, butto giù uno schema su come argomentarlo et voilà! Non ci penso troppo. Scrivo per il piacere di scrivere, qualunque sia la tematica.

    Da dove trai spunto per gli articoli?

Di solito faccio un giro nel Web, mi aggiro stile Pink Panther. Leggo le notizie sui quotidiani on line e poi vedo se sono in grado di dire la mia, su questo o quell'argomento, che più mi interessa approfondire.

    Nel corso della vita del blog c'è un episodio di cui vai particolarmente fiero? E in che occasione un tuo post (o una qualsiasi altra azione) ti ha creato difficoltà?

L'esperienza non è molta, però un episodio per il quale sono rimasta piacevolmente colpita c'è! È successo dopo l'avventura al Salone del Libro di Torino di quest'anno. È stato in quell'occasione che ho scritto il mio primo articolo, su una delle esperienza che mi ha lasciato davvero qualcosa di positivo. In molti hanno apprezzato quello che ho scritto e da lì ho pensato di continuare.
Per ora nessuna difficoltà. Sicuramente arriveranno, spero di saperle gestire, qualora si dovessero presentare.

    Facciamo un po' di promozione. Oltre al blog, collegato ad esso, hai anche pagine e profili sui social?

Per il momento no.

    Ancora un po' di pazienza, abbiamo quasi finito, cosa ne pensi degli esordienti italiani?

Mi capita spesso di leggere libri di esordienti, originali nelle trame e ben scritti. Ritengo ci siano molti talenti che meriterebbero un riconoscimento maggiore rispetto a quello che invece ottengono normalmente. La strada per noi è in salita. Non dico nulla di nuovo con questo. Però è altrettanto vero che non bisogna demordere. Gli ostacoli non sono poi così insormontabili. Impegno e fatica alla lunga vengono premiati, ne sono convinta.
Certo, bisogna crederci un minimo, tirarsi su le maniche e continuare a migliorarsi al massimo delle nostre possibilità. Chissà, magari un giorno, il sogno per alcuni di noi potrebbe avverarsi. Mai dire mai!

    Hai suggerimenti da dare a coloro che desiderano trovare spazio nel tuo blog?

Semplice: essere collaborativi in rete sarebbe già un grande passo avanti, anche perché un blog che ospita gli autori, dà necessariamente maggiore visibilità, quindi è nel proprio interesse farsi notare. Da cosa, nasce cosa. La nostra forza deve essere il sostegno reciproco. Questo è un dato di fatto che non tutti hanno interiorizzato a pieno, purtroppo.
Insieme si va lontano, da soli non si va da nessuna parte.

    E, per concludere, cosa ne pensi dell'editoria italiana?

L'editoria italiana, parlo soprattutto di quella dei colossi, a mio modesto parere, sta subendo una sorta di inquinamento culturale. Mi trovo in notevole difficoltà a cercare di comprendere certe pubblicazioni di personaggi famosi che poco hanno a che vedere con la scrittura e restituiscono poco onore al nostro Paese, riconosciuto tra quelli con il maggior numero di artisti all'attivo. Credo, ci sia parecchia confusione nelle scelte dei cosiddetti Big. Mettendomi dalla parte del lettore, non nego di essere delusa dalla troppo sommaria distinzione che viene fatta, tra Romanzi veri e Romanzi finti, precostruiti e infiocchettati in maniera davvero imbarazzante, in funzione del famoso Dio Denaro. Mi domando dove vogliano arrivare con questa politica di sovrabbondanza. Di certo a fare cassetto, tralasciando però, l'altra faccia della medaglia, la qualità. C'è poco da fare, si sta notevolmente abbassando l'asticella e noi non possiamo né dobbiamo stare a guardare! Nonostante queste considerazioni scaturiscano un velato malcontento, desidero essere fiduciosa e credere in un futuro e prossimo cambiamento. Forse è arrivato il momento, per noi esordienti, di dimostrare che la cultura è anche nostra. Già lo stiamo facendo in parte, i numeri del Web lo dimostrano. Siamo una realtà propositiva. Siamo una piccola grande squadra che scrive, lavora con il cuore e con la determinazione che serve per andare lontano e vicino a vincere le nostre battaglie di visibilità. Ovvio, non basta quello che stiamo facendo con tanta perseveranza. Bisogna insistere, perché i nostri libri sono un po' come le nostre idee, sono troppo preziosi per essere lasciati al caso. Io credo che il lettore non subirà, ancora a lungo, la presa in giro di alcune vetrine patinate e costellate da titoli indotti. Mi auguro che presto, arrivi un buon tempo anche per noi!E come dice sempre il mio Editore: "Piccoli scrittori, crescono!"


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